Return   Facebook   Zip File   Selections from the Writings of Bahá’u’lláh for Bahá’í Holy Days

The observance of holy days occupies a central place in every religion. Through their commemoration, the calendar year becomes the stage on which the signal events associated with the life and ministry of the divine Manifestations of God are annually remembered and honoured. This remembrance has both a personal dimension, providing a time for reflection on the significance of these events, and a social dimension, helping to deepen the identity and foster the cohesion of the community.

The coming of each Manifestation of God brings renewal and revitalization: “old things are passed away” and “all things are become new”.[1] By His authority, former laws are abrogated and the manners and customs of the previous Dispensation are reformed. Through the creative power of Divine Revelation, fresh life is instilled into hearts and souls:

Reflect thou, how, in one hand, He hath, by His mighty grasp, turned the earth of knowledge and understanding, previously unfolded, into a mere handful, and, on the other, spread out a new and highly exalted earth in the hearts of men, thus causing the freshest and loveliest blossoms, and the mightiest and loftiest trees to spring forth from the illumined bosom of man.[2]

This re-creation and revitalization of all things is reflected in the introduction of a new calendar and the designation of new holy days which recast the rhythms of communal life.

The Bahá’í calendar, known as the Badí‘ calendar, was introduced by the Báb and subsequently confirmed by Bahá’u’lláh, Who fixed its commencement at the year of the Báb’s declaration, 1844 (A.H. 1260). As the Bahá’í Era was inaugurated by twin Founders, the Bahá’í Holy Days include events pertaining to the birth, declaration, and passing of both Bahá’u’lláh and the Báb. In the Kitáb-i-Aqdas, the principal repository of the laws of His Revelation, Bahá’u’lláh designates the two “Most Great Festivals”: Riḍván, “the King of Festivals”, commemorating the declaration of His prophetic mission during a period of twelve days, three of which are observed as Holy Days, and the Declaration of the Báb, the event that initiates the Bahá’í Era. Also named as festivals in that same Book are Naw-Rúz and the anniversaries of the Birth of the Báb and of Bahá’u’lláh. The anniversary of the Martyrdom of the Báb was commemorated as a Holy Day during the lifetime of Bahá’u’lláh, and ‘Abdu’l-Bahá added the observance of the Ascension of Bahá’u’lláh.

The present volume offers forty-five selections from the Writings of Bahá’u’lláh revealed specifically for, or otherwise relating to, these nine Holy Days. The selections represent different revelatory modes, each reflecting facets of the greatness, the preciousness, and the peerless nature of this Day in which all the promises and prophecies of the past have been fulfilled—this sacred Day “whereon God hath made His own Self known and revealed it unto all who are in the heavens and on earth”. Some of the Tablets and excerpts presented in the volume are addressed to the body of Bahá’u’lláh’s followers and are expressed in a celebratory and uplifting tone, occasionally with repeated refrains, while others were revealed to individual believers, sometimes with a mention of the specific circumstances of their revelation or the names of the recipients. Many are among His best-known works and have long been familiar to readers of His Writings in the original languages.

Eight of the selections were previously translated by Shoghi Effendi and published in Prayers and Meditations by Bahá’u’lláh and Gleanings from the Writings of Bahá’u’lláh. A table listing these and other passages translated by Shoghi Effendi can be found at the end of the book. The remainder of the selections are, for the most part, published here for the first time in English. The current translations endeavour to afford a glimpse of the poetic tone of these celebrated Texts, even though they can never convey their full beauty.

It is hoped that this volume will uplift the hearts and souls of the followers of the Blessed Beauty throughout the world and will enrich the gatherings they hold in commemoration of those days that stand apart from all other days through their association with Him and His Herald.

Naw-Rúz

Egli è l’Onnipossente.

Lodato Tu sia, mio Dio, Che destinasti il Naw-Rúz a festività per coloro che hanno osservato il digiuno per amor Tuo e si sono astenuti da tutto ciò che aborri. Concedi, o mio Signore, che il fuoco del Tuo amore e il calore prodotto dal digiuno da Te comandato li infiammino alla Tua Causa e fa’ che si dedichino alla Tua lode e al Tuo ricordo.

Giacché li adornasti, o mio Signore, con l’ornamento del Digiuno da Te prescritto, adornali pure con l’ornamento della Tua accoglienza, mercé la Tua grazia e il Tuo munifico favore, poiché le azioni degli uomini dipendono dal Tuo compiacimento e sono sottoposte al Tuo comando. Se Tu volessi considerare chi ha interrotto il Digiuno come uno che l’ha osservato, quest’uomo sarebbe annoverato fra coloro che dall’eternità l’hanno osservato. E se tu volessi stabilire che colui che ha osservato il Digiuno l’ha invece interrotto, costui sarebbe annoverato fra coloro che hanno imbrattato di polvere il Manto della Tua Rivelazione e si sono allontanati dalle acque cristalline di questa Fontana di vita.

Tu sei Colui per mezzo del Quale l’insegna: «Degno di lode sei Tu nelle Tue opere» è stata issata e lo stendardo: «Obbedito Tu sei nel Tuo comando» è stato spiegato. Fa’ noto questo Tuo grado ai Tuoi servi, o mio Dio, affinché essi sappiano che l’eccellenza di tutte le cose dipende dal Tuo comando e dalla Tua parola e che la virtù di ogni azione dipende dal Tuo consenso e dal compiacimento del Tuo volere, e riconoscano che le redini delle azioni umane sono nell’ambito della Tua accettazione e del Tuo comandamento. Di ciò rendili edotti, affinché nulla li separi dalla Tua Beltà, in questi giorni nei quali Cristo esclama: «Tutto il dominio è Tuo, o Tu Creatore dello Spirito (Gesù)» e il Tuo Amico (Muḥammad) grida: «Gloria a Te, o Amatissimo, poiché svelasti la Tua Beltà e decretasti per i Tuoi prediletti ciò che li farà giungere al seggio della Rivelazione del Tuo Più Grande Nome, per il Quale tutte le genti hanno pianto, tranne coloro che si sono distaccati da tutto fuorché Te e si sono volti verso Colui Che è il Rivelatore di Te Stesso e la Manifestazione dei Tuoi attributi».

Colui Che è il Tuo Ramo e tutta la Tua schiera, o mio Signore, hanno terminato il digiuno in questo giorno, dopo averlo osservato entro i recinti della Tua corte, spinti dall’ansietà di compiacerTi.

Disponi per Lui e per loro, e per tutti coloro che sono venuti alla Tua presenza in quei giorni, tutto il bene che destinasti nel Tuo Libro.

Dona loro, dunque, ciò che li beneficherà in questa vita e in quella di là.

In verità, Tu sei il Sapientissimo, il Saggio.

Naw-Rúz

Io sono il Più Santo, il Più Grande, il Più Glorioso.

Sia lode a te, O mio Dio, ché hai disposto che questo giorno fosse una festività per i favoriti tra i Tuoi servi e i sinceri i amati. Hai chiamato questo giorno con quel Nome per cui tutte le cose create sono state soggiogate e le brezze della Tua Rivelazione sono state alitate tra la terra e il cielo, un Nome per il quale tutto ciò che è stato registrato nei Tuoi Libri sacri e nelle Tue sacre Scritture è stato palesato, che i Tuoi Messaggeri e i Tuoi Prescelti hanno predetto, sì che tutti gli uomini fossero pronti a vederTi, a volgersi verso l’oceano del Tuo ricongiungimento, a stare dinanzi al seggio del Tuo trono e ad ascoltare il Tuo meraviglioso appello dall' Oriente del Tuo Essere invisibile e dall’Orizzonte della Tua Essenza.

Rendo lode a Te, O Signore mio Dio, ché hai compiuto la Tua testimonianza, completato il Tuo favore, insediato sul trono della Rivelazione divina Colui Che ha proclamato la Tua unicità e la Tua unità e invitato tutta l’umanità a comparire davanti a Sé. Tra la gente, alcuni si sono rivolti verso di Lui, sono giunti alla Sua presenza e hanno bevuto il vino scelto della Sua Rivelazione. Ti supplico per la Tua forza sovrana che ha il dominio su tutte le cose e per la Tua munificenza che abbraccia l’intera creazione, di dare ai Tuoi amati la capacità di distaccarsi da tutto tranne Te e di fissare lo sguardo sull’orizzonte della Tua grazia. Aiutali, dunque, a levarsi per servirTi, sì che mostrino tutto ciò che Tu hai desiderato nel Tuo reame e spieghino gli stendardi della Tua vittoria nella Tua terra. In verità, Tu sei l’Onnipossente, il Più Eccelso, il Protettore Sovrano, l’Onnisciente, il Più Saggio.

Ti rendo lode, o Signore, mio Dio, ché hai fatto di questa prigione un trono per il Tuo regno, un paradiso per i Tuoi cieli, un oriente per i Tuoi orienti, un’alba per le Tue albe, una fonte per l’effusione della Tua munificenza e uno spirito di vita per i corpi delle Tue creature. Ti supplico di aiutare i Tuoi eletti ad agire secondo il Tuo beneplacito. Santificali, dunque, o mio Dio, da qualunque cosa possa imbrattare l’orlo delle loro vesti nei Tuoi giorni. O Signore, Tu vedi, in certe terre, ciò che va contro il Tuo compiacimento e vedi coloro che pretendono di amarTi commettere gli atti che i Tuoi nemici hanno commesso. Purificali, o Signore, con le acque viventi con cui hai purificato i favoriti fra il Tuo popolo e i sinceri fra i Tuoi servi. Mondali, inoltre, da qualunque cosa possa offuscare il nome della Tua Causa nelle Tue terre o impedire come un velo alle genti delle Tue città di riconoscerTi.

T’imploro, o Signore, per il Tuo Nome che trascende tutti gli altri nomi, di proteggerli dal seguire la via dell’egoismo e della passione, sì che si uniscano tutti attorno a ciò che hai comandato nel Tuo Libro. Fa’ di loro, dunque, le mani della Tua Causa, sì che grazie a loro i Tuoi versetti siano disseminati per tutta la Tua terra e gli emblemi della Tua santità si manifestino in mezzo al Tuo popolo. Il potere Tu hai di fare come Ti piace. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé.

Naw-Rúz

Egli è il Più Santo, il Più Possente, il Più Eccelso.

Sia lode a Te, o Tu Che sei il Signore del mondo e il Regre delle nazioni! Attesto che dall’eternità sei stato santificato al di sopra della menzione di tutte le cose create ed esaltato al di là delle più sublimi descrizioni delle Tue creature. Ogni qual volta i Tuoi servi devoti hanno cercato di assurgere allo stadio del Tuo riconoscimento, le schiere della Tua conoscenza hanno sbarrato loro la strada e ogni qual volta coloro che Ti sono vicini hanno desiderato di essere ammessi al cielo della Tua vicinanza, la soverchiante maestà del Tuo discorso li ha respinti. Attestiamo che i più eccelsi nomi divini sono semplici servi alla Tua porta e che le loro manifestazioni più più gloriose s’inchinano davanti al Tuo volto e si umiliano alla Tua presenza. In verità, Tu sei Colui Che non può essere descritto con le lettere, o evocato con le parole, o contenuto nei significati nascosti che esse celano. Tutto ciò è costretto negli intrinseci limiti della favella che caratterizzano tutte le espressioni dei popoli del mondo.

Eccelso, incommensurabilmente eccelso Tu sei al di sopra della menzione delle anime e della comprensione dei cuori! Eccelso, incommensurabilmente eccelso Tu sei al di sopra della descrizione di chiunque fuor che Te e al di là di ogni concezione delle Tue creature!

Se le Tue Manifestazioni si librassero sulle ali del visibile e dell’invisibile, ancora non riuscirebbero a raggiungere il primo fulgore che riluce dall’orizzonte del Tuo più eccelso Sembiante e dall’oriente della Tua Rivelazione più sublime. E se agli Esponenti della Tua Signoria fosse data facoltà di ascendere per tutto il tempo che i regni della terra e del cielo dureranno, ancora non avrebbero il potere di avvicinarsi alla Stella mattutina della Tua Bellezza.

Benedetto colui che comprende la Tua perenne realtà e l’evanescenza di ogni cosa fuor che Te e che riconosce la Tua autorità sovrana e l’impotenza di tutti fuor che Te. E poiché l’evanescenza di tutte le cose è stabilita dinanzi al ribollente oceano del Tuo ricordo, o Re di tutti i nomi, così si rende evidente che ogni loro menzione e descrizione non è all’altezza della Tua forza e della Tua grandezza e non si addice alla Tua sublimità e alla Tua potenza. Ma nonostante questo, o mio Dio, per le meraviglie della Tua grazia e della Tua munificenza e in segno della Tua bontà e del Tuo favore, Tu hai ingiunto a tutti di fare menzione di Te e di lodarTi e hai accettato la loro glorificazione di Te per Tua grazia e generosità. Pertanto il Tuo Essere invoca il Tuo Essere e la Tua Essenza implora la Tua Essenza a nome dei Tuoi amanti che hanno sopportato ogni avversità sulla Tua via e ogni sciagura per amor Tuo, paghi del Tuo compiacimento, in questo giorno benedetto del quale hai fatto una festività per gli abitanti del Tuo regno e per coloro che hanno osservato il Digiuno per Tuo comando e hanno obbedito al Tuo irresistibile decreto.

Esaltato sia questo giorno benedetto e glorioso che hai designato con quel Nome amato che è nascosto e palese e che, quando ha brillato sull’orizzonte dell’eternità, il divino Albero di loto ha esclamato: «In nome di Dio! Il Signore della creazione, Che nessun nome può descrivere, è venuto». Al che il Paradiso si è ridestato e ha proclamato con gioia e con fervore: «O schiere del mondo! È venuto Colui attorno al Quale gravitano gli Orienti del Misericordiosissimo, le Manifestazioni del Lodatissimo e le Albe dell’ispirazione».

E tutte le cose hanno gridato ad alta voce: «Questa è la Tavola con la quale il Regno della creazione è stato adornato e per la quale il portale che conduce alla Presenza divina è stato spalancato davanti a tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra». Felice chiunque abbia dimenticato ogni desiderio e si sia avvicinato a Colui la Cui realtà nessuna parola o espressione è in grado di descrivere.

In nome di Dio! Questo è il Giorno in cui dal mormorio delle acque si ode: «Non v’è altro Dio che Lui, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé», e dal sussurro delle cui brezze si ascolta: «Non v’è altro Dio che Lui, l’Onnipossente, il Prediletto», e dal fruscio dei cui alberi si sente: «Non v’è altro Dio che Lui, il Più Potente, Colui Che sempre dona, il Gloriosissimo, Colui Che tutti ama», e, oltre a loro, dalla Lingua della Magnificenza si ode: «Questo è il Giorno dell’apparizione di Colui Che è palese ma nascosto, Che è visibile ma celato. Accorrete a Lui, o voi che siete orienti dei nomi divini e avvicinatevi a Lui, o voi che abitate nel regno del creato, con cuori purificati da superstizioni e vane immagini e santificati dai futili discorsi degli uomini!».

Incommensurabilmente esaltato è lo stato dei Tuoi amati che si sono aggrappati alla corda del Tuo comando, che si sono afferrati saldamente all’orlo delle Tue ordinanze, che hanno detto ciò che è stato permesso loro nelle Tue Tavole, che non hanno valicato i limiti ordinati nel Tuo Libro e che hanno parlato nelle Tue terre con saggezza, come è stato decretato nelle pergamene della Tua munificenza e nelle epistole della Tua grazia. O Signore! Aiutali a sorgere per il trionfo della Tua Causa mediante ciò che hai spiegato loro con la Tua Penna più eccelsa e ciò che hai ingiunto loro in alcune Tue Tavole. O Signore! Non abbandonarli a se stessi, ma preservali al sicuro con la Tua sovranità e il Tuo potere e assistili con la Tua forza e la Tua munificenza.

O Signore! Essi sono i Tuoi servi e i Tuoi schiavi che hanno creduto in Te e che si sono avvicinati al cielo della Tua munificen za. Non permettere che siano privati dei pegni delle Tue tenere misericordie nei Tuoi giorni. Non negare loro la fragranza delle rose della Tua saggezza. Guidali, dunque, o mio Dio, all’oceano del Tuo compiacimento, sì che vi si immergano in Tuo nome e non siano rattristati da ciò che le loro menti hanno concepito, né addolorati da tutto ciò che hanno visto sulla Tua via. In verità Tu sei l’Onnipotente la Cui possanza ogni potente ha riconosciuto, la Cui sovranità ogni detentore di maestà ha ammesso, di fronte alle onde dell’oceano della Cui conoscenza ogni dotto confessa la propria ignoranza e davanti alle prove del Cui potere ogni anima dotata di forza afferma la propria impotenza.

O mio Dio, Tu sei Colui al Quale ogni nome si sconcerta di essere collegato e nella Cui presenza tutte le cose arretrano vergognose di essere menzionate. Dall’eternità Tu hai dimorato in altezze trascendenti esaltate al di là di ogni menzione e descrizione. Grandi la Tua sovranità e la Tua potenza, possente la Tua magnificenza!

Lo dico, anche se tutte le cose riconoscono che Tu sei interamente santificato e incommensurabilmente esaltato al di sopra di tutto fuor che il Tuo Essere. Tu hai sottomesso tutto il mondo con una sola Parola che è stata correlata con il regno della Tua favella e dalla quale è esalata la fragranza della veste del Tuo comando.

O Signore di tutti gli esseri ed Educatore di tutte le cose visibili e invisibili! Concedici orecchie pure, cuori santificati e occhi veggenti, sì che possiamo scoprire la dolcezza della Tua affascinante favella, fissare lo sguardo sul Tuo orizzonte supremo e venire a conoscenza di tutto ciò che è stato inviato per Tua munificenza, o Tu Che sei il Re dei Nomi! Poi, accendi il fuoco del Tuo amore nelle Tue terre, sì che i cuori delle Tue creature ne siano infiammati ed esse si rivolgano verso di Te, riconoscano la Tua unità e ammettano la Tua unicità. O Signore di tutti i nomi! Squarcia davanti ai loro volti i veli della gloria e fa’ loro conoscere l’eccellenza di questo Giorno che è stato adornato con il Tuo Nome e illuminato con la luce del Tuo sembiante. In verità, Tu sei Colui Che le buone opere degli uomini non potranno mai esaltare né le loro cattive azioni arrestare, Che l’ascendente dei governanti non può umiliare né la potenza dei potenti sconfiggere. Grazie alla Tua sovranità Tu fai qualunque cosa Tu voglia. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipotente, il Più Eccelso, l’Onnisciente, il Più Saggio.

Invia, dunque, sui Tuoi amati, o mio Dio, dal cielo della Tua munificenza, ciò che li spinga a fissare lo sguardo su di Te e ad agire secondo il Tuo volere e il Tuo comando. Ordina poi per loro ciò che li avvantaggi e li preservi, che li avvicini e li renda liberi. In verità, Tu sei il loro Signore, il loro Creatore e il loro Soccorritore.

Non v’è altro Dio all’infuori di Te, Colui Che sempre perdona, il Più Generoso.

Ti supplico, inoltre, o mio Dio, di unire i cuori dei Tuoi amati e di congiungerli in armonia e in amicizia nella Tua Causa, sì che nulla appaia da loro che non si addica loro nei Tuoi giorni. In verità, Tu sei l’Onnipotente, il Più Eccelso, l’Altissimo, il Sommo. Sia lode a Dio, il Signore dei mondi!

Naw-Rúz

Egli è Colui Che sempre vive, Che sempre permane, Che da Sé esiste.

Dio attesta l’unità della Propria Divinità e l’unicità del Proprio Essere. Sul trono dell’eternità, dalle inaccessibili vette del Suo stadio, la Sua lingua proclama non esservi altro Dio che Lui. È sempre stato Lui, indipendentemente da ogni altro, il testimone della Propria unicità, il rivelatore della Propria natura, il glorificatore della Propria essenza. In verità, è il Potentissimo, l’Onnipotente, il Leggiadro.

Egli è supremo sui Suoi servi e sovrasta le Sue creature. Nella Sua mano si trova la sorgente dell’autorità e della verità. Dà la vita agli uomini con i Suoi segni e con la Sua collera li fa perire. Non Gli sarà chiesto conto delle Sue azioni e la Sua potenza è pari a tutto. È il Potente, il Soggiogatore. Tiene in pugno l’imperio di tutte le cose e nella Sua destra si trova il Regno della Sua Rivelazione. In verità, il Suo potere abbraccia l’intera creazione. Sue sono la vittoria e la suprema signoria. Suoi ogni potenza e dominio. Sue ogni gloria e grandezza.

In verità, è il Gloriosissimo, il Potentissimo, l’Assoluto.

Lode a Te, Colui Che le lingue di tutte le cose hanno invocato per tutta l’eternità, senza mai raggiungere il cielo della Sua eterna santità e magnificenza. A tutti gli esseri sono stati aperti gli occhi perché contemplassero la beltà delle Tue radiose sembianze, ma nessuno è riuscito a guardare lo splendore della luce del Tuo volto. Sin da quando ebbe inizio la Tua gloriosa sovranità e fu instaurato il Tuo santo dominio, le mani di coloro che Ti sono vicini si sono levate supplichevoli a Te, ma a nessuno è stato dato di toccare l’orlo della veste che ammanta la Tua divina e sovrana Essenza.

Eppure nessuno può negare che, per i portenti della Tua generosità e della Tua munificenza, sei sempre stato supremo su tutte le cose, hai il potere di fare tutte le cose, sei più vicino a tutte le cose di quanto esse non siano a stesse.

Lungi, dunque, dalla Tua gloria che qualcuno guardi la Tua mirabile bellezza con altro che il Tuo occhio o oda le melodie proclamanti la Tua onnipotente sovranità con altro che il Tuo orecchio.

Sei troppo alto ed eccelso perché occhio di creatura possa contemplare la Tua bellezza o la comprensione di un cuore possa scalare le vette del Tuo immenso sapere. E gli uccelli dei cuori di coloro che Ti sono vicini, fosse pur dato loro di librarsi per tutto il tempo in cui permarrà la Tua soverchiante sovranità o di salire finché durerà l’imperio della Tua divina santità, non sarebbero in alcun modo capaci di trascendere le limitazioni che il mondo contingente ha loro imposto, né di oltrepassarne i confini. Come può dunque chi per natura è limitato da tali restrizioni raggiungere Colui Che è il Signore del Regno di tutte le cose create o ascendere al cielo di Colui Che regge i reami dell’eccellenza e della magnificenza?

Glorificato, oltremodo glorificato sei Tu, mio Prediletto! Poiché hai ordinato che l’estremo limite cui possano pervenire coloro che innalzano il cuore verso di Te sia la confessione di non poter accedere ai reami della Tua santa e trascendente unità e che il rango supremo al quale chi aspira a conoscerTi possa arrivare sia il riconoscimento dell’incapacità di raggiungere i recessi del Tuo sublime sapere, perciò, per questa stessa incapacità che Ti è cara e che decretasti esser la mèta di coloro che sono giunti alla Tua corte, per gli splendori del Tuo volto che hanno pervaso tutte le cose e per le energie del Tuo Volere per cui l’intera creazione è stata generata, T’imploro di non negare le meraviglie della Tua misericordia a coloro che in Te hanno riposto la speranza e di non rifiutare i tesori della Tua grazia a coloro che Ti han cercato. Accendi, dunque, nel loro cuore la fiaccola del Tuo amore, affinché la sua fiamma vi consumi ogni cosa eccetto il meraviglioso ricordo di Te e non vi rimanga traccia fuorché le preziose prove della Tua santissima sovranità, sì che, dalla terra in cui dimorano, non si oda altra voce tranne quella che celebra la Tua misericordia e la Tua potenza e, sul suolo che calpestano, non brilli altra luce se non quella della Tua bellezza e, in ogni anima, nulla si veda eccetto la rivelazione del Tuo sembiante e le prove della Tua gloria, affinché i Tuoi servi mostrino soltanto ciò che Ti sia gradito e si conformi perfettamente al Tuo potentissimo volere.

Gloria a Te, mio Dio! Il potere della Tua potenza mi è testimone!

Non ho dubbi che se, per meno d’un batter d’occhi, i santi afflati del Tuo tenero amore e le brezze del Tuo munifico favore smettessero di alitare sulle cose create, l’intera creazione perirebbe e tutti coloro che sono in cielo e in terra sarebbero totalmente annichiliti.

Magnificate siano, dunque, le meravigliose prove del Tuo potere trascendente! Magnificata la possanza della Tua eccelsa forza! Magnificata la maestà della Tua grandezza che tutto pervade e l’influenza vivificante del Tuo volere! Tale è la Tua grandezza che se Tu concentrassi negli occhi di uno dei Tuoi servi gli occhi di tutti gli uomini ed entro il suo cuore comprimessi tutti i loro cuori e gli facessi vedere, dentro di sé, tutto ciò che hai creato con la Tua forza e plasmato col Tuo potere, e poi egli riflettesse per tutta l’eternità sui regni della Tua creazione e sull’ampiezza delle Tue opere, sicuramente (quel Tuo servo) scoprirebbe non esservi cosa creata che non si trovi all’ombra del Tuo soggiogante potere e non sia vivificata dalla Tua onnicomprensiva sovranità. Guardami, dunque, mio Dio, prosternato nella polvere dinanzi a Te, confessare la mia impotenza e la Tua onnipotenza, la mia povertà e la Tua ricchezza, la mia effimerità e la Tua eternità, la mia assoluta pochezza e la Tua infinita gloria. Riconosco che non v’è altro Dio all’infuori di Te, che non hai né pari né compagni, che nessuno Ti è eguale o rivale. Nella Tua intangibile altezza sei stato, dall’eternità, eccelso al di sopra della lode di chiunque non sia Te e, nella Tua unicità e nella Tua gloria trascendenti, continuerai per sempre a essere affrancato da glorificazioni d’altri che il Tuo Essere.

Giuro per la Tua potenza, o mio Diletto! Menzionare cose create non s’addice al Tuo più eccelso Essere e lodare creature sarebbe affatto indegno della Tua grande gloria. No, proferita nella corte della Tua santità, tale menzione non sarebbe altro che bestemmia e, dinanzi alle prove della Tua sovranità divina, tale lode sarebbe pari a una trasgressione, giacché il solo menzionare una delle Tue creature significherebbe in sé affermarne l’esistenza dinanzi alla corte della Tua unicità e della Tua unità. E tale asserzione non sarebbe altro che aperta bestemmia, atto d’empietà, essenza di profanazione e arbitraria offesa.

Perciò, con la mia anima, il mio spirito, tutto il mio essere, rendo testimonianza che Coloro Che sono le Albe della Tua santissima unità e le Manifestazioni della Tua trascendente unicità, anche se fossero capaci di librarSi per tutto il tempo in cui dureranno la Tua sovranità e la Tua soggiogante autorità, alla fine non raggiungerebbero neanche i recinti della corte in cui rivelasti il fulgore di uno soltanto dei Tuoi più potenti Nomi. Glorificata, glorificata sia dunque la Tua mirabile maestà! Glorificata, glorificata la Tua irraggiungibile altezza! Glorificata, glorificata la preminenza della Tua regalità e la sublimità della Tua autorità e del Tuo potere!

Le più alte facoltà possedute dai sapienti e qualunque verità essi abbiano scoperto mentre cercavano le gemme della Tua sapienza, le più luminose realtà di cui i saggi siano dotati e qualunque segreto abbiano svelato mentre tentavano di sondare i misteri della Tua saggezza, tutto ciò è stato creato dal potere generatore dello Spirito alitato nella Penna che le Tue mani hanno plasmata. Come potrà dunque ciò che la Tua Penna ha creato essere in grado di comprendere i tesori della Tua Fede che a quella Penna hai conferito secondo il Tuo decreto? Cosa può sapere delle Dita che la impugnano e dei misteriosi favori che le hai donato? Già incapace di pervenire a questo stadio, come potrebbe rendersi conto dell’esistenza della Tua Mano che controlla le Dita della Tua potenza? Come potrebbe arrivare a comprendere la natura del Tuo Volere che anima il movimento della Tua Mano?

Glorificato, glorificato sii Tu, mio Dio! Potrò mai sperare di ascendere al cielo del Tuo santissimo volere o avere accesso al tabernacolo del Tuo divino sapere, sapendo, come so, che le menti dei saggi e dei sapienti non hanno il potere di scrutare i segreti della Tua opera – opera che è, essa stessa, una semplice creazione del Tuo volere?

Lode a Te, Signore mio Dio, mio Maestro, mio Possessore, mio Re. Ora che Ti ho confessato la mia impotenza e l’impotenza di tutte le cose create e che ho riconosciuto la mia povertà e la povertà dell’intera creazione, T’invoco con la mia bocca e con la bocca di tutti coloro che sono in cielo e in terra, e T’imploro con il mio cuore e con il cuore di tutti coloro che si sono messi sotto l’ombra dei Tuoi nomi e dei Tuoi attributi di non chiuderci fuori dalle porte della Tua amorevolezza e della Tua grazia, di non permettere che le brezze della Tua munifica protezione e del Tuo favore cessino di soffiare sulla nostra anima, o che il nostro cuore si occupi d’altri che Te, o che la nostra mente si dedichi al ricordo d’altri che il Tuo Essere.

Per la gloria della Tua potenza, mio Dio! Se Tu mi facessi sovrano dei Tuoi reami, se m’insediassi sul trono della Tua sovranità e, col Tuo potere, ponessi nelle mie mani le redini dell’intera creazione, e io me ne curassi, foss’anche per meno di un istante, dimenticando i meravigliosi ricordi legati al Tuo potentissimo, perfettissimo, eccelso Nome, la mia anima rimarrebbe ancora inappagata e non si placherebbero gli affanni del mio cuore. Anzi proprio allora riconoscerei di essere il più povero dei poveri e il più meschino dei meschini.

Magnificato sia il Tuo nome, mio Dio! Ora che mi hai fatto comprendere questa verità, T’imploro per il Tuo Nome che nessuna pergamena può portare, nessun cuore immaginare, nessuna bocca pronunziare – Nome che rimarrà nascosto finché rimarrà celata la Tua Essenza e che sarà glorificato per tutto il tempo in cui il Tuo Essere sarà esaltato – di spiegare le insegne del Tuo ascendente e del Tuo trionfo incontrastati, prima che il presente anno sia finito, sì che l’intera creazione sia arricchita della Tua opulenza ed esaltata dalla nobilitante influenza della Tua trascendente sovranità e tutti si levino a diffondere la Tua Causa.

In verità, sei l’Onnipotente, l’Altissimo, il Gloriosissimo, Colui Che tutto soggioga e tutto possiede.

Naw-Rúz

Egli è il Re Sovrano, il Santo dei Santi.

Sia lode a Te, o Signore mio Dio! Questo è il Giorno tra i Tuoi giorni e l’Ora tra le tue Ore benedette che Tu hai riservato per Te Stesso, che hai correlato al Tuo Essere e il cui stadio hai esaltato, sì che il Tuo Nome perduri e la Tua sovranità si manifesti.

Hai fatto di questo Giorno la fonte di tutti i giorni, poiché vi hai riversato le rivelazioni del Trono della Tua maestà e i segni del Tuo favore trascendente. Lo hai ora ricreato nella forma più eccellente in questo antico Tempio, affinché, in questo Giorno e per sua grazia, tutti gli abitanti della terra e del cielo siano riportati alla vita e, mentre tutti ne sono ignari e all’oscuro, siano chiamati a rendere conto per quanto riguarda il Tuo Essere. Caso mai le Tue sacre benedizioni celestiali e le Tue gloriose elargizioni divine vi siano completate, sì che essi attestino la creazione di tutte le cose nel Giorno della Tua presenza e l’apparizione dei Tuoi giorni e l’alba del Sole della Tua bellezza.

Mentre si faceva menzione di questo grande onore e di questa suprema munificenza, dell’estasi della brama di Te, dell’ascendente del Tuo soggiogante amore e dei trasporti del Tuo santo rapimento, ho sentito l’appello di uno dei Tuoi servi che ha creduto in Te e nei Tuoi segni, che ha rinunciato a tutte le cose, che si è volto verso il Sembiante della Tua bellezza e ha percorso anelante ogni regione diretto verso la dimora del Tuo riposo. Egli è finalmente giunto alla Tua porta e ha sostato dinanzi alla luce della Tua eterna santità che ha brillato sull’orizzonte della Tua unicità e sull’oriente della Tua eternità, desideroso di assurgere alle altezze della Tua presenza e del ricongiungimento con Te e di fermarsi nella sede della Tua vicinanza nei Tuoi sacri Precinti. Concedi, dunque, o mio Dio, che la colomba dell’anelito si libri nel suo cuore, e i mari del Tuo amore ondeggino nel suo intimo essere, e gli incomparabili pegni del Tuo ricordo sgorghino dalla sua bocca, e le gemme della Tua lode emergano dal suo spirito. Portalo sempre più vicino, o mio Signore, sì che gli sia dato di custodire nei più profondi recessi del cuore questa fulgida luce e questo tesoro nascosto e possa così dimorare con il Tuo Servo nel Tuo più eccelso orizzonte e nel Tuo gloriosissimo reame.

In verità, Tu già ora risiedi nella Tua eterna dimora e vedi questo spirito cremisi e odi questa dolcissima melodia nell’intimo cuore dell’Essenza Divina, il centro del Reame dei misteri. Il potere Tu hai di fare quello che vuoi. In verità, Tu sei l’Eccelso, l’Onnipossente, il Glorioso, Colui Che esiste da Sé.

Riḍván

In nome di Colui Che ha riversato il Suo splendore sull’intera creazione!

L a Primavera divina è giunta, o Eccelsa Penna, poiché la Festività del Misericordiosissimo s’avvicina rapidamente.

Sorgi e magnifica il nome di Dio al cospetto dell’intera creazione e celebra la Sua lode, in tal guisa che tutte le cose create ne siano rigenerate e rinnovate. Parlane senza posa.

L’astro della beatitudine brilla sull’orizzonte del Nostro nome, il Beato, poiché il regno dei nomi di Dio è stato abbellito dell’ornamento del nome del tuo Signore, il Creatore dei cieli. Sorgi innanzi alle nazioni della terra, àrmati del potere di questo Nome Massimo e non essere di coloro che indugiano.

Mi pare che tu ti sia fermata e non ti muova sulla Mia Tavola. Ti ha forse disorientata lo splendore del divino Sembiante, o ti hanno colmata di dolore i vani discorsi dei caparbi paralizzando così il tuo moto? Bada che nulla ti distolga dall’esaltare la grandezza di questo Giorno – il Giorno in cui il Dito della maestà e del potere ha infranto il suggello del Vino del Ricongiungimento e ha chiamato tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra. Preferisci indugiare mentre la brezza annunciatrice del Giorno di Dio ha già spirato su di te, o sei di quelli che sono separati da Lui come da un velo?

Non ho mai permesso ad alcun velo, o Signore di tutti i nomi e Creatore dei cieli, d’impedirmi di riconoscere le glorie del TuoGiorno – il Giorno che è lampada di Guida per il mondo intero e segno dell’Antico dei Giorni per tutti quelli che vi dimorano. Il mio silenzio dipende dai veli che hanno accecato gli occhi delle Tue creature impedendo loro di vederTi e il mio mutismo è causato dagli ostacoli che hanno impedito alla Tua gente di riconoscere la Tua verità. Tu sai che cosa è in me, ma io non so che cosa è in Te. Tu sei l’Onnisciente, Colui Che conosce tutto. Per il Tuo nome che eccelle su tutti gli altri nomi! Se il Tuo supremo e irresistibile decreto mi raggiungesse, mi darebbe il potere di vivificare le anime di tutti gli uomini col Tuo eccelso Verbo che ho udito pronunziare dalla Tua Lingua di possanza nel Tuo Regno di gloria. Mi consentirebbe di annunziare la rivelazione del Tuo fulgido sembiante per il quale ciò che era celato agli occhi degli uomini è stato palesato nel Tuo nome, il Perspicuo, il Protettore sovrano, Colui Che esiste da Sé.

Potresti scoprire altri che Me, o Penna, in questo Giorno?

Cos’è avvenuto della creazione e delle sue manifestazioni? Cosa dei nomi e del loro regno? Dove sono andate tutte le cose create visibili e invisibili? Cos’è avvenuto dei segreti celati dell’universo e delle sue rivelazioni? Ecco: l’intera creazione è scomparsa!

Null’altro rimane se non il Mio Volto, l’Eterno, il Risplendente, il Gloriosissimo.

Questo è il Giorno in cui null’altro si vede fuor che gli splendori della Luce che risplende dal volto del Tuo Signore, il Benigno, il Generosissimo. In verità, abbiamo fatto spirare ogni anima in virtù della Nostra irresistibile sovranità che tutto soggioga e poi, in segno di grazia verso gli uomini, abbiamo chiamato all’esistenza una nuova creazione. Io sono, invero, il Generosissimo, l’Antico dei Giorni.

Questo è il Giorno in cui il mondo invisibile esclama: «Grande, o terra, è la tua benedizione poiché sei stata fatta piedistallo del tuo Dio e scelta quale sede del Suo potente trono». Il regno della gloria esclama: «Ti sia sacrificata la mia vita, poiché Colui Che è il Benamato del Misericordiosissimo ha stabilito su di te la Sua sovranità per il potere del Suo Nome che è stato promesso a tutte le cose, del passato e del futuro». Questo è il Giorno in cui ogni cosa profumata ha attinto la fragranza dall’effluvio della Mia veste, una veste che ha esalato profumo sull’intera creazione. Questo è il Giorno in cui le impetuose acque della vita eterna sono scaturite dalla Volontà del Misericordiosissimo. Accorrete con tutto il cuore e con tutta l’anima e bevete a sazietà, o Coorti dei regni superni!

Dì: Egli è la Manifestazione di Colui Che è l’Inconoscibile, l’Invisibile degli Invisibili, se solo lo capiste! Egli è Colui Che ha svelato innanzi a voi la Gemma celata e custodita, se solo la cercaste!

Egli è il Benamato di tutte le cose, del passato e del futuro. Se solo poneste il cuore e la speranza in Lui!

Abbiamo udito la tua supplica, o Penna, e scusiamo il tuo silenzio.

Che cosa ti ha confusa così profondamente?

L’ebbrezza della Tua presenza, o Benamato di tutti i mondi, mi ha colta impossessandosi di me.

Sorgi e proclama all’intera creazione le novelle che Colui Che è il Misericordiosissimo ha volto i passi verso il Riḍván e vi è entrato.

Poi guida le genti nel giardino della delizia di cui Dio ha fatto il Trono del Suo Paradiso. Ti abbiamo scelta perché tu sia la nostra Tromba più possente, il cui squillo segnalerà la resurrezione dell’intera umanità.

Dì: Questo è il Paradiso sul cui fogliame il nèttare della Parola ha impresso la testimonianza: «Colui Che era celato agli occhi degli uomini Si è rivelato, cinto di sovranità e potenza!». Questo è il Paradiso, il fruscio delle cui foglie proclama: «O abitatori dei cieli e della terra! È apparso ciò che non era mai apparso prima. Colui Che dall’eternità aveva nascosto il Volto alla vista della creazione è ora venuto». Dalla sussurrante brezza che spira fra i suoi rami si leva il grido: «Colui Che è il Signore sovrano di tutto Si è manifestato: il Regno è di Dio!», mentre dalle sue acque scorrenti si ode il mormorio: «Tutti gli occhi si rallegrano, poiché Colui Che nessuno aveva veduto, il Cui segreto nessuno aveva penetrato, ha sollevato il velo della gloria e scoperto il volto della Bellezza».

In questo Paradiso e dall’alto delle sue più eccelse stanze, le Ancelle del Cielo hanno gridato esclamando: «Esultate, o abitatori dei regni superni, poiché nel cuore dei cieli le dita di Colui Che è l’Antico dei Giorni suonano la Più Grande Campana in nome del Gloriosissimo. Le mani della munificenza hanno offerto la coppa della vita eterna. Avvicinatevi e bevete a sazietà. Bevete con pura delizia, voi che siete incarnazioni della brama, voi che siete personificazioni del desiderio veemente!».

Questo è il Giorno in cui Colui Che è il Rivelatore dei nomi di Dio è uscito dal Tabernacolo della gloria e ha proclamato a tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra: «Riponete le coppe del Paradiso e tutte le acque vivificatrici che vi sono contenute, poiché, ecco, le genti di Bahá sono entrate nella dimora beata della Presenza divina e hanno libato il vino del ricongiungimento dal calice della bellezza del loro Signore, Colui Che tutto possiede, l’Altissimo».

Dimentica il mondo della creazione, o Penna, e volgiti verso il volto del tuo Signore, il Signore di tutti i nomi. Adorna, dunque, il mondo con l’ornamento dei favori del tuo Signore, il Re dei giorni eterni. Sentiamo la fragranza del Giorno in cui Egli, il Desiderio di tutte le nazioni, ha fatto brillare lo splendore della luce dei Suoi più eccelsi nomi sui regni dell’invisibile e del visibile, avvolgendoli nel fulgore dei luminari dei Suoi più amabili favori, favori che nessuno può valutare eccetto Lui, Che è il Protettore onnipotente dell’intera creazione. Non guardare le creature di Dio se non con occhio benevolo e misericordioso, poiché la Nostra amorevole provvidenza ha pervaso tutte le cose create e la Nostra grazia ha abbracciato la terra e i cieli. Questo è il Giorno in cui i veri servi di Dio gustano le acque vivificatrici del ricongiungimento, il Giorno in cui coloro che Gli sono vicini possono dissetarsi al fiume dolcemente scorrente dell’immortalità e coloro che credono nella Sua unità possono bere il vino della Sua Presenza, riconoscendo in Lui il Supremo e Ultimo Fine di tutto, in Cui la Lingua della Maestà e della Gloria lancia l’appello: «Il Regno è Mio. Io sono, per Mio diritto, il suo Sovrano».

Attira i cuori degli uomini col richiamo di Colui Che è l’unico, il solo Benamato. Dì: Questa è la Voce di Dio, se porgeste orecchio.

Questa è l’Alba della Rivelazione di Dio, se lo sapeste. Questo è l’Orizzonte da cui sorge la Causa di Dio, se lo riconosceste.

Questa è la Sorgente del comandamento di Dio, se giudicaste equamente. Questo è il Segreto palese e celato, se lo intuiste. O popoli del mondo! Gettate via nel Mio nome, che trascende ogni altro, ciò che possedete e immergetevi in quest’Oceano nelle cui profondità sono celate le perle della saggezza e della parola, un oceano che si solleva nel Mio nome, il Misericordioso. Così v’istruisce Colui che ha con Sé il Libro Primigenio.

L’Amatissimo è giunto. Nella mano destra ha il Vino suggellato del Suo nome. Felice l’uomo che si volge a Lui, ne beve a sazietà ed esclama: «Sia lode a Te, o Rivelatore dei segni di Dio!».

Per la giustizia dell’Onnipossente! Ogni cosa celata si è palesata per il potere della verità. Tutti i favori di Dio sono stati inviati come pegno della Sua grazia. Le acque della vita eterna sono state offerte agli uomini in tutta la loro pienezza. Ogni coppa è stata offerta dalla mano del Benamato. Avvicinati e non indugiare neppure per un breve istante.

Beati coloro che, librandosi sulle ali della rinunzia, hanno raggiunto lo stadio che, come Dio ha disposto, prende sotto la sua ombra la creazione intera, coloro che né vane fantasie di sapienti, né moltitudini di eserciti terreni hanno potuto far deviare dalla Sua Causa. Chi di voi, o uomini, rinunzierà al mondo e si avvicinerà a Dio, il Signore di tutti i nomi? Dove si troverà colui che, per il potere del Mio nome che trascende tutte le cose create, getterà via ciò che gli uomini possiedono e si aggrapperà con tutta la sua forza a ciò che Dio, Che conosce l’invisibile e il visibile, gli ha ingiunto di osservare? Così la Sua generosità è stata inviata agli uomini, la Sua testimonianza si è compiuta e la Sua prova ha brillato sull’Orizzonte della misericordia. Ricca è la ricompensa che sarà guadagnata da colui che ha creduto ed esclamato: «Lodato sii Tu, o Benamato di tutti i mondi! Magnificato sia il Tuo nome, o Desiderio d’ogni cuore che comprende!».

Esulta di suprema gioia, o gente di Bahá, nell’evocare il ricordo del Giorno di felicità suprema, il Giorno in cui la Lingua dell’Antico dei Giorni ha parlato nel lasciare la Sua Dimora per recarSi nel Luogo dal quale ha diffuso sull’intera creazione gli splendori del Suo nome, il Misericordiosissimo. Dio Ci è testimone.

Se rivelassimo i segreti celati di questo Giorno, tutti coloro che dimorano in terra e nei cieli cadrebbero in deliquio e morrebbero, tranne coloro che Dio, l’Onnipossente, l’Onnisciente, il Più Sapiente, volesse salvare.

Tale è l’effetto inebriante delle parole di Dio su Colui Che è il Rivelatore delle Sue indubbie prove, che la Sua Penna non può più muoversi. Con queste parole Egli conclude la Sua Tavola: «Non v’è altro Dio che Me, l’Eccelso, il Più Potente, il Più Eccellente, l’Onnisciente».

Riḍván

Egli è Colui Che siede su questo luminoso Trono

O Penna di fulgida gloria, proclama alle Schiere celesti che, ecco, il velo dell’occultamento è stato squarciato e la Bellezza del Signore è stata rivelata da questa Scena di gloria trascendente con tale fulgore da far risplendere gli astri del Suo comando sull’oriente del Suo Nome onnipossente. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è albeggiata su un orizzonte di grazia incomparabile!

Questa è una festività nella quale tutte le cose sono state adornate con la veste dei nomi di Dio e la Sua munificenza ha pervaso tutte le cose dalla prima all’ultima. Salute dunque a questa Festività del Signore, che ha brillato su un oriente di santità fulgente!

Invita, poi, le ancelle dell’eternità a uscire anelanti dalle loro sale cremisi nella loro grazia celestiale e di mostrarsi fra terra e cielo nel più glorioso ornamento. Indi concedi loro il permesso di far girare fra gli abitanti del mondo, nobili e umili ugualmente, la coppa della vita che è stata tratta dall’edenico rivo della misericordia.

Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa sull’orizzonte della santità con estasi meravigliosa!

Invita poi i giovani celesti, che sono stati plasmati con gli splendori del Lodatissimo, a uscire dalla loro dimora celeste, abbigliati nella veste del Misericordiosissimo e di offrire con dita di rubino il calice dell’immortalità agli abitanti del sommo Paradiso tra i compagni di Bahá, sì che essi siano tratti vicino allo Splendore del Signore della Magnificenza, questa fulgida, brillante Beltà.

Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa su un oriente di eccelsa gloria!

In nome di Dio! Questa è la festività nella quale la bellezza dell’Essenza inconoscibile è apparsa senza veli e abbigliata con tale sovranità da piegare le cervici di coloro che hanno ripudiato la Sua verità. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa con supremo dominio!

Questa è una festività nella quale tutte le cose sono state assolte in virtù dell’apparizione, da dietro il velo dei nomi, di Colui Che è l’antico Re. Pertanto, gioite nei vostri cuori, o popoli del mondo, perché le brezze del perdono sono state alitate sull’intera creazione e lo spirito della vita ha spirato sul mondo. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa su un oriente di santità risplendente!

Attenti a non trasgredire i limiti della cortesia e a non commettere ciò che le menti e i cuori aborrono. Questo è quanto vi è stato ingiunto dalla Penna di Dio, l’Onnipossente, il Più Potente. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa su un orizzonte di meravigliosa grazia!

Questa è una festività nella quale la Bellezza del Signore della Magnificenza è stata esaltata al di sopra di tutte le cose ed Egli, svelato e palese, ha proclamato il Suo volere e il Suo scopo a tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra. E questo non è che un pegno della Sua grazia che ha pervaso l’intera creazione. Il Tempio di Bahá vi si assise sul trono dell’eternità e gli splendori del Suo sembiante albeggiarono sull’orizzonte della creazione con luce di mirabile gloria. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa su un orizzonte di mirabile grazia!

O voi che dimorate sotto il tabernacolo della magnificenza! O voi che abitate nel padiglione della santità inviolabile! O voi che siete al riparo della volta della sublimità e della gloria! Levate la voce e cantate nel più melodioso accento nelle vostre sale più eccelse, perché in questa Dispensazione la Bellezza velata è stata rivelata e la Stella mattutina dell’Invisibile è sorta sull’orizzonte dell’antica gloria. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è apparsa con splendido ornamento!

O compagnia delle superne Schiere, o abitanti della città immortale!

Correte a rendere omaggio, perché il Santuario della magnificenza è apparso in questo Tabernacolo attorno al quale gravitano tutti gli antichi santuari, incedetevi attorno e avvicinatevi al Signore di tutti gli uomini in questi giorni, dei quali gli occhi delle generazioni precedenti non hanno visto l’eguale. Salute dunque a questa Festività del Signore, che è albeggiata sull’orizzonte di Dio, il Più Generoso, il Munificentissimo!

O abitanti della terra e del cielo, vuotate il calice della vita eterna che la mano di Bahá profferisce in questo sublime ed eccelso Paradiso.

In nome di Dio! Chi ne assaggia una goccia non subirà le vicissitudini del tempo e non cadrà preda delle insidie del Maligno, ma il Signore lo manderà in ogni Dispensazione adorno di una mirabile bellezza santificata. Salute dunque a questa Festività del Signore, che si è manifestata dal sito del Signore di ogni saggezza!

Santificate le vostre anime dal mondo, o genti, e accorrete al divino Albero di loto in questo remoto santuario, sì che possiate dare ascolto alla voce del vostro Signore, il Misericordiosissimo, Che chiama da questo Paradiso che è stato creato per volere di Dio, il Lodatissimo, davanti ai cui portali gli abitanti del padiglione della santità s’inchinano adoranti. Salute dunque a questa Festività del Signore, che ha brillato sull’orizzonte della maestà e della magnificenza!

Attente, o genti, a non privarvi delle brezze di questi giorni nei quali la fragranza della Veste divina esala in ogni istante dalla presenza di questo glorioso Giovane radioso. Salute dunque a questa Festività del Signore, che ha brillato dall’oriente del Suo nome, il Sommo!

Riḍván

Egli è il Più Santo, il Più Glorioso.

Sia lode a Te, o mio Dio, ché l’alba della Tua festività di Riḍván è sorta e dunque colui che aveva cercato la Tua presenza ha raggiunto la meta, o Tu nostro Signore, il Più Misericordioso!

Quanti sono i Tuoi amati, o mio Dio, che hanno attraversato le sabbie della Siria nella brama di mirare la Tua bellezza, ma è stato loro impedito di raggiungere la corte della Tua unicità trascendente a cagione delle malefatte dei Tuoi nemici, che non hanno creduto in Te e hanno negato la Tua sovranità.

O Signore! Guarda gli oppressori del Tuo popolo, con l’occhio della Tua vindice ira. Per la Tua possanza! La loro iniquità è giunta a tal segno che nessuno può comprenderla fuor che Te, Che conosci tutte le cose. I Tuoi amati hanno accettato la cattività e il confino in questa prigione, ma i loro i nemici non sono ancora soddisfatti, così profondo è il loro odio verso la Manifestazione della Tua Causa. Benedetto sia l’uomo d’intuito che vede in tutto ciò che gli accade sulla Tua via soltanto ciò che esalta il suo stadio e magnifica la Tua Causa, o Tu Signore dei mondi!

Per la Tua gloria! Se tutti i popoli della terra facessero lega per danneggiare uno solo della gente di Bahá, ne sarebbero incapaci, perché tutto ciò che essi ritengono nocivo ai Tuoi eletti è una luce per loro e un fuoco per i Tuoi nemici. Se non fosse per il confino, nella Più Grande Prigione, di Colui Che è l’Esponente della Tua trascendente sovranità, come sarebbe stata promulgata la Tua Causa, manifestata la Tua sovranità, proclamata la Tua possanza e dimostrata la verità dei Tuoi segni? Vorrei aver sopportato Io Stesso tutte le tribolazioni del mondo, nel Mio amore per Te e per le Tue creature!

O Signore! Apri gli occhi dei Tuoi servi, sì che essi possano vederTi in ogni istante assiso sul trono della Tua magnificenza e supremo sopra tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra. Il potere Tu hai di fare quello che vuoi. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipossente, il Più Potente.

Riḍván

II primo giorno in cui l’Antica Bellezza Si è assisa sul Suo Più Grande Trono nel giardino che ha nome Riḍván, la Lingua della Gloria ha proferito tre parole benedette. In primo luogo, che in questa Rivelazione la legge della spada è stata abrogata.

Secondo, che chiunque pretenda lo stadio profetico prima dello scadere di mille anni è falso. Per «anno» si intende un anno intero e nessuna esegesi o interpretazione è consentita in questa materia. Terzo, che in quel momento Dio, esaltata sia la Sua Gloria, ha effuso il pieno splendore di tutti i Suoi nomi sull’intera creazione.

Il seguente versetto è stato rivelato successivamente, ma Egli ha indicato che deve occupare la stessa posizione degli altri tre: che quando il nome di qualcuno, vivo o morto, è menzionato in Sua presenza, quell’anima in verità ha ottenuto la menzione del Re preesistente. Beati coloro che vi pervengono!

Riḍván

In questa benedetta fra le ore, la stella mattutina delle parole, che albeggia sull’orizzonte della favella di Colui Che è il Signore di tutti i nomi e gli attributi, ha irradiato in tutta verità gli splendori della luce di Dio. In virtù della Sua grazia, lo spirito della comprensione, che sgorga dalla Penna del Gloriosissimo, è stato conferito a tutte le cose create. In verità, il mistero di tutti i misteri, emergendo da dietro i veli dell’occultamento, è stato rivelato ai giusti, per ingiunzione di Dio, l’Onnipossente, l’Illimitato.

Dio, il Più Potente, il Più Eccelso, il Più Grande, Si rivolge mediante la Parola primeva proceduta dalla Sua bocca ai santi Esseri, e oltre a loro alle Schiere supreme, e oltre a loro a coloro che Egli ha santificato al di sopra della comprensione di tutti coloro che sono sulla terra e in cielo e che Egli ha suscitato con il Suo imperscrutabile Volere nascosto, dicendo: «Gioite assai nelle vostre anime, perché il tempo più propizio è giunto, e l’Ora attorno alla quale ruotano tutte le altre ore predette nelle Tavole di Dio, l’Onnipossente, il, Gloriosissimo, il Più Misericordioso è scoccata; e il Mattino nascosto è sorto, in questo prezioso Nome, dall’oriente della divinità, spargendo i suoi raggi su tutto ciò che è stato e tutto ciò che sarà». Benedetto sia il Signore di tutta la munificenza, la sorgente di questa superna grazia!

Il giorno promesso di Dio è giunto! Colui Che è la Manifestazione dell’Adorato è stato insediato sul trono del Suo nome, Colui Che tutto ama, e il sole della Sua munificenza ha parimenti effuso i suoi raggi su chi vede e su chi è visto. Pertanto, o voi abitanti dei regni della limitazione, rinunciate a ciò che possedete, adornate i vostri templi con la Sua gloriosa veste e guardate con visione incontaminata Colui Che è la luminosa Beltà di Dio assiso sul trono della gloria nella Sua trascendente, onnipossente e soggiogante sovranità. Ogni lode al Prediletto, Che ha rivelato la Sua bellezza nascosta con sì palese autorità!

Tutti i giorni si sono compiuti in questo augustissimo fra i giorni, e tutte le ore si sono completate in questa nobilissima fra le ore, e l’Invisibile ha voluto conferire ogni grazia agli abitanti della terra e del cielo, per insediare, davanti a tutti coloro che sono nei regni della rivelazione e della creazione, la Manifestazione di Dio e la Sua sublimità, e la sovranità di Dio e la Sua magnificenza, sì che il Suo favore verso i Suoi servi si completi e la Sua munificenza verso la Sua creazione si adempia. Eppure, quando Egli apparve, gli occhi di tutti coloro che Lo avevano atteso sono stati abbagliati, tranne quelli che la Sua possanza aveva protetto e dalla cui vista Egli aveva sollevato tutti i veli mondani. Sia dunque benedetto Colui Che è stato palesato per il potere della verità in questa mirabile, splendida veste!

E quando l’ora stabilita della Sua Rivelazione è scoccata in questo Giorno promesso, i veli del destino sono stati squarciati e il decreto divino si è compiuto con la dipartita dell’Astro del cielo dell’eternità dalla città di Baghdád. Questo è accaduto a causa di ciò che le mani dei malvagi avevano perpetrato contro questa Luce – una Luce che, nel suo sacro e mirabile splendore, ne ha offuscata ogni altra. Sia, dunque, benedetto Colui Che ha inviato questa duplice Rivelazione per la Sua somma, potentissima sovranità!

All’avvento di questa Manifestazione le realtà di tutte le cose create si sono riempite di gioia e hanno afferrato la coppa dell’estasi con le mani dell’anelito e del rapimento e ne hanno bevuto il vino scelto per amore di questa Bellezza – una Bellezza che è apparsa per il potere della verità, abbigliata con l’ornamento di Dio, il Sovrano, il Giusto, l’Onnisciente. Sia, dunque, benedetto Colui Che, mediante questa Rivelazione, ha attratto i cuori dei favoriti del Signore!

Dite: Questo è il Giorno del quale la Penna dell’Altissimo non ha ordinato alcun pari e gli abitanti del Concorso celeste e le realtà dei Profeti e dei Messaggeri di Dio non hanno mai conseguito l’eguale. Sia, dunque, benedetto Colui Che ha palesato questo Giorno santificato e sacro, potente e meraviglioso!

Questo è il Giorno in cui le colonne del Trono hanno tremato nel desiderio che Dio vi Si insediasse, il Giorno in cui le fondamenta del Seggio supremo sono state spinte a muoversi. Sia, dunque, benedetto Iddio, la Sorgente di questo rapimento che ha colto l’intera creazione!

Questo è il Giorno in cui il Sole della Bellezza è albeggiato sull’orizzonte del sembiante di Dio, il Più Eccelso, il Più Grande, e dalle nuvole della munificenza è scesa la pioggia, e gli alberi del Paradiso hanno prodotto i frutti che Dio ha assegnato a coloro che si rivolgono a Lui con cuore radioso in questa Dispensazione. Sia, dunque, benedetto Iddio, Che ha ordinato questa straordinaria grazia!

Questo è il Giorno in cui gli spiriti si sono allontananti dai propri corpi nell’ansia di mirare il sembiante svelato dell’Antica Bellezza.

Sia, dunque, benedetto Colui Che ha manifestato questo Giorno possente!

Questo è il Giorno in cui il Più Grande Spirito si è personificato nella più avvenente delle forme e, procedendo dal superno Reame, si è avvicinato alla Scena della gloria trascendente con tale splendore da deliziare l’Ancella del Cielo, talché ella si soffermò, sospesa nell’aria davanti alla Nostra presenza, con tale ornamento da infondere nostalgia nei cuori dei Messaggeri di Dio. Sia, dunque, benedetto, Dio, Che ha creato questo nobile angelo!

Al che gli ospiti del Paradiso, e oltre a loro gli abitanti dei recessi della santità e dei reami della comunione, e oltre a loro coloro che dimorano nelle abitazioni del cielo e coloro che sostano sotto il tabernacolo dell’occultamento, sono tutti usciti dalle loro nobili magioni e, conversando con voce sommessa, si sono reciprocamente informati di ciò che era accaduto sulla terra. Era come se l’antico Re Si fosse rivelato a Se Stesso e poi, con sovranità indiscussa, ai Suoi servi e alle Sue creature nel regno della creazione.

Sia, dunque, benedetto, Dio, Che produce qualunque cosa Gli piaccia in forza del Suo irresistibile comando!

Indi, il Più Grande Spirito lanciò un appello che risonò nell’intera creazione, dicendo: «Si consolino i vostri occhi, o abitanti della terra e del cielo, o manifestazioni dei nomi e degli attributi divini, e voi che siete immersi negli oceani della magnificenza che si trovano al di là dei mondi dell’intimazione e dell’allusione! Questo è il Giorno in cui Dio Stesso, il Più Eccelso, il Sommo, nel Suo sacro e glorioso Essere, porge ad ogni anima, nobile e umile parimenti, la coppa della vicinanza e del ricongiungimento». Sia, dunque, benedetto Dio, Che Si è rivelato in tutta la Sua multiforme grazia in questo supremo fra tutti i giorni!

Questo è il Giorno in cui il più fitto velo è stato squarciato e la Scena della purezza trascendente è stata palesata, il Giorno in cui il volto di Dio ha sorriso nella gioia del ricongiungimento, e i portali della Sua presenza si sono spalancati alle incarnazioni della Sua bellezza e della Sua maestà e a coloro che avevano trapassato i veli della gloria per il potere nato da Dio, l’Onnipossente, l’Onnisciente, il Più Saggio, il Giorno in cui tutte le cose visibili e invisibili hanno esclamato: «Sia santificato il Signore, il più eccellente fra tutti i creatori!».

Al che il Più Grande Spirito è stato invitato a tacere e il rapimento di Dio ha colto gli abitanti delle città dell’eternità, gli ospiti delle sale cremisi e gli abitatori del regno dei nomi. Essi sono tutti discesi dalle loro dimore fino a fermarsi fra terra e cielo davanti al Suo Sembiante, in perfetta umiltà e sottomissione. Sia, dunque, benedetto Dio, Che ha palesato questa irresistibile Causa, gloriosissima e trascendente!

Poi le loro voci si sono levate osannanti e giubilanti in questo Giorno glorioso, un Giorno il cui fulgore non deriva dal sole e dai suoi raggi, ma dalla fulgente luce del Sembiante di Dio, il Re, l’Eccelso, il Munificentissimo. Sia, dunque, benedetto Colui Che lo ha fatto apparire in forza della verità e Che vi ha resuscitato le anime di tutta l’umanità!

Indi, un altro araldo ha esclamato dalla Scena della gloria trascendente: «In nome Dio! Questo è il Giorno in cui i veli della contesa sono stati lacerati, e le brezze dell’unità hanno spirato, e il Signore della creazione è apparso, investito di palese sovranità sulle nuvole della magnificenza in questo Suo Giorno promesso».

Sia, dunque, benedetto Dio, Che in verità è disceso dal cielo della santità sublime!

Questo è il Giorno in cui il fuoco e l’acqua sono stati uniti a formare un’unica cosa, e i veli sono stati rimossi dal volto di tutti i misteri, in quanto la Bellezza dell’Illimitato si è fatta avanti abbigliata nella veste del Suo Essere, l’Aiuto nel pericolo, l’Onnipossente, l’Incomparabile. Ogni gloria a questo Giorno il cui avvento ha allietato gli occhi dei favoriti di Dio!

Dopo che quella gioia nata da Dio ha preso possesso di tutti fuor che Lui, il Più Grande Spirito ha nuovamente parlato, proclamando: «O abitanti dei regni della terra e del cielo! O cittadini dei reami della rivelazione e della creazione! Beate le vostre orecchie, perché hanno ascoltato i versetti della vicinanza e del ricongiungimento. Ascoltate ora le novelle della lontananza e della separazione, poiché l’Astro del mondo Si è proposto di allontanarSi dalla terra dell’‘Iráq, in conformità con il solido patto che è stato registrato nelle Scritture di Dio, l’Onnipotente, l’Onnisciente, il Più Saggio».

A questo annuncio, gli abitanti della terra e del cielo sono stati colti dallo sgomento. Tali erano i loro pianti e i loro lamenti che essi sono caduti prostrati sulla polvere, consumati dal dolore. Strana quella penosa separazione, così dura da sopportare! Tutte le cose visibili e invisibili sono state disorientate da questo annuncio. Così difficile era la loro situazione che la lettera «S» ha dimenticato le lettere «I» ed «I», e gli amanti hanno obliato il volto del loro Amato, l’Onnipossente, il Lodatissimo. Funesto quel palese, irrevocabile decreto!

Giunte le cose a questo punto, l’Antica Bellezza Si è mossa e tutte le cose si sono messe interiormente ed esteriormente in moto.

Indi, Egli Si è levato e con questo Suo levarsi la Più Grande Resurrezione è stata inaugurata fra la terra e il cielo. Al che lo Spirito ha parlato ancora una volta, in Sua presenza: «O Isráfíl!

Per la giustizia di Dio, sei stato creato per questo giorno. Pertanto, suona la tromba per proclamare l’avvento di questa Manifestazione, sì che ogni osso putrescente ne sia vivificato!». Come era stato comandato, l’angelo ha suonato la tromba, facendo venir meno tutti coloro che dimorano nel cielo e sulla terra. Poi ha suonato nuovamente la tromba. Essi si sono alzati e, fissando lo sguardo su questa Visione gloriosa, hanno esclamato: «Sia santificato il Signore, il più eccellente fra tutti i creatori!».

L’Antica Bellezza Si è fatta avanti, mentre il Regno della Rivelazione La precedeva e il Firmamento dell’ispirazione divina La seguiva. Alla Sua destra procedeva il Regno del comando e alla Sua sinistra marciavano le schiere dei favoriti. Ogni gloria a questa mirabile Causa palese!

E quando è giunto nel cortile della Casa, le schiere del regno della santità si sono prostrate ai Suoi piedi e le fondamenta della Casa hanno tremato nella loro separazione da Dio, l’Onnipotente, l’Onnipossente, il Più Eccelso. Gli abitanti di ogni città hanno gridato e i cuori di coloro che gravitano attorno a Dio sono stati dolorosamente scossi. Quella penosa separazione ha fatto crollare le colonne del mondo!

Nell’udire i lamenti degli abitanti del regno della polvere, la Bellezza del Prediletto si è fermata un attimo e l’Occhio della maestà ha pianto addolorato al loro gemito. In verità, i sospiri dei Suoi amati hanno suscitato nel Suo cuore una tale ambascia che nessuno in cielo o sulla terra potrebbe reggerne il peso.

Egli ha proseguito fino a raggiungere il velo occultatore e lì ha visto ai Suoi piedi un bambino che si era distolto dal seno della madre.

E questo infante si è così saldamente aggrappato all’orlo della Sua veste e Lo ha implorato di restare con toni così toccanti, che la polvere del dolore ha coperto il volto di ogni anima veggente e venti di angoscia hanno soffiato sull’intera creazione. Un pesante fardello di dolore ha offuscato il sembiante dei sinceri! Se non fosse stato per la protezione di Dio, in quel momento i sette cieli si sarebbero squarciati, e la terra avrebbe inghiottito tutto ciò che si trova su di essa, e ogni alto picco sarebbe stato ridotto in polvere.

Indi, la Mano del Potere ha aperto i veli della magnificenza, dai quali la Bellezza del Gloriosissimo è emersa con sovranità suprema.

Quando Colui Che è l’Essere di Dio, l’Onnipossente, il Munificentissimo, Si è accinto a varcare il cancello, il Più Grande Spirito ha fatto la sua proclamazione finale: «In nome di Dio! Il Benamato dei mondi è partito dalla Sua Casa a cagione di ciò che le mani degli oppressori hanno perpetrato».

Poi, Egli ha pianto dentro di Sé con un tale pianto che gli abitanti della terra e del cielo, e quelli sospesi nell’aria davanti a Lui, e quelli che incedono attorno al Sembiante della magnificenza, hanno pianto con Lui. Ed Egli ha parlato loro, dicendo: «Sappiate che in questa partenza il Giorno stesso della Nostra apparizione ci sono segni e pegni per coloro che capiscono. Forse, a causa della Nostra partenza in questo mirabile Giorno sublime, i popoli della terra e del cielo potranno emergere da dietro i veli dell’egoismo e della passione. Avvicinatevi a Dio, il Più Eccelso, il Gloriosissimo e distaccatevi da qualunque cosa Egli abbia creato o ordinato in questo mondo. Questo è ciò che Dio aveva stabilito per loro come una munificenza dalla Sua presenza. Egli, in verità, è il Munificentissimo, Colui Che sempre perdona, il Più Generoso». Sia, dunque, benedetto Dio, la sorgente di questa eccellentissima e palese elargizione!

Il Re dell’Eternità è andato avanti, affiancato dalle schiere del visibile e dell’invisibile, lo sguardo fisso sulla corte del decreto divino. Davanti a Lui si alzavano i sospiri dei Suoi amanti, dietro di Lui si udiva il pianto di coloro che Lo bramano. Giunto sulle sponde del fiume, Egli Si è separato dai Suoi amati ed è stato come se le anime di quei servi devoti avessero lasciato i loro corpi.

Ma Egli ha raccomandato loro la pazienza e la forza e li ha invitati ad avere timore di Dio, l’Onnipotente, l’Onnipossente, l’Illimitato.

Poi, attraversato il fiume, è entrato nel giardino di Riḍván, dove è salito al trono della Sua mirabile sovranità. Sia dunque benedetto il Munificentissimo, la Sorgente di questa grazia che tutto pervade!

SedutoSi sul Suo trono, l’Antica Bellezza ha riversato su tutte le cose lo splendore del Suo nome, Colui Che esiste da Sé, in modo da adempiere ciò che era stato registrato dalla Penna suprema per ordine di Dio, il Più Eccelso, il Sommo. Poi ha effuso la luce del Suo nome, Colui Che tutto possiede, su tutte le cose visibili e invisibili, e del Suo nome, il Più palese, su tutto ciò che è menzionato e tutto ciò che è nascosto, e del Suo nome, il Più Grande, sulle personificazioni dell’eternità e su tutti gli altri popoli, e del Suo nome, l’Onnisciente, sugli esponenti dei nomi di Dio. Beato colui che si è rivolto verso ciò che Egli ha rivelato per la Sua inesauribile grazia in questo augustissimo Giorno. Gloriosa la Sua ascesa su quel maestoso seggio, per la quale i cuori di coloro cui è dato accedere a Lui sono stati rassicurati, e le anime di coloro che Lo hanno riconosciuto si sono avvicinate, e i visi di coloro che si sono rivolti verso di Lui sono stati illuminati, e gli spiriti di coloro che hanno fissato lo sguardo su di Lui sono stati santificati, e gli occhi delle Schiere superne sono stati rallegrati, e le lingue di tutte le cose, visibili e invisibili, si sono sciolte in lode di Dio, il Signore sovrano, il Possente, il Benevolo! Dolce invero quell’edenica fragranza per la quale il muschio dei significati nascosti si è sparso in tutto il mondo!

L’ascesa dell’Antica Bellezza sul Suo trono è avvenuta nel momento in cui la gente si è alzata per offrire a Dio, l’Onnipossente, il Leggiadro la preghiera pomeridiana. Anche in questo ci sono segni per coloro che sono certi, prove per coloro che comprendono e allusioni per coloro che sono stati dotati di intuizione. La Bellezza del Misericordiosissimo Si è trattenuta nel Giardino di Riḍván per dodici giorni, durante i quali le schiere del Concorso supremo, gli angeli favoriti di Dio e le anime dei Suoi Messaggeri hanno inceduto giorno e notte attorno al Tabernacolo della magnificenza e al Padiglione della santità inviolabile, custodendo e proteggendo il popolo di Dio dalle schiere del Maligno. Sia, dunque, benedetto Dio, Che ha manifestato questo incomparabile stadio glorioso!

In ogni momento di quei giorni, gli abitanti delle aule del Paradiso sono discesi dall’alto, portando calici traboccanti delle acque viventi della rivelazione e coppe tracimanti del vino scelto della santità, che hanno offerto agli abitanti del padiglione della gloria e agli ospiti del tabernacolo della fulgida maestà. Sia, dunque, benedetto Dio, per questa eccellentissima grazia che tutto pervade!

E quando il tempo stabilito della sosta si è compiuto e il decreto della partenza è pervenuto, la Bellezza del Misericordiosissimo Si è alzata ed è uscita dal giardino di Riḍván in sella del più bel destriero. Sia, dunque, benedetto il Gloriosissimo, Che è apparso nel mondo del creato con una sovranità che trascende i cieli e la terra!

Mente partiva, un grido di dolore è salito dal giardino, e dai suoi alberi, e dalle sue foglie, e dai suoi frutti, e dalle sue pareti, e dalla sua aria, e dalla sua terra, e dal suo padiglione, mentre gli abitanti dei deserti e delle lande desolate e perfino le dune e la polvere della terra si rallegravano al Suo approssimarsi.

Così la Bellezza del Gloriosissimo Si è insediata sulle eccelse vette dell’eternità, poiché il Suo sguardo era fisso sul decreto che il Dito di Dio, il Più Eccelso, il Più Glorioso, aveva inciso sulla candida Tavola benedetta. E così vi offriamo il racconto del giorno della Nostra Manifestazione e delle circostanze del Nostro esilio a causa delle trame di anime sediziose che non hanno creduto in Dio, l’Onnipotente, l’Onnipossente, il Munificentissimo e Gli hanno dato soci.

Riḍván

Egli è il Palese, il Celato, il Gloriosissimo, l’Onnisciente, il Longanime.

O Signore, mio Dio! Ogni qual volta tento di sciogliere la lingua per osannare le espressioni meravigliose della Tua unicità trascendente, o di aprire la bocca per divulgare le gemme mistiche della Tua opera incomparabile con cui Mi hai ispirato, sono costretto a riconoscere che tutte le cose cantano la Tua lode e glorificano il Tuo ricordo – un ricordo che ha pervaso i cieli e la terra a tal segno che tutte le cose proclamano, nel loro intimo essere, le mirabili testimonianze della Tua eccelsa lode e rendono testimonianza ai meravigliosi pegni della Tua unità trascendente. Pertanto, come tutti coloro che Ti menzionano, Mi vergogno di avvicinarmi alle eccelse altezze del Tuo ricordo e, come a tutti coloro che Ti magnificano, Mi manca il potere di assurgere alle eccelse cime della Tua lode.

Glorificato, incommensurabilmente glorificato sei Tu! Così eccelse sono le meraviglie della Tua munificenza verso le Tue creature che Tu hai fatto sì che tutte le cose siano un segno per coloro che sono consapevoli tra i Tuoi servi e un monito per gli incuranti fra la Tua gente. La Tua gloria mi è testimone! Coloro che sono dotati di vera comprensione non vedono nulla nell’intera creazione se non i mirabili pegni della Tua opera incomparabile e non scorgono altro nel mondo dell’essere se non le gemme nascoste della Tua gloriosissima sovranità.

Giuro sulla Tua gloria, o mio Prediletto! Ogni qual volta levo gli occhi al cielo e ne vedo la sublimità, non vi riconosco altro che le mirabili altezze del Tuo potere supremo e della Tua autorità sovrana.

E ogniqualvolta rivolgo lo sguardo verso la Tua terra e osservo le potenzialità di cui essa è stata dotata, non percepisco altro che i segni incomparabili della Tua natura immutabile e della Tua perenne costanza. E ogni qual volta, O mio Dio, vedo il mare e le sue onde, mi pare di udire il fluttuante oceano della Tua ricchezza e del Tuo potere. Nel sole non scorgo altro che il mirabile splendore della luce del Tuo sembiante santificato e della Tua santa presenza e nel vento non odo altro che le brezze vivificanti della Tua vicinanza e del Tuo ricongiungimento. Negli alberi miro solo la rivelazione dei frutti della Tua saggezza e della Tua conoscenza e sulle loro foglie non leggo altro che le pagine dei libri che racchiudono i misteri di tutto ciò che è esistito per Tuo comando o che esisterà per il Tuo potere.

Glorificato, dunque, Tu sia, O mio Dio! Come tutti coloro cui è dato avvicinarsi a Te, non ho il potere di valutare il minimo segno della Tua creazione, poiché Tu hai fatto sì che tutte le cose rispecchino le manifestazioni della Tua opera e le rivelazioni della Tua sovranità. Tali essendo i limiti dell’impotenza e della povertà che confinano me e tutte le cose create, come potrà mai un’anima sperare di avvicinarsi ai portali del santuario della Tua conoscenza o concepire la minima aspettativa di pervenire alla città della Tua gloria trascendente? Glorificato, incommensurabilmente glorificato, sei Tu! Dall’eternità sei stato santificato al di sopra della comprensione delle Tue creature, perché questa comprensione non è altro che il prodotto delle vane fantasie che appartengono al loro essere, mentre Tu sei rimasto, nella realtà del Tuo Essere, esaltato al di sopra di loro e di tutto ciò che essi possiedono e al di là della portata di tutto ciò che è in cielo e sulla terra. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipossente, l’Impareggiabile.

Preso atto, O mio Dio, con la mia anima, la mia lingua, la mia essenza e il mio essere interiore ed esteriore, di tutte le mie trasgressioni, tali quali occhi mortali non hanno mai visto o menti umane concepito, Ti imploro di perdonare me e i Tuoi amati per tutto ciò che non siamo riusciti a osservare delle Tue leggi e delle Tue ordinanze. Abbigliaci, dunque, con la veste del perdono, o mio Dio, in questo Giorno in cui sei salito sul trono della Tua grazia e della Tua munificenza investito della piena gloria dei Tuoi nomi e dei Tuoi attributi, il Giorno in cui il sole della Tua bellezza è albeggiato sull’orizzonte della Tua magnificenza e i segni della Tua gloriosa sovranità sono stati elargiti dal forziere della Tua grazia, il Giorno in cui i dolci aromi del ricongiungimento hanno spirato sopra tutti coloro che sono nel Tuo cielo e sulla Tua terra e la Parola nascosta ha brillato dal deposito della Tua protezione e della Tua potenza.

Attesto, O mio Dio, che Tu hai disposto che questo Giorno resti ineguagliato fra tutti i giorni del Tuo mondo e insuperato fra tutto ciò che hai plasmato con il Tuo potere creativo. Questo è il Giorno primevo che hai prescelto fra tutti gli altri giorni, ed esaltato al di sopra di ogni altro tempo, e chiamato Re dei Giorni per tutti i popoli, poiché in questo Giorno hai manifestato i pegni del Tuo potere trascendente e le prove della Tua santa unità. Hai fatto sì che il suo fulgore superasse lo splendore del sole, della luna e delle stelle e trascendesse la luminosità di ogni luce nobile e gloriosa, fulgida e brillante. Anzi, hai illuminato questo Giorno, o mio Prediletto, con le luci del Tuo Essere inaccessibile e con lo splendore della Tua eccelsa Essenza.

Sia, dunque, magnificato questo Giorno in cui hai rivelato a tutte le cose le luci fulgenti della Tua unità gloriosa e irradiato sull’intera creazione lo splendore della Tua unicità sovrana e trascendente, il Giorno in cui hai sollevato il velo dell’occultamento dal sembiante della Tua bellezza, hai arso, con il Tuo benevolo favore, i sudari della vana fantasia che accecano gli occhi della gente e invitato tutti a godere della Tua vicinanza e del Tuo ricongiungimento.

Immensamente glorificato sia questo Giorno in cui gli oceani dello splendore e della grazia hanno ondeggiato e i fiumi della grazia e della giustizia sono fluiti, un Giorno in cui la Tua munificenza è giunta a tal segno che ogni lingua balbuziente ha celebrato la Tua lode, ogni occhio cieco ha veduto le luci della Tua bellezza e ogni orecchio sordo ha udito i gloriosi accenti della Colomba della Tua unicità.

In questo Giorno i poveri sono stati arricchiti per le meraviglie della Tua ricchezza incomparabile, gli umiliati sono stati esaltati per le molteplici rivelazioni della Tua maestà e della Tua gloria, i peccatori hanno gustato il vino del Tuo perdono, i malati hanno bevuto le acque della Tua guarigione benevola, gli sconsolati si sono rifugiati all’ombra dell’albero della Tua speranza e della Tua elargizione e gli indigenti hanno raggiunto le sponde del mare della Tua grazia e del Tuo favore.

È cieco l’occhio che, in questo Giorno, non riesce a vederTi assiso sul trono della Tua sovranità o a constatare la Tua indiscussa autorità su tutto ciò che hai creato perché fosse esponente dei Tuoi nomi e dei Tuoi attributi! Può uno dei Tuoi segni e dei Tuoi pegni, O mio Dio, essere confuso con quelli che riguardano le Tue creature?

No, per la Tua gloria! Qualunque cosa proceda da Te e dalla Tua presenza brilla luminosa come il sole di mezzogiorno nel cielo della Tua giustizia, mentre tutto il resto, anche se facesse parte dei tesori della Tua creazione o della quintessenza della Tua opera, svanisce nel nulla più assoluto. E poiché non hai assegnato alcun compagno a Te Stesso, qualunque cosa si manifesti da Te non ha similmente pari o uguale. E anche se hai versato su tutte le cose create le luci fulgenti della Tua sublime unicità e niente procede da alcunché che non sia manifestato da Te e creato per Tuo comando, tuttavia ciò che appare dal Tuo Essere eccelle e sorpassa tutto il resto nei Tuoi cieli e sulla Tua terra e così i pegni della Tua sovranità gloriosa si rivelano agli occhi degli uomini e la Tua testimonianza si compie davanti a tutta la creazione.

Poiché la Tua munificenza ha soffuso l’universo intero e le luci del Tuo volto hanno illuminato tutte le cose create, Ti imploro per questo Giorno e per i cuori di cui hai fatto depositari della Tua conoscenza e della Tua ispirazione e forzieri della Tua rivelazione e del Tuo riconoscimento, di concedere che i segni del Tuo indiscusso ascendente risplendano sull’orizzonte del Tuo comando, che gli scrosci della Tua infinita misericordia scendano dal cielo della Tua grazia e che i pegni della Tua liberazione appaiano mercé le operazioni del Tuo sovrano Volere. Possano così i Tuoi amici essere salvati dagli artigli dei Tuoi nemici e i Tuoi amati essere liberati dalle mani dei ribelli fra i Tuoi servi, sì che possano esaltarTi, o Signore, con risonanti voci nei reami superni dei Tuoi nomi e adorarTi con tutto il loro essere nel regno dei Tuoi attributi. E possa così essere esaltato il Tuo Nome, dimostrata la Tua testimonianza, rivendicata la Tua prova, completato il Tuo favore, adempiuta la Tua munificenza, promulgati i Tuoi versetti e spiegati i Tuoi segni, in tal guisa che il mondo intero sia riempito dalla luce del Tuo sembiante e tutto il dominio sia Tuo soltanto. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipotente, l’Onnipossente, il Potentissimo, il Soggiogatore.

T’imploro, altresì, O mio Dio, per il Tuo Nome per il quale l’Uccello del Trono celeste ha gorgheggiato le melodie della Tua unità trascendente nel Regno dell’invisibile, e la Colomba della Tua rivelazione ha cantato il peana della Tua unicità sovrana nel Regno dell’eternità, e lo Spirito Santo ha magnificato in mirabili accenti la Tua eterna gloria – Ti imploro di non negare a questi servi le dolci brezze del mattino della Tua vicinanza e della Tua presenza e di non permettere che restino lontani dai dolci aromi dell’alba del Tuo ricongiungimento e del Tuo riconoscimento.

Concedi, O mio Dio, che questa Festività sia una fonte di benedizione per loro e per tutti i Tuoi amati. Dona, dunque, loro tutto il bene che hai ordinato nel cielo del Tuo decreto e del Tuo scopo e nelle Tavole della Tua protezione e del Tuo comando. Sconfiggi, dunque, o mio Dio, nel corso di quest’anno, i loro nemici con il potere della Tua collera e della Tua irresistibile possanza e ordina per loro, o mio Dio, tutto ciò che Ti ho chiesto e tutto quello che ho lasciato inespresso. Dotali, dunque, di una tale costanza nel Tuo amore e nella Tua Causa, che non infrangano mai il Tuo Patto e non violino mai il Tuo Testamento che si sono impegnati di rispettare prima della creazione dei cieli e della terra. Rendili vittoriosi con i mirabilissimi mezzi che si trovano celati nei forzieri della Tua potenza e nei depositi della Tua possanza e concedi loro, o mio Dio, di pervenire all’Ora che hai promesso loro nella Tua successiva Resurrezione con l’apparizione della Manifestazione del Tuo gloriosissimo Essere – perché questo in verità è lo scopo essenziale della loro esistenza e dell’esistenza di tutte le cose, la causa della loro creazione e della creazione di tutte le cose. Permetti loro, dunque, o mio Dio, di sottomettersi alla Tua volontà in tutte le condizioni. In verità, Tu sei il Signore della grazia e della munificenza, Signore di infinita elargizione e sovranità illimitata.

E in verità Tu sei il più Eccelso, l’Onnipossente, il Munificentissimo.

Ti chiedo inoltre, o mio Dio, per tutti gli Esponenti dei Tuoi nomi e tutti i Rivelatori dei Tuoi attributi, di non annoverare questi Tuoi servi fra coloro che osservano esteriormente le Festività associate con l’avvento della Tua Manifestazione, che onorano e glorificano questi giorni conformemente ai loro mezzi e alle loro capacità, ma restano esclusi come da un velo da Colui Che è, per Suo comando e decreto, l’Autore di queste osservanze e di ogni altra cosa, perché così tutte le loro opere saranno vanificate, anche se non lo capiscono.

Ti imploro, o mio Dio, per l’apparizione di Colui Che hai manifestato in questi giorni mediante il Tuo Nome «Colui Che è invocato», e per la Sua bellezza, e la Sua maestà, e le afflizioni che Gli sono state inflitte, e le Sue divine fragranze, e i Suoi dolci accenti, e la Sua magnificenza, e la Sua possanza, di concedere che gli occhi dei Tuoi amati siano liberati dai veli dell’ignoranza e della cecità e dalle ottenebranti nebbie del dubbio e dell’abiezione.

Forse potranno fissare lo sguardo sull’albero della Tua rivelazione e su tutto ciò che vi appare delle foglie meravigliose della Tua antica eternità e dei preziosi frutti della Tua santa unità, potranno beneficiarne, e beneficiare di ciò che essi contengono dei Tuoi doni nascosti e della Tua conoscenza celata, e liberarsi quindi dall’attaccamento ad ogni altra cosa. Questo, in verità, non è altro che perfetta grazia e pura benedizione, sua essenza, origine ed estrema dimora, perché nell’ambito della Tua conoscenza non v’è nulla che sia superiore a questa grazia o più dolce di questa benedizione.

In verità, Tu sei il Re, l’Onnisciente, l’Onnipotente, l’Onnipossente, Colui Che tutto sa, il Più Saggio.

Riḍván

ḤÚR-I-‘UJÁB

TAVOLA DELL’ANCELLA MERAVIGLIOSA

La venerata Beltà fulgida splendea da dietro il velo. Mirabile cosa, mirabile davvero!

Quand’ecco una fiammata d’estasi fece venir meno le anime tutte. Mirabile cosa, mirabile davvero!

Si levarono librandosi verso il padiglione benedetto sotto il trono della cupola del cielo. Mirabile mistero, mirabile davvero!

Dite: l’Ancella dell’Eternità Si è svelata il volto – magnificata sia la Sua mirabile bellezza! – Riversando fulgidi raggi dalla terra verso il cielo. Mirabile luce, mirabile davvero!

Fulmineo lo sguardo, penetrante come stella cadente – mirabile il Suo sguardo, mirabile davvero! – E quello sguardo consumò ogni nome e titolo nelle sue fiammate.

Mirabile evento, mirabile davvero!

Verso gli abitanti del regno della polvere volse i Suoi occhi.

Mirabili occhi, mirabili davvero!

Al che l’intero creato tutto tremante trapassò. Strabiliante trapasso, strabiliante davvero!

Ella lasciò poi cadere una ciocca corvina, ornamento dello spirito in notte tenebrosa – mirabile colore, mirabile davvero!

Onde si percepirono dello spirito le fragranti brezze. Mirabile aroma, mirabile davvero!

Nella destra vino vermiglio e nella sinistra una porzione di cibo raffinato. Mirabile grazia, mirabile davvero!

Le mani tinte dal sangue dei Suoi ardenti amanti – mirabile cosa, mirabile davvero! – In coppe e calici porse in giro il vino della vita. Mirabile bevanda, mirabile davvero!

Con arpa e liuto cantò le lodi dell’Amato. Mirabile canto, mirabile davvero!

Al che i cuori si sciolsero in divoranti fiamme. Mirabile amore, mirabile davvero!

Della Sua alma beltade elargì una porzione illimitata – mirabile porzione, mirabile davvero! – Indi calò la spada del Suo fascino sulle cervici degli amanti.

Mirabile fendente, mirabile davvero!

Sorrise e i denti perlati sfavillarono. Mirabile perla, mirabile davvero!

Al che i cuori di coloro che sanno gridarono piangendo. Mirabile pietà, mirabile davvero!

Ma i dubbiosi che nell’io si pavoneggiano negarono la Sua verità.

Strabiliante diniego, strabiliante davvero!

Sentendoli, afflitta, Si rifugiò nella Sua dimora. Strabiliante cordoglio, strabiliante davvero!

Ritornò donde era venuta: sublimi i Suoi passi! Strabiliante decreto, strabiliante davvero!

Levò un grido di angoscia, come per annientare ogni cosa.

Strabiliante ambascia, strabiliante davvero!

E dalle Sue labbra fluirono parole di ammonimento e di rampogna – strabiliante efflusso, strabiliante davvero! – «Perché Mi contraddite, o popolo del Libro?». Strabiliante cosa, strabiliante davvero!

«Pretendete di essere guidati e amati dal Signore?». In nome di Dio! Strabiliante menzogna, strabiliante davvero!

«O amici», disse, «Non faremo ritorno», – mirabile ritorno, mirabile davvero! – «Ma celeremo i segreti di Dio nelle Sue Scritture e nei Suoi Libri», al comando di Colui Che è munifico e possente!

«E non Mi troverete finché non appaia il Promesso il Giorno del giudizio». Per la Mia vita! Strabiliante umiliazione, strabiliante davvero!

Riḍván

Egli è il Più Santo, il Più Glorioso.

Sia lode a Te, nostro Signore il Misericordiosissimo! Questo è uno dei giorni della festività che hai chiamato Riḍván, una festività nella quale hai manifestato la Tua sovranità sopra tutti coloro che sono nei Tuoi cieli e sulla Tua terra, sebbene la gente sia insorta per danneggiarTi ed estinguere la Tua luce, nella quale l’Astro della Tua unicità ha brillato su tutte le cose visibili e invisibili dall’oriente della Tua Casa.

Ti imploro, o mio Dio, in nome di questo Giorno e di Colui del Quale hai fatto l’Alba della Tua rivelazione e l’Oriente della Tua ispirazione, di ordinare per i Tuoi amati il bene di questo mondo e del mondo a venire e di annoverarli fra coloro che nulla può distrarre dal Tuo ricordo e dalla Tua lode. Rafforza, dunque, i loro cuori in tal guisa che l’ascendente di coloro che non hanno creduto in Te e nei Tuoi segni non possano mai sgomentarli.

O Signore! Illumina i loro occhi con la luce della Tua conoscenza e i loro cuori con lo splendore del Tuo sembiante. Unisci, dunque, le loro anime e i loro spiriti, sì che grazie alla loro unità tutti gli abitanti del Tuo dominio si uniscano.

Tu sei potente sopra tutti coloro che sono nei regni della Tua rivelazione e della Tua creazione. In verità, sei l’Onnipossente, il Munificentissimo. Lodato sii Tu, O Signore dei mondi!

Riḍván

Nel nome di Dio, l’Onnipossente, il Munificentissimo!

Glorificato sei Tu, O mio Dio! Ti supplico per questo Giorno, e per Colui Che la Tua sovranità e la Tua maestà e la Tua possanza hanno manifestato in esso, e per le lacrime che i Tuoi ardenti amanti hanno versato nella loro lontananza e separazione da Te, e per il fuoco che ha consumato i cuori di coloro che bramano di mirare la Tua bellezza, di far scendere su di noi in questo Giorno ciò che si addice alla Tua bellezza e si conviene alla Tua grazia e alla Tua generosità.

O Signore! Siamo povere creature che si sono distaccate da tutto fuor che Te, che hanno rivolto il viso verso il tesoro della Tua ricchezza e che hanno rifuggito la lontananza nella speranza di avvicinarsi a Te. Fa’ scendere, dunque, su di noi dal cielo del Tuo Volere ciò che ci santifichi dal mondo e da tutto ciò che gli appartiene e abbigliaci con la veste che hai designato per noi mercé la Tua grazia e i Tuoi favori.

Ti supplico inoltre, o mio Dio, per il Tuo Nome del quale hai fatto il forziere della Tua conoscenza, il depositario della Tua rivelazione e la fonte della Tua ispirazione, il Nome mediante il quale hai separato e unito i fedeli e gli infedeli, di rivestirci in questo Giorno con l’abito della Tua guida e il manto del Tuo favore. Dacci, dunque, il potere di difendere la Tua Causa, di assistere la Tua Fede e di proferire il Tuo Nome davanti a tutti coloro che sono nel Tuo cielo e sulla Tua terra, sì che ogni territorio sia riempito dalle meraviglie del Tuo ricordo e ogni volto sia illuminato dalla luce del Tuo sembiante.

O Signore! Facciamo testimonianza che Tu sei Dio e che non v’è altro Dio all’infuori di Te. Attestiamo che hai sempre occupato uno stadio così trascendente da eludere la comprensione anche di coloro che Ti hanno riconosciuto e che dimorerai per sempre in altezze di gloria così inaccessibili che gli uccelli dei cuori dei Tuoi devoti servitori non riusciranno mai a librarsi nell’atmosfera della Tua conoscenza.

O Signore! Tutte le cose testimoniano la Tua unità e qualunque cosa, visibile o invisibile, della quale si possa dire che esiste attesta la Tua unicità. In verità, Tu hai santificato il Tuo Essere al di là della conoscenza di qualunque cosa fuor che Te e hai esaltato la Tua Essenza al di sopra della menzione di ogni altra cosa. Tutte le parole e i significati che sono stati creati nel regno dell’esistenza ritornano, alla fine, alla Parola che è sgorgata dalla penna del Tuo Comando e dalle dita del Tuo Decreto. Ogni grande è come un nulla davanti alle prove della Tua grandezza e ogni potente è come una cosa dimenticata davanti alle rivelazioni della Tua trascendente possanza.

O Signore! Tu vedi i Tuoi amati, circondati da operatori d’iniquità. Ti supplico, per quel Tuo nome che ha acceso il fuoco della Tua ira e fatto divampare le fiamme della Tua collera, di impadronirTi di coloro che hanno oppresso i Tuoi amati. Fa’, dunque, scendere su di noi tutto ciò che abbiamo implorato delle meraviglie della Tua grazia e del Tuo favore e non permettere che ci sia impedito di rivolgerci verso di Te e di avvicinarci al Santuario della Tua unicità trascendente. In verità, Tu sei l’Onnipotente alla Cui possanza tutti gli atomi della terra hanno da tutta l’eternità reso testimonianza, e la Cui maestà tutte le cose create sempre attesteranno. In verità, Tu sei il Signore della possanza e della magnificenza e il Reggitore della terra e del cielo. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipossente, il Gloriosissimo, il Cui aiuto è da tutti invocato.

Sia lode a Te, o mio Dio, per avere sparso in questo Giorno lo splendore di tutti i Tuoi nomi su tutte le cose create, o Tu Che sei il Signore della gloria, della maestà e della magnificenza, della forza, della possanza e delle benedizioni! Questo è il Giorno in cui Colui Che è il Portavoce di Dio, Colui Che tutto possiede, l’Inaccessibile, l’Altissimo, ha parlato dal reame dell’eternità, dicendo: «Il Regno è di Dio, l’Onnipossente, il Più Eccelso, il Più Glorioso!».

Lodato sia il Tuo nome, O Tu Che fai spirare i venti e sorgere l’alba, Che riveli i versetti e sveli le prove! Tutte le cose proclamano che Tu sei Dio e che non v’è altro Dio all’infuori di Te, il Sovrano, l’Onnipotente, il Più Eccelso, il Più Grande. Magnificato sia il Tuo nome, O Tu Che sei l’Artefice dei cieli e il Creatore di tutti i nomi, Che effondi il Tuo splendore su tutte le cose in forza del Tuo Più Grande Nome. Questo, in verità, è il nome per cui la Colomba mistica gorgheggiò sul ramo celestiale, proclamando: «Tutto il dominio appartiene per sempre a Dio, nostro Signore, il Più Misericordioso!».

Glorificato sei Tu, o Re dell’eternità, e Reggitore delle nazioni, e Vivificatore di ogni osso putrescente! Sia lode a Te, una lode che nessuna lingua terrena potrà mai degnamente esaltare, una lode per la quale gli scrosci della Tua misericordia sono piovuti su tutte le cose create e la luce del Tuo sembiante ha brillato su tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra. Sia lode a Te, una lode che ha sciolto la lingua di ogni balbuziente nella celebrazione di Te, che ha avvicinato ogni persona lontana al sito del tuo Trono possente e che ha guidato ogni assetato alle acque vive della Tua munificenza e ai dolci rivoli scorrenti del Tuo favore. Sia lode a Te, una lode per la quale la fragranza della veste della Tua misericordia ha spirato su tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra, e il dolce profumo delle rose del Tuo paradiso si è diffuso sugli abitanti delle città dell’eternità, e ogni nome è stato spinto a esaltare il Tuo ricordo e la Tua gloria. Sia lode a Te, una lode che ha conferito ai cuori dei Tuoi amati una tale costanza che nessun velo terreno può impedire loro di fissare lo sguardo sull’orizzonte delle Tue munificenze e l’ascendente degli oppressori non può dissuaderli dal contemplare la mirabile luce del Tuo sembiante. Sia lode a Te, una lode che ha cancellato dai cuori dei Tuoi servi la menzione di ogni cosa fuor che Te e li ha aiutati a insegnare la Tua causa e a proclamare il Tuo ricordo in ogni regione.

Ti supplico, O mio Dio, per i Tuoi nomi più eccellenti e i Tuoi attributi più eccelsi, e per coloro che si sono librati nell’atmosfera della Tua vicinanza e del Tuo compiacimento e che hanno spiccato il volo sulle ali della fiducia e del distacco verso l’Oriente del Tuo nome, il Misericordiosissimo, e per il sangue che è stato versato per Te, e per i sospiri che sono stati emessi per il Tuo amore, di accettare da noi in questo giorno tutte le nostre opere sulla Tua via.

Questo è il Giorno in cui il Misericordiosissimo ha irradiato lo splendore del Suo fulgore su tutti i nomi. Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui Colui Che è il Celato e l’Invisibile è apparso davanti agli occhi dell’intera creazione. Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui il Più Grande Idolo è stato infranto.

Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui il Signore della misericordia Si è rivelato all’intera creazione. Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui Faraone è annegato e Mosè ha visto Colui Che è la Beltà del Gloriosissimo Signore. Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui i falsi dei della vana fantasia sono stati abbattuti per il potere del nostro Signore, l’Onnipossente, l’Onnisciente. Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui i flutti del Più Grande Oceano sono stati palesati nella Scena della gloria trascendente. Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui tutte le cose create sono state convocate alla presenza del loro Signore, l’Inaccessibile, l’Altissimo.

Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Questo è il Giorno in cui tutte le cose hanno attestato ciò che la Lingua del Potere ha attestato dinanzi al divino Albero di loto.

Ogni gloria a ciò che Dio ci ha elargito!

Riḍván

Nel nome di Dio, Che ha effuso il Suo splendore sull’intera creazione!

O schiere della terra e del cielo! Porgete orecchio alla testimonianza di Dio che procede dalla bocca del vostro Signore, il Gloriosissimo. In verità, Egli ha attestato, in Se Stesso e da Se Stesso, prima che il cielo della Sua Causa fosse dispiegato e le nuvole del Suo Decreto si fossero addensate, che non v’è altro Dio all’infuori di Lui, e che Colui Che è apparso è quel Più Grande Nome per il quale la Sua antica prova e la Sua testimonianza sono state stabilite davanti a tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra.

In verità Dio ha attestato, in Se Stesso e da Se Stesso e nella Sua Essenza più intima, che non v’è altro Dio all’infuori di Lui e che Colui Che è venuto in forza della verità è la Manifestazione dei Suoi nomi più eccellenti e l’Alba dei Suoi attributi più eccelsi.

Per Lui la voce del Mattino mistico è squillata dall’orizzonte dell’eternità e il Più Grande Spirito ha parlato dinanzi al divino Albero di loto, dicendo: «Questo, in verità, è Colui Che era inteso nelle Città dei Nomi e che è stato menzionato nelle Tavole rivelate dall’empireo della Volontà del tuo Signore, il Reggitore della terra e del cielo. In verità, Egli è il più grande Strumento fra le nazioni, venuto per rigenerare il mondo intero».

In verità Dio ha attestato, in Se Stesso e da Se Stesso e prima della creazione del mondo e della manifestazione dei Suoi nomi e dei Suoi attributi, che non v’è altro Dio all’infuori di Lui, e che Colui Che è venuto sulle nubi del decreto divino è il Pegno di Dio tra voi e il Rivelatore della Sua Essenza in mezzo a voi.

In verità, in quest’ora e dal Suo Regno, vediamo tutti gli abitanti della terra e del cielo e li convochiamo davanti a questa Bellezza che ha consolato gli occhi degli ospiti del Paradiso e degli abitatori del tabernacolo della santità, coloro che hanno fissato lo sguardo su questa Scena di fulgida gloria, ai quali i veli dei limiti umani non sono riusciti a impedire di contemplare il sembiante di Dio, l’Onnipossente, il Più Meraviglioso. È Lui Che proclama in tutte le cose: «In verità, Io sono il vostro Signore, il Misericorde, il Compassionevole. Da tempo immemorabile ero un Tesoro nascosto in uno stadio sconosciuto a tutti tranne il Mio Essere, l’Onnisciente, Colui Che di tutto è informato. Gettate via tutto ciò che possedete e libratevi sulle ali del distacco in questa atmosfera nella quale aleggiano le brezze della misericordia del vostro Signore, il Longanime, il Più Generoso.

Per la Mia vita! È arrivato il Giorno che da tutta l’eternità era nascosto nei forzieri della possanza del vostro Signore. Gioite di questo Giorno benedetto, glorioso e sublime. Poiché in verità Egli è la Mia Apparizione fra voi e chiunque faccia la minima distinzione tra Lui e Me si è in verità allontanato dalla retta via della verità.

È Lui Che ha fatto sì che la mistica Colomba gorgheggiasse sui rami dell’Albero della gloria, dicendo: «In nome dell’unico vero Dio! Il Prediletto dei mondi è venuto!».

Glorificato sei Tu, o Signore mio Dio! Chi può degnamente ringraziarTi per le benedizioni che hai mandato da cielo della Tua unicità e dal firmamento del Tuo Volere, benedizioni che hai riservato alla gente di Bahá nel regno del creato? No, per la Tua possanza, o Tu Che sei l’Amato dei mondi e l’unico Desiderio di coloro che Ti hanno riconosciuto! Se Tu donassi a ogni creatura della terra e del cielo una miriade di bocche, anche se fossero numerose come gli atomi dell’universo, e se esse Ti rendessero grazie, finché durassero il Tuo regno e il Tuo dominio, per le munificenze che Tu hai elargito ai Tuoi amati in questo Giorno – un Giorno in cui Ti sei rivelato nella Tua Essenza e nel Tuo intimo Essere agli abitanti della terra e del cielo, e nella Tua Bellezza agli abitatori delle città dell’eternità, e mediante i Tuoi Nomi a coloro che sono immersi negli oceani fluttuanti della magnificenza – ancora il loro ringraziamento si perderebbe nel nulla davanti a quello che hai donato loro per Tua grazia e generosità.

Non so, o mio Dio, quale dei Tuoi doni esaltare in questo Giorno, un Giorno del quale hai fatto la fonte di tutti i Tuoi giorni e l’oriente donde i raggi di luce della Tua Essenza e gli splendori della gloria del Tuo sembiante hanno brillato. Dovrò lodare l’edenica mensa che hai mandato in questo Giorno al popolo di Bahá, che hai prescelto per il Tuo favore tra gli abitanti della terra e del cielo? In verità, questo è un sostentamento contenuto nell’urna delle Tue parole, da ogni lettera delle quali albeggiano miriadi di soli di saggezza e spiegazioni divine e risplendono luminose le luci dell’autorità e dell’esposizione. In verità, questo è un sostentamento la cui sostanza è negli intimi significati che da sempre erano celati nei Tuoi forzieri inviolabili e nascosti sotto i tabernacoli della Tua gloria. Oppure, o mio Dio, dovrò osannare la Tua apparizione dall’alba della Tua Essenza in questo Giorno, o il Tuo insediamento sul trono del Tuo nome, il Munificentissimo, davanti agli occhi di tutti gli uomini, o ancora la Tua proclamazione a tutte le cose visibili e invisibili, con la Lingua della possanza e del potere? Per Me Stesso, il Vero! Il Segreto nascosto e il prezioso Mistero sono stati svelati. Chiunque Mi cerchi Mi vedrà.

Giuro per la Tua gloria, o Artefice dei nomi e Creatore della terra e del cielo! Le bocche delle Tue creature non hanno il potere di rendere grazie per i favori che Tu hai elargito loro in questo Giorno, un Giorno dal quale hai fatto procedere tutti i Tuoi giorni.

Questo è il Giorno in cui hai convocato i favoriti all’Oriente della Tua vicinanza e i sinceri all’Alba della luce del Tuo sembiante.

Questo è il Giorno per il quale hai promesso a ogni Profeta di annunciare a tutti l’avvento di Colui Che vi sarà manifestato con la Tua possanza sovrana e con il Tuo potere celestiale.

Questo è il Giorno in cui Muḥammad, l’Apostolo di Dio, ha parlato dall’intimo cuore del Paradiso, dicendo: «O popoli della terra!

In nome di Dio, l’Amato dei mondi e il Desiderio di ogni cuore che comprende è venuto! In verità, Egli è Colui la Cui voce ho ascoltato nel Mio viaggio notturno, ma la Cui bellezza non ho potuto vedere fino a che i giorni non sono giunti a consumazione in questo Giorno, un Giorno che è l’ornamento di tutti i giorni di Dio, il Signore sovrano, l’Onnipossente, il Lodatissimo. Questo è il Giorno in cui il dominio della Sua grazia e della Sua misericordia onnipresente è stato così universalmente insediato da raggiungere ogni anima, poiché in verità Egli ha convocato tutti alla Sua presenza e ha effuso su tutte le cose lo splendore della Sua gloriosa e fulgida bellezza».

Questo è il Giorno in cui lo Spirito ha proclamato dall’intimo cuore del cielo: «O schiere del creato! Colui Che è il sovrano Reggitore di tutto è stato palesato. Ciò che appartiene al Regno del Mio Signore si è adempiuto. Colui che è l’Amato del Mio cuore e il Sostenitore della Mia Causa è giunto. SeguiteLo e non siate di coloro che Lo hanno respinto. Questo è il Giorno in cui ogni velo è stato squarciato e il vostro Signore, l’Onnipossente, il Munificentissimo, è apparso e ha realizzato con la Sua apparizione tutto ciò che è stato promesso nel passato. Accorrete dunque a questa risplendente, luminosissima Bellezza!

«O sacerdoti! Dite ai Nostri servi di non suonare le campane se non nel Suo nome, il Gloriosissimo, il Sommo. Questo è il Giorno in cui l’assetato è giunto al rivo della vita eterna e le anime anelanti hanno mirato la Visione del Misericordiosissimo. Questo è il Giorno in cui gli umili sono stati esaltati, i poveri arricchiti, i malati risanati, ai sordi è stato dato di sentire la Sua melodia e ai ciechi è stato concesso di vedere. Rendete grazie, dunque, e non siate di coloro che danno soci a Dio. In verità, il Regno di Dio gravita attorno a Lui. È per Lui che ho adornato la croce con il Mio corpo e poi sono risorto dai morti per perfezionare il Suo ricordo tra gli uomini.

«O popolo del Vangelo! Fate attenzione a non rivolgere a Me le vostre preghiere dopo esservi allontanati dal Mio gloriosissimo Padre, Che, con il Suo amore, ha cambiato in luce il fuoco di Abramo. Colui che attende un altro quando Egli è apparso è in grave errore davvero. Accorrete, dunque, al fiume della misericordia del vostro Signore, il Misericordiosissimo, e badate di non allontanarvi dalle Sue dolci acque scorrenti. In verità, vi abbiamo allevati per questo Giorno. Leggete il Libro, sì che possiate comprendere il significato delle Mie parole nei Miei giorni. In verità, Mi sono rivelato solo per amore della Sua Causa e sono venuto tra voi esclusivamente per annunziare il Regno di Dio, il vostro Signore e il Signore dei mondi. Ciò che era nascosto è ora rivelato e ciò che era stato celato è ora giunto. Muovetevi per salutare questo Giorno, un Giorno in cui i portali del cielo sono stati spalancati e dalle nuvole dell’eternità è caduta la pioggia, e l’Usignolo della Sua Causa ha gorgheggiato la sua melodia sui rami del divino Albero di loto, e i cuori delle Schiere supreme sono stati colti da nostalgia nell’eccelso Paradiso, e le Ancelle del cielo sono uscite dalle loro sale celesti affrettandosi verso il Suo Trono possente.

Gettate via tutto ciò che possedete e aggrappatevi a ciò che vi è stato ingiunto da questa Antica Bellezza.

«O schiere di teologi! Fate tacere le vostre penne, perché la Penna della gloria ha parlato. Mettete da parte i vostri libri, perché è apparso il Libro che contiene tutto ciò che è stato detto in antico ed esso è sufficiente per tutti gli abitanti della terra. Sorgete sull’orizzonte della certezza in nome del vostro Signore, il Misericordiosissimo e squarciate i veli che si sono interposti tra voi e il Signore di tutta la creazione.

«Così vi comanda lo Spirito, Che ha offerto la vita, sì che il mondo fosse vivificato e apparisse il Desiderio di ogni cuore. E in verità, Egli è apparso per il potere della verità. SeguiteLo e non aggrappatevi a ciò che possedete delle proclamazioni dei tempi andati. Perché lo squillo della tromba è risonato ed ecco la terra della vana fantasia si è spaccata e la Lingua della Magnificenza ha parlato dal padiglione della gloria, dicendo: In questo Giorno il Regno è di Dio, Colui Che tutto possiede, l’Onnipossente, il Più Eccelso, il Più Grande! I morti sono risorti e le anime sono state radunate e ancora vi vediamo inumati in sepolcri di incuria e desiderio. Temete Dio, o genti! Risorgete dai morti e rivolgete il viso verso l’Oriente della Sua grazia che risplende su questo fulgido orizzonte. In verità, Io attendo il Suo comando, sì che con il Suo permesso Io possa scendere nel mondo, come ne sono asceso. In verità, Egli ha il potere di ordinare qualunque cosa voglia.

«O seguaci del Vangelo! Cercate Gerusalemme, quando Colui Che vi ha costruito la Casa di Dio per una Sua semplice indicazione è arrivato? Quanto vi siete allontanati sulle vie dell’errore! Di certo, nessuna azione sarà accettata in questo Giorno a meno che non sia eseguita con il Suo permesso e nessuna invocazione giungerà a Dio che non sia stata proferita per amor Suo. Così si sono adempiuti il decreto e il comando stabiliti da Colui Che è l’Onnipossente, l’Onnisciente».

Questo è il Giorno in cui Mosè ha levato la voce dal Sinai del Nostro nome, l’Onnipossente, dicendo: «O genti! In verità è arrivato il Giorno! Questi è Colui, per la Cui separazione ho pianto addolorato nel deserto della nostalgia, e per il Cui amore Mi sono battuto il petto nel deserto dell’amore ardente. E quando Mi sono proposto di entrare nel Santuario della Sua vicinanza e di contemplare la Sua bellezza, Egli Mi ha trattenuto con la forza della Sua possanza sovrana e mi ha tenuto lontano dal desiderio del Mio cuore. Al che Egli Si è rivolto a Me, dicendo: “Non Mi vedrai giammai!” e Mi ha rimandato agli splendori delle luci del Suo Trono possente. Tale era il desiderio che Mi consumava che non sono capace di descriverlo e le orecchie dei veri credenti non hanno la forza di ascoltarlo. Ma ecco, Egli è ora apparso con la forza della verità e vi ha svelato la Sua bellezza. In ogni istante Egli proclama: “O schiere del creato, guardate e Mi vedrete!”. In nome di Dio, questa è la Parola che è uscita dalla bocca della Volontà del vostro Signore, il Misericordiosissimo. Si conviene che offriate l’anima per Lui, se siete di coloro che giudicano con equità. O genti, così vi ho informati di Colui la Cui lontananza Mi ha lacerato il cuore e Che mi ha fatto vuotare la coppa della separazione.

RendeteGli testimonianza e non siate fra gli incuranti. Beati i vostri occhi che hanno visto e le vostre orecchie che hanno dato ascolto. E guai a coloro che si sono privati di questa splendida Visione».

Questo è il Giorno in cui il Punto del Bayán ha parlato dall’intimo cuore del Paradiso, dicendo: «O gente! Questi è Colui sulla Cui via ho immolato la vita. Questi è Colui per amor del Quale Mi sono rivelato e della Cui presenza vi ho portato il più gioioso annuncio. Badate a non negare Colui senza il Quale la Stella mattutina del Bayán non sarebbe mai albeggiata e i versetti del Misericordiosissimo non sarebbero mai stati rivelati. In nome di Dio! Egli è Colui Che ha fatto sorgere il mattino del significato interiore e della spiegazione e che ha fatto aprire davanti al volto di tutti i popoli della terra i portali del ricongiungimento divino. Egli è Colui con il Cui Nome sono state adornate le città dei nomi, dal Cui ricordo i cuori degli eletti sono stati infiammati. Badate a non trattarLo come avete trattato Me. Attesto che non ero altro che un araldo della Sua Rivelazione per tutti coloro che sono in cielo e sulla terra e che ho condizionato il Bayán al Suo permesso e al Suo compiacimento.

Giuro su Dio! È per amor Suo che Mi sono levato tra voi e che Mi sono associato con voi. Se non fosse stato per Lui, non avrei sicuramente rivelato una singola parola o un solo versetto. Aggrappatevi all’orlo della veste della Sua misericordia e tenetevi saldamente alla corda del Suo amore. Questo è il Giorno in cui ogni atomo proclama: “Per il Possessore di tutti i nomi e di tutti gli attributi! In verità, Colui Che è invocato da tutti coloro che sono in cielo è ora venuto!”».

Sia lode a Te, O mio Dio, per aver ornato il preambolo del libro dell’eternità con questo Giorno luminosissimo, un Giorno in cui hai effuso su tutte le cose create lo splendore dei Tuoi nomi più eccellenti e dei Tuoi attributi più eccelsi. In verità, questo è un Giorno in cui hai disposto che ciascuno dei Tuoi nomi sia dotato delle potenzialità di tutti i Tuoi nomi. Siano, dunque, benedetti coloro che si sono rivolti verso di Te, che sono giunti alla Tua presenza e che hanno dato ascolto alla Tua chiamata.

O Signore, mio Dio! Ti supplico per questo Giorno e per il Tuo Nome più perfetto, mediante il quale il Più Grande Oceano si è alzato, di proteggere la gente di Bahá da coloro che non hanno creduto nei Tuoi segni possenti. Fa’, dunque, di loro, O mio Dio, gli esponenti del Tuo ascendente e della Tua possanza, sì che sorgano a glorificarTi e a celebrare la Tua lode fra i Tuoi servi, in tal guisa che né i veli dei popoli della terra, né le loro insinuazioni, né l’assalto di coloro che sono insorti per spegnere la Tua luce possano tenerli lontani da Te. O Dio! Non privarli delle dolci brezze che spirano in questo Giorno, un Giorno in cui ogni atomo proclama: «In verità, Tu sei Dio. Non v’è altro Dio all’infuori di Te!». O Signore, adornali con gli ornamenti della costanza e della certezza e fa’ di loro campioni della Tua Causa in tutto il creato.

O mio Dio e Dio di tutti i mondi! O mio desiderio e desiderio di ogni cuore che comprende! Ti imploro, in nome di Colui Che ha fatto albeggiare il sole della Tua rivelazione e della Tua ispirazione, di disporre per le genti di questo Giorno ciò che hai disposto per gli eletti tra i Tuoi servi. Fa’, dunque, scendere su di loro tali liberali effusioni della Tua grazia quali nessuno ha mai ottenuto, e falli incedere attorno alla corte della Tua vicinanza e al santuario della Tua presenza. Ispira loro, dunque, nella Tua Causa ciò che ha infiammato i cuori e le anime degli uomini. Fa’ di ciascuno di loro una lampada del Tuo ricordo per quei Tuoi servi ai quali il velo dell’egoismo e della passione ha impedito di riconoscere la Manifestazione della Tua Essenza e l’Oriente dei Tuoi i segni.

O Signore! Tu sei Colui al Cui potere e alla Cui sovranità ogni potente ha reso testimonianza e la Cui maestà e la Cui grazia ogni grande ha attestato. Elargisci, dunque, ai Tuoi amati ciò che si addice a questo Giorno, un Giorno del quale hai fatto un ornamento luminoso sulla fronte di tutti i Tuoi giorni e che hai fatto risplendere sull’orizzonte dell’eternità. Fa’ poi scendere su di loro, dalle nubi della Tua unicità e dal cielo della Tua grazia, ciò che permetta loro di fare a meno di ogni cosa fuor che Te.

O Signore! Porgi loro da bere, dalle mani della Tua misericordia, un sorso dal fiume di vita eterna che scorre dalla destra del Tuo Trono e aiutali ad attenersi a ciò che hai rivelato nel Tuo perspicuo Libro. In verità, Tu ordini come Ti piace. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, il Più Eccelso, il Protettore sovrano, Colui Che tutto soggioga, l’Onnipossente, il Munificentissimo.

Riḍván

Nel nome di Dio, l’Onnipossente, l’Illimitato!

Sia lode a Te, o mio Dio, per aver riunito i Tuoi amati per festeggiare la Tua Più Grande Festività, sulla quale hai riversato lo splendore dei Tuoi nomi più eccellenti su tutti coloro che sono nel cielo e sulla terra, la Festività nella quale la Stella mattutina della verità ha brillato risplendente sull’orizzonte del Tuo volere e l’antico Re è asceso al trono della Tua misericordia.

Questo è il nono giorno di Riḍván, o mio Dio, e in questo giorno, in segno del suo amore per la Tua Bellezza e nell’entusiasmo della sua devozione a Te, uno dei Tuoi amati ha invitato Colui Che è la Manifestazione del Tuo Essere e l’Oriente della Tua gloria a lasciare la Sua stanza nella prigione per recarSi in un’altra. Ivi ha deposto dinanzi alla Tua presenza quei Tuoi doni che è stato in grado di procurarsi, sebbene la gente avesse depredato tutti i suoi possedimenti e i possedimenti di altri fra i Tuoi amati. O Signore, poiché li hai riuniti attorno a Te e li hai aiutati a ottenere questa grazia straordinaria, dona loro la costanza nella Tua Causa e unisci i loro cuori in tal guisa che nessuna divergenza possa sorgere fra loro. Concedi loro, dunque, di guidare tutto il popolo verso questo Astro, di cui l’occhio della creazione non ha mai visto l’eguale e che non ha pari nei regni del visibile e dell’invisibile.

Sai bene, o Signore, che tutti coloro che gravitano attorno a Te hanno desiderato riceverTi nei giorni di Riḍván. Ad alcuni è stato concesso questo onore, secondo i loro mezzi, mentre ad altri è stato negato, perché ne erano privi. Costoro si sono accontentati di passare attorno in candido vasellame quel vino color cremisi che si prepara con le foglie della Cina.

Ti supplico, o mio Dio, per la Tua Parola della quale hai fatto una calamita per i cuori e le anime degli uomini, quella Parola mediante la quale hai sospinto i Tuoi servi verso il cielo della Tua benevolenza e verso l’orizzonte della Tua grazia e della Tua munificenza, di accettare dai primi tutto ciò che hanno compiuto sulla Tua via e di ordinare per i secondi la ricompensa di qualunque cosa si fossero proposti di realizzare. In verità, Tu sei il Signore della munificenza e della generosità, della grazia e della gloria. O Signore, aiuta certe anime fra loro a conoscere se stesse e a frenare la lingua, per timore che dicano ciò che abbasserebbe il loro stadio e vanificherebbe le loro opere. In verità, Tu hai potere su tutte le cose.

Tu ascolti, o Signore, i lamenti dei sinceri fra i Tuoi amati ai quali è stato impedito di incontrarTi in questi giorni, che Tu hai disposto fossero una festività per il Tuo popolo e un tesoro e un onore per gli abitanti del Tuo Regno... Accetta da loro, o Signore, ciò che essi si sono proposti nel loro amore per Te e ordina per tutti loro la ricompensa di coloro che hanno ottenuto ogni bene che Tu tieni in serbo. In verità, Tu hai potere su tutte le cose.

Inoltre, o mio Dio, guarda con gli sguardi dell’occhio della Tua misericordia i Tuoi amati che sono sparsi nella terra di Há. Essi vi si sono fermati da quando è stato loro negato di cercare riparo all’ombra dell’Albero della Tua unicità. O Signore, non negare loro le cose che possiedi. In verità, Tu sei il Reggitore dei cieli e della terra. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipossente, l’Onnisciente. Sia lode a Te, o Signore dei mondi e Desiderio di tutti coloro che Ti hanno riconosciuto!

La gloria della Tua possanza mi è testimone, o mio Dio! Incombe a tutti di dare la vita per amore del Tuo orecchio che ascolta le grida dei Tuoi ardenti amanti in tutte le terre e i sospiri dei Tuoi amici che soffrono per mano dei Tuoi nemici. In verità, la voce del loro lamento si è levata a causa del loro amore per Te e i loro cuori sono consumati dal fuoco della separazione nei Tuoi giorni. Possa la mia anima essere un riscatto per la Tua lunga sofferenza, o Sembiante glorioso, e possa il Mio spirito essere un sacrificio per la Tua pazienza, o Tu nella Cui mano si trova il regno della terra e del cielo!

Giuro per la Tua gloria, o Amato di coloro che Ti bramano e Desiderio di coloro che apprezzano il Tuo amore! Se un uomo d’intuizione premesse questa santa Tavola, ne vedrebbe sgorgare il sangue del Mio cuore, un sangue che si è liquefatto per amore Tuo e per amore di coloro cui è stato negato di mirare il Tuo volto dopo che avevano diretto i passi verso di Te ed erano venuti ad abitare nella città o dentro i suoi confini. Possa tutto il mio essere essere offerto in sacrificio per la Tua pazienza, o Signore della possanza e del potere! Possa la mia anima essere un riscatto per la Tua sopportazione, O Tu il timore della Cui ira fa tremare i cuori degli abitanti del Regno dei nomi!

Sia lode a Te, consolazione dei cuori della gente di Bahá! Attesto, o mio Dio, che nessuno tranne Te può sondare la Tua saggezza imperscrutabile o apprendere le verità e i misteri custoditi in tutto ciò che è proceduto dai molteplici pegni del Tuo potere e dalle manifestazioni del Tuo volere. Ti imploro, inoltre, o mio Dio, di dare gentilmente agio ai miei amati di mostrare la loro ospitalità verso di Te con il loro carattere e il loro comportamento, sì che l’edenico desco della Tua benevolenza sia imbandito davanti a tutti i Tuoi servi e tutti i popoli del mondo vi si riuniscano attorno.

Questo, in verità, è il vero significato dell’offerta di ospitalità al prossimo. In verità, la Tua possanza e il Tuo potere sono all’altezza di tutte le cose. Lode a Te, o Signore dei mondi, Tu il Cui potere abbraccia i cieli e la terra!

Riḍván

Nel nome di Dio, il Più Glorioso!

Glorificato sei Tu, o Signore mio Dio! Questo è uno dei giorni della Tua Festività di Riḍván, sul quale hai effuso su tutti i popoli della terra lo splendore del Tuo nome, il Misericordiosissimo, e hai manifestato a tutte le cose create il Tuo potere e la Tua sovranità. Tu vedi, o Signore, che in questo giorno uno dei Tuoi amati ha invitato la Manifestazione della Tua Essenza dalla Sua stanza in un’altra cella di questa prigione, nella quale si è tenuto un incontro nel Tuo nome che è stato adornato con l’ornamento del Tuo essere, in tal guisa che il Sole della Tua bellezza ha brillato sul suo orizzonte. Benedetto colui che vi è pervenuto, benedetto il giorno che è stato onorato dalla Tua rivelazione e benedetta la terra che è stata illuminata dalla luce del Tuo sembiante.

O Signore! Ordina per lui e per i Tuoi servi ai quali è stato impedito di incontrarTi la ricompensa decretata per coloro che sono giunti alla Tua presenza e hanno indetto un incontro per esaltare il Tuo nome e il Tuo ricordo. Prescrivi, dunque, per loro quello che hai prescritto per coloro cui è dato avvicinarsi a Te. In verità, la Tua possanza è all’altezza di tutte le cose.

Riḍván

Egli è Dio.

Glorificato sei Tu, o Signore mio Dio! Questo è uno dei giorni della Tua Festività di Riḍván in cui un angolo di questa prigione è stato allestito per l’apparizione di Colui Che è l’Esponente della Tua bellezza, esaudendo la richiesta di uno che l’ardente devozione ha spinto a invitarTi. Ogni lode a Te, perché, in segno della Tua munificenza verso coloro che dimorano sotto la Tua ombra e gravitano attorno al Tuo essere, hai brillato in questo giorno sull’orizzonte della prigione con tale splendore da illuminare l’intera creazione.

Questo è il Giorno in cui hai sciolto la lingua e hai offerto ai popoli del mondo abbondanti gemme di significati e spiegazioni interiori. Vivifica, dunque, o Signore, mediante questa edenica coppa, tutti coloro che dimorano sulla terra e ordina ciò che giovi a coloro tra la gente di Bahá che bramano vedere il Tuo volto, ma ne sono stati ostacolati dalle malefatte dei Tuoi nemici, o Re dei Nomi e Reggitore della terra e del cielo. Elargisci loro, inoltre, una parte dei Tuoi molteplici doni in questi giorni nei quali ogni umiliato è stato esaltato, a ogni anima fedele è stata concessa la Tua grazia, ogni cuore gelido è stato riscaldato, ogni poverello è stato arricchito e ogni ricercatore indirizzato sulla via.

Lodato sei Tu, o Signore, per aver prescelto i Tuoi amati, per averli eletti tra la Tua gente e per aver rivolto lo sguardo verso di loro da questo sito in cui Colui Che è la Personificazione della Tua Causa Si trova imprigionato. O Signore, non negare loro le cose che possiedi, ma rapisci i loro cuori con le brezze della Tua rivelazione talché si distacchino da ogni cosa fuor che Te e rivolgano il viso verso la corte della Tua grazia e della Tua generosità. Tu hai il potere di fare quello che Ti piace e sei potente su tutte le cose. Ogni lode a Te, o Desiderio dei mondi!

Riḍván

Egli è il Più Santo, il Più Glorioso.

O gni lode a Te, o Signore mio Dio! Questo è uno dei giorni della Tua Festività di Riḍván in cui un Tuo servo ha esteso un invito alla Manifestazione della Tua Essenza e al Rivelatore della Tua Sovranità e ha allestito un luogo nella prigione per ricevere la Tua gloriosissima Bellezza, o Tu Che sei il Signore della terra e del cielo! Ogni gloria a quest’ora in cui Colui Che è l’Oriente della Tua possanza trascendente ha volto i passi da una stanza del carcere a un’altra. Ti supplico, o Tu Che sei il Re dei Nomi e il Creatore della terra e del cielo, di prescrivere per coloro fra i Tuoi amati cui è stato impedito di entrare nei precinti della Tua misericordia e di sostare davanti al Trono della Tua possanza la ricompensa decretata per coloro che sono giunti alla Tua presenza e che hanno visto Colui Che è la Tua Bellezza.

Tu senti, O Signore, i loro sospiri e i loro lamenti nella separazione e nella lontananza da Te. Ti supplico di ordinare per loro tutto il bene che possiedi. Il potere Tu hai di fare come vuoi. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, l’Onnipossente, il Lodatissimo.

Riḍván

LAWḤ-I-‘ÁSHIQ VA MA‘SHÚQ

TAVOLA DELL’AMANTE E DELL’AMATO

Egli è l’Eccelso, il Trascendente, l’Altissimo

O usignoli di Dio, liberatevi dalle spine e dai rovi dell’infelicità e della disperazione e spiccate il volo verso il roseto d’inalterabile splendore. O amici Miei che abitate nella polvere! Affrettatevi verso la vostra dimora celeste. Annunziate a voi stessi la lieta novella: «Colui Che è l’Amatissimo è giunto.

Egli Si è incoronato della gloria della Rivelazione di Dio e ha dischiuso agli uomini le porte del Suo antico Paradiso». Gioisca ogni occhio, si rallegri ogni orecchio, poiché questo è il tempo di mirare la Sua beltà, questo è il momento opportuno per ascoltare la Sua voce. Proclamate a ogni bramoso amante: «Guarda, il tuo Benamato è venuto fra gli uomini!», e ai messaggeri del Monarca dell’amore comunicate la novella: «Ecco, l’Adorato è apparso ammantato in piena gloria!». O amanti della Sua bellezza! Mutate l’angoscia per la separazione da Lui nel gaudio dell’eterno ricongiungimento e lasciate che la dolcezza della Sua presenza dissipi l’amarezza della lontananza dalla Sua corte.

Mirate come le molteplici grazie di Dio che discendono dalle nubi della gloria divina abbiano pervaso, in questo giorno, il mondo.

Poiché, mentre nei giorni passati l’amante supplicava e cercava il Benamato, adesso è il Benamato Che chiama gli amanti e li invita alla Sua presenza. Attenti a non perdere un così prezioso favore, guardatevi di non sminuire un così cospicuo pegno della Sua grazia. Non abbandonatene i benefici incorruttibili e non accontentatevi di ciò che è perituro. Alzate il velo che vi oscura la vista e dissipate le tenebre che l’avviluppano, così che possiate vedere la nuda beltà del volto del Benamato, contemplare ciò che mai occhio ha contemplato e udire ciò che mai orecchio ha udito.

AscoltateMi, o uccelli mortali! Nel Roseto dell’immutabile splendore ha incominciato a sbocciare un Fiore in confronto al quale ogni altro fiore non è che un rovo e innanzi allo splendore della Cui gloria l’essenza della beltà è costretta a impallidire e appassire. Sorgete, dunque, e con tutto l’entusiasmo del vostro cuore, con tutta la passione della vostra anima, col pieno fervore della vostra volontà e con gli sforzi tesi di tutto il vostro essere, procurate di accedere al paradiso della Sua presenza, cercate di aspirare la fragranza del Fiore incorruttibile, di inalare i dolci aromi della santità e di ottenere una parte di questo profumo di gloria celeste. Chiunque seguirà questo consiglio spezzerà le catene, gusterà il rapimento dell’estasi d’amore, conseguirà il voto del suo cuore e affiderà l’anima alle mani del Benamato. Infranta la gabbia, spiccherà il volo come l’uccello dello spirito verso il suo santo, eterno nido.

Le notti si sono succedute ai giorni e i giorni alle notti, le ore e i momenti della vostra vita son venuti e passati, eppure nessuno di voi si è distaccato per un solo istante da ciò che è perituro. Scuotetevi, affinché i brevi attimi che ancora vi restano non vadano dissipati e perduti. Con la rapidità del baleno passeranno i vostri giorni e i vostri corpi saranno deposti a riposare sotto una coltre di polvere. Che cosa potrete ottenere allora? Come potrete espiare le vostre mancanze passate?

La Candela sempiterna risplende nella sua nuda gloria. Mirate come abbia consumato ogni velo mortale. O voi che come falene amate la Sua luce! Sfidate ogni pericolo e consacrate l’anima alla Sua fiamma divoratrice. O voi che siete sitibondi di Lui! Spogliatevi di ogni affetto terreno e correte ad abbracciare il vostro Benamato.

Con ineguagliabile brama affrettatevi a raggiungerLo. Il Fiore, finora nascosto a sguardi umani, si mostra senza veli ai vostri occhi. Sta davanti a voi nel pieno fulgore della gloria. La Sua voce invita tutti gli esseri santi e purificati a unirsi a Lui. Felice chi si volge a Lui, beato chi ha raggiunto e mirato la luce di un sì mirabile sembiante.

Riḍván

Nel Tuo Nome, il Più Meraviglioso, il Più Glorioso!

Giacché, o mio Dio, Ti sei insediato sul trono della Tua trascendente unità e sei asceso al seggio di misericordia della Tua unicità, Ti si addice di cancellare dai cuori di tutti gli esseri qualunque cosa impedisca loro di essere ammessi al santuario dei Tuoi misteri divini e li escluda dal tabernacolo della Tua Divinità, sì che tutti i cuori rispecchino la Tua bellezza, rivelino Te, parlino di Te, tutte le cose create mostrino i pegni della Tua augustissima sovranità e irradino gli splendori della luce del Tuo santissimo governo, tutti coloro che sono in cielo e sulla terra lodino e magnifichino la Tua unità e Ti rendano gloria, per aver manifestato loro il Tuo Essere mediante Colui Che è il Rivelatore della Tua unicità.

Libera dunque i Tuoi servi, o mio Dio, dagli abiti dell’egoismo e del desiderio e concedi che gli occhi della Tua gente si alzino a tali altezze onde discernano nei desideri null’altro che il soffio delle gentili brezze della Tua eterna gloria e riconoscano in se stessi soltanto la rivelazione del Tuo Essere misericordioso, così che la terra e tutto quello che vi si trova sia purificato da tutto ciò che Ti sia estraneo o che manifesti altro che il Tuo Essere. Tutto questo può essere compiuto in tutto il Tuo dominio dalla Tua ingiunzione «Sii» ed è! Anzi, ancor più presto, eppure gli uomini non capiscono.

Glorificato, immensamente glorificato sei Tu, mio Benamato!

Giuro per la Tua gloria! Riconosco in questo istante che hai concesso tutto ciò per cui Ti ho supplicato in questa notte benedetta che, secondo il Tuo decreto, rammenta Colui Che fu il Compagno della Tua bellezza e lo Spettatore del Tuo volto, prima che io fossi da Te menzionato o chiamato all’esistenza entro la corte della Tua santità. Comprendo che hai fatto di tutte le cose manifestazioni del Tuo comando, rivelazioni della Tua opera, depositari del Tuo sapere, tesori della Tua saggezza. Riconosco, inoltre, che se una delle rivelazioni dei Tuoi nomi e dei Tuoi attributi fosse negata, sia pure per il peso di un seme di senape, a ciò che è stato creato dal Tuo potere e generato dalla Tua possanza, le fondamenta della Tua opera immortale ne sarebbero rese incomplete e le gemme della Tua divina saggezza diverrebbero imperfette. Poiché, pur lontane dalle sante fragranze della Tua sapienza e dimentiche dei mirabili splendori dell’albeggiante luce della Tua bellezza, emanati dal cielo della Tua maestà, le lettere della negazione devono necessariamente esistere nel Tuo reame, affinché le parole che Ti affermano ne siano esaltate.

La Tua potenza mi è testimone, o mio Benamato! L’intera creazione è stata tratta all’esistenza per esaltare il Tuo trionfo e stabilire la Tua supremazia e tutti i limiti che sono stati da Te posti non sono altro che segni della Tua sovranità e proclamano la forza del Tuo potere. Grandi, grandissime sono le rivelazioni del Tuo mirabile potere in tutte le cose! Sono tali che della più umile fra le Tue creature Tu hai fatto una manifestazione del Tuo più augusto attributo e il più spregevole pegno della Tua opera, lo hai scelto come ricettacolo del Tuo potentissimo nome. Secondo il Tuo decreto, hai fatto della povertà un mezzo che rivela le Tue ricchezze, dell’umiliazione una via che conduce alla Tua gloria e del peccato la causa dell’esercizio del Tuo perdono. Per loro mezzo hai dimostrato che i Tuoi più eccellenti titoli appartengono a Te e che le meraviglie dei Tuoi più eccelsi attributi sono Tue.

Poiché hai deciso, o mio Dio, di far entrare tutte le cose create nel tabernacolo della Tua grazia e del Tuo favore trascendenti, e di alitare sull’intera creazione le fragranze del manto della Tua gloriosa unità, e di guardare a tutte le cose con l’occhio della Tua munificenza e della Tua unicità, T’imploro, dunque, per il Tuo amore che facesti fonte delle rivelazioni della Tua eterna santità e fiamma accesa nei cuori delle Tue creature che Ti bramano, di creare in questo istante, per quelli del Tuo popolo che Ti sono interamente devoti, per quei diletti che Ti amano, dall’essenza della Tua munificenza e della Tua generosità e dall’intimo spirito della Tua grazia e della Tua gloria, il Tuo Paradiso di trascendente santità e di esaltarlo al di sopra di ogni cosa eccetto Te e di purificarlo da tutto fuorché Te.

Inoltre crea in esso, o mio Dio, dalle luci effuse dal Tuo trono, ancelle che intonino le melodie della Tua mirabile e dolcissima creazione, sì che magnifichino il Tuo nome con parole mai udite da alcuna delle Tue creature, abitino esse nel Tuo cielo o sulla Tua terra, e mai comprese da alcuno della Tua gente. Schiudi, dunque, le porte di questo Paradiso dinanzi ai Tuoi amati, affinché vi entrino in Tuo nome e in forza della Tua sovranità, e le sovrane munificenze da Te elargite ai Tuoi prediletti e i trascendenti doni concessi ai Tuoi fidi siano perfezionati, ed essi esaltino le Tue virtù con melodie tali che nessuno può descrivere o intonare, e nessuno del Tuo popolo concepisca il piano di apparire nella veste di uno dei Tuoi prescelti o di emulare l’esempio dei Tuoi diletti, e nessuno possa non distinguere fra i Tuoi amici e i Tuoi nemici o non riconoscere coloro che Ti son devoti da coloro che Ti si oppongono ostinatamente. Il potere Tu hai di fare quello che vuoi e sei supremo su tutte le cose.

Esaltato, immensamente esaltato sei Tu, o mio Benamato, al di sopra degli sforzi che qualunque Tua, pur dotta creatura, possa fare per conoscerTi. Esaltato, immensamente esaltato sei Tu, al di sopra di ogni umano tentativo, pur minuzioso, di descriverTi! Il più alto pensiero d’uomo, per quanto profonda sia la sua contemplazione, non potrà mai sperare di innalzarsi al di sopra delle limitazioni imposte alla Tua creazione, o di ascendere al di là dello stato del mondo contingente, o d’infrangere i limiti da Te irrevocabilmente imposti. Come può, dunque, una cosa creata dal Tuo volere che domina l’intera creazione, una cosa che è in se stessa parte del mondo contingente, avere la forza di librarsi nella santa atmosfera del Tuo sapere o di pervenire al seggio del Tuo potere trascendente?

Eccelso, immensamente eccelso sei Tu, al di sopra dei tentativi di creature effimere di librarsi fino al trono della Tua eternità o degli sforzi dei poveri e dei miseri per raggiungere il vertice della Tua gloria che a tutto provvede! Dall’eternità descrivesti il Tuo Essere al Tuo Essere e, nella Tua Essenza, magnificasti la Tua Essenza alla Tua Essenza. Giuro per la Tua gloria, o mio Benamato!

Oltre Te chi può pretendere di conoscerTi e fuorché Te chi può degnamente menzionarTi? Tu sei Colui Che dall’eternità dimorò nel Suo regno, nella gloria della Sua trascendente unità e negli splendori della Sua santa magnificenza. Se in tutti i reami della Tua creazione, dai più alti regni dell’immortalità fino al livello di questo infimo mondo, altri che Te fosse considerato degno di menzione, come si potrebbe dimostrare che sei assiso sul trono della Tua unità e come si potrebbero glorificare le mirabili virtù della Tua unicità e della Tua singolarità?

Faccio testimonianza, in questo istante, di ciò che hai attestato per il Tuo Essere, prima di creare i cieli e la terra, che Tu sei Dio e che non v’è altro Dio che Te. Sin dall’eternità sei stato tanto potente da rivelare i segni del Tuo potere mercé le Manifestazioni della Tua possanza e hai sempre fatto conoscere le parole della Tua saggezza attraverso gli Orienti della Tua sapienza. Nessuno fuorché Te è stato mai trovato degno di essere menzionato davanti al Tabernacolo della Tua unità e tranne Te nessuno si è dimostrato capace di essere lodato entro la sacra corte della Tua unicità.

Sia lode a Te, o mio Dio, ché hai rivelato i Tuoi favori e i Tuoi doni e gloria a Te, o mio Benamato, ché hai manifestato l’Astro della Tua amorosa gentilezza e delle Tue tenere misericordie. Ti rendo grazie in tal guisa da dirigere i passi dei ribelli verso gli splendori della luce mattutina della Tua guida e da permettere a coloro che Ti bramano di pervenire al sito della rivelazione del fulgore della Tua bellezza. Ti rendo grazie in tal guisa da portare l’ammalato vicino alle acque della Tua guarigione e da aiutare coloro che sono lontani da Te ad avvicinarsi alla fonte viva della Tua presenza. Ti rendo grazie in tal guisa da spogliare i corpi dei Tuoi servi dagli abiti della mortalità e dell’avvilimento e adornarli delle vesti della Tua eternità e della Tua gloria e da condurre il povero alle rive della Tua santità e di tutte le appaganti ricchezze. Ti rendo grazie in tal guisa da permettere alla Colomba Celestiale di gorgheggiare sui rami dell’Albero di Loto dell’Immortalità il suo canto: «In verità, Tu sei Dio. Non v’è altro Dio che Te.

Dall’eternità sei stato esaltato al di sopra della lode di ogni altra cosa fuorché Te ed eccelso oltre la descrizione d’altri eccetto Te».

Ti rendo grazie in tal guisa da permettere all’Usignolo della Gloria di effondere nel più eccelso paradiso la sua melodia: «In verità, ‘Alí (il Báb) è il Tuo servo, Che hai prescelto fra i Tuoi Messaggeri e i Tuoi Eletti, facendoNe la Manifestazione di Te Stesso in tutto ciò che Ti appartiene e che riguarda la rivelazione dei Tuoi attributi e la manifestazione dei Tuoi nomi». Ti rendo grazie in tal guisa da spronare tutte le cose a lodarTi e a glorificare la Tua Essenza e da sciogliere la lingua di tutti gli esseri per magnificare la sovranità della Tua bellezza. Ti rendo grazie in tal guisa da colmare i cieli e la terra con i segni della Tua trascendente Essenza e aiutare tutte le cose create a entrare nel Tabernacolo della Tua vicinanza e della Tua presenza. Ti rendo grazie in tal guisa da far sì che ogni cosa creata sia un libro che parli di Te e una pergamena che dispieghi la Tua lode. Ti rendo grazie in tal guisa da insediare le Manifestazioni della Tua sovranità sul trono del Tuo governo e da innalzare gli Esponenti della Tua gloria al seggio della Tua Divinità.

Ti rendo grazie in tal guisa da far sì che l’albero corrotto produca buoni frutti mercé i santi aliti dei Tuoi favori e da vivificare i corpi di tutti gli esseri con le dolci brezze della Tua grazia trascendente. Ti rendo grazie in tal guisa che i segni della Tua eccelsa singolarità siano inviati dal cielo della Tua santa unità. Ti rendo grazie in tal guisa da insegnare a tutte le cose le realtà del Tuo sapere e l’essenza della Tua saggezza e da non allontanare le misere creature dalle porte della Tua misericordia e del Tuo munifico favore. Ti rendo grazie in tal guisa da permettere a tutti coloro che sono in cielo e sulla terra di fare a meno di tutte le cose create, mercé i tesori delle Tue ricchezze che a tutto bastano e da aiutare tutte le cose create a raggiungere la vetta dei Tuoi onnipotenti favori.

Ti rendo grazie in tal guisa da assistere i cuori dei Tuoi ardenti amanti a librarsi nell’atmosfera della vicinanza a Te e del desiderio di Te e da accendere la Luce delle Luci nella terra dell’’Iráq. Ti rendo grazie in tal guisa da distaccare da tutte le cose create coloro che Ti son vicini e da avvicinarli al trono dei Tuoi nomi e dei Tuoi attributi. Ti rendo grazie in tal guisa da farTi perdonare tutti i peccati e le trasgressioni e appagare i bisogni dei popoli di tutte le religioni e alitare sull’intera creazione le fragranze del perdono. Ti rendo grazie in tal guisa da permettere a coloro che riconoscono la Tua unità di scalare le vette del Tuo amore e a coloro che Ti son devoti di ascendere al Paradiso della Tua presenza. Ti rendo grazie in tal guisa da soddisfare i bisogni di tutti coloro che Ti cercano e da realizzare gli scopi di coloro che Ti hanno riconosciuto. Ti rendo grazie in tal guisa da cancellare dal cuore degli uomini tutte le insinuazioni delle limitazioni e da scolpirvi i segni della Tua unità. Ti rendo grazie nella stessa guisa in cui dall’eternità Tu glorificasti il Tuo Essere e lo magnificasti al di sopra di eguali, rivali e confronti, o Tu nelle Cui mani sono i cieli della grazia e della generosità e i regni della gloria e della maestà!

Lodato sia il Tuo nome, Signore mio Dio e mio Maestro! Tu attesti, vedi e conosci le cose accadute ai Tuoi amati nei Tuoi giorni e le continue prove e tribolazioni mandate l’una dopo l’altra ai Tuoi eletti. In tali frangenti si son trovati che la terra divenne troppo angusta per loro e furono attorniati dalle evidenze della Tua collera e dai segni del timore di Te in ogni terra, le porte della Tua misericordia e del Tuo tenero amore furono chiuse davanti a loro e il giardino del loro cuore fu privato delle straripanti piogge della Tua grazia e dei Tuoi munifici favori. Vorrai, o mio Dio, allontanare da coloro che Ti amano le meraviglie della Tua supremazia e del Tuo trionfo? Vorrai, o mio Amato, infrangere le speranze che coloro che Ti son devoti hanno riposto nelle Tue infinite elargizioni e nei Tuoi doni? Vorrai, o mio Padrone, allontanare dai lidi del Tuo sapere santificato coloro che Ti hanno riconosciuto o cessare di riversare sul cuore di coloro che Ti desiderano le piogge della Tua grazia trascendente? No, no, me ne è testimone la Tua gloria! Attesto in questo istante che la Tua misericordia ha sorpassato tutte le cose create e il Tuo tenero amore ha pervaso tutti coloro che sono in cielo e tutti coloro che sono sulla terra.

Dall’eternità le porte della Tua generosità furono aperte davanti ai Tuoi servi, le dolci brezze della Tua grazia alitarono sui cuori delle Tue creature e le straripanti piogge della Tua munificenza caddero sulla Tua gente e sugli abitanti del Tuo regno.

So bene che hai tardato a palesare il Tuo trionfo nel regno del creato a causa della Tua sapienza che abbraccia i misteri del Tuo decreto e le cose celate disposte dietro i veli del Tuo irrevocabile proposito, affinché coloro che si sono rifugiati all’ombra della Tua misericordia trascendente siano così separati da coloro che hanno agito sdegnosamente verso di Te e girato le spalle alla Tua presenza quando manifestasti la Tua più eccelsa Beltà.

Perciò esaltato, immensamente esaltato sei Tu, mio Benamato!

Giacché hai diviso nel Tuo regno i Tuoi amati dai Tuoi nemici e hai completato la Tua più importante testimonianza e la Tua più infallibile Prova per tutti coloro che sono in cielo e in terra, abbi dunque misericordia di coloro che sono stati umiliati nella Tua terra, a causa di ciò che è accaduto loro sulla Tua via. Esaltali, dunque, o mio Dio, con la forza della Tua possanza e la potenza del Tuo volere e innalzali a proclamare la Tua Causa mercé la Tua sovranità e il Tuo scopo onnipotenti.

Giuro per la Tua gloria! Il Mio unico scopo nel manifestare la Tua supremazia è stato di glorificare la Tua Causa e di magnificare la Tua parola. Sono persuaso che se Tu tardassi a inviare la Tua vittoria e a dimostrare il Tuo potere, sicuramente i segni della Tua sovranità perirebbero nella Tua terra e i pegni della Tua legge sarebbero cancellati in tutto il Tuo dominio.

Il mio petto è angustiato, o mio Dio, e dolori e afflizioni mi hanno assediato, perché odo fra i Tuoi servi ogni lode fuorché la Tua meravigliosa lode e vedo fra la Tua gente i segni di tutte le cose fuorché i segni di ciò che prescrivesti con il Tuo comando, destinasti mercé il Tuo sovrano volere e ordinasti col Tuo sovrano decreto. Si sono tanto allontanati da Te che, se uno dei Tuoi amati porgesse loro i mirabili pegni della Tua unità e i preziosi detti che attestano la Tua trascendente unità, si conficcherebbero le dita nelle orecchie e cavillerebbero con lui e lo schernirebbero. Tutto questo hai stabilito mercé la Tua sovranità che tutto abbraccia e previsto mercé la Tua onnipotente supremazia.

Glorificato, immensamente glorificato sei Tu, o mio Maestro!

Guarda, dunque, i cuori che, nell’amore per Te, sono stati trafitti dai dardi dei Tuoi nemici e le teste che, per amore dell’esaltazione della Tua Causa e a glorificazione del Tuo nome, sono state conficcate sulle lance. Abbi dunque pietà dei cuori consumati dal fuoco del Tuo amore e toccati da tali tribolazioni che solo a Te son note.

Ogni lode e onore a Te, mio Dio! Conosci bene le cose che, per una ventina d’anni, sono accadute nei Tuoi giorni e continuano ad accadere ancora. Nessun uomo può misurare, nessuna lingua dire ciò che è accaduto ai Tuoi prediletti in tutto questo tempo. Non riuscirono ad ottenere riparo, né a trovare rifugio ove dimorare in sicurezza. Tramuta dunque, o mio Dio, il loro timore nelle testimonianze della Tua pace e della Tua sicurezza, la loro umiliazione nella sovranità della Tua gloria, la loro povertà nelle Tue appaganti ricchezze e le loro angustie nelle meraviglie della Tua perfetta tranquillità. Elargisci loro le fragranze del Tuo potere e della Tua misericordia e fa scendere su di loro, dalla Tua mirabile amorevolezza, ciò che permetta loro di fare a meno di tutto fuorché Te e li distacchi da ogni cosa tranne Te, sì che la sovranità della Tua unicità sia rivelata e la supremazia della Tua grazia e della Tua munificenza dimostrata.

Vorrai guardare, o mio Dio, le lacrime versate dai Tuoi amati?

Avrai pietà, o mio Benamato, degli occhi che si sono indeboliti a causa della separazione da Te e per la cessazione dei segni della Tua vittoria? Vorrai guardare, o mio Padrone, i cuori nei quali hanno battuto le ali della colomba del desiderio e dell’amore per Te? Per la Tua gloria! Le cose son giunte a tal punto che la speranza è stata pressoché bandita dal cuore dei Tuoi prediletti e i sospiri della disperazione sono pronti a colpirli, a cagione di ciò che è accaduto loro nei Tuoi giorni.

Guardami, dunque, o mio Dio, sono fuggito da me stesso per venire a Te, ho abbandonato il mio proprio essere per conseguire gli splendori della luce del Tuo Essere e trascurato tutto ciò che mi tiene lontano da Te e mi porta a dimenticarTi, per aspirare le fragranze della Tua presenza e del Tuo ricordo. Guardami, ho calpestato la polvere della città del Tuo perdono e della Tua munificenza e sostato entro i recinti della Tua trascendente misericordia, e Ti ho implorato, per la sovranità di Colui Che è il Tuo Ricordo ed è apparso nella veste della Tua più pura e augusta Bellezza, di far scendere sui Tuoi amati, nel corso di quest’anno, ciò che permetta loro di fare a meno di tutti fuorché Te e li lasci liberi di riconoscere le prove del Tuo sovrano volere e del Tuo proposito che tutto conquista, in tal guisa che cerchino solo ciò che desiderasti per loro mediante il Tuo comando e non desiderino altro fuorché ciò che desiderasti per loro mediante il Tuo volere. Santifica, dunque, i loro occhi, o mio Dio, sì che contemplino la luce della Tua Bellezza e purifica i loro orecchi, sì che ascoltino le melodie della Colomba della Tua trascendente unicità. Inonda, dunque, il loro cuore con le meraviglie del Tuo amore e preserva la loro lingua dal menzionare altri che Te e proteggi il loro viso dal volgersi ad altro che Te. Il potere Tu hai di far quel che Ti piace. In verità, sei l’Onnipotente, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé.

O mio Benamato, proteggi inoltre, mercé il Tuo amore per loro e il loro amore per Te, questo servo, che ha sacrificato per Te tutto quello che ha e ha speso tutto quello che gli hai dato sul sentiero del Tuo amore e del Tuo compiacimento e preservalo da tutto ciò che aborri e da qualunque cosa gli possa impedire di entrare nel Tabernacolo della Tua santa sovranità e di pervenire al seggio della Tua trascendente unicità. Annoveralo dunque, o mio Dio, fra coloro che non hanno permesso a nessuna cosa al mondo di distoglierli dal contemplare la Tua bellezza o dal meditare sulle mirabili testimonianze della Tua eterna opera, sì che non abbia dimestichezza con nessuno fuorché Te, e non si volga a nessuna cosa fuorché Te, e in tutto ciò che creasti nei regni della terra e del cielo null’altro scopra se non la Tua mirabile bellezza e la rivelazione degli splendori del Tuo volto, e sia immerso negli spumeggianti oceani della Tua provvidenza sovrana e negli ondosi mari della Tua santa unità, e così dimentichi ogni menzione fuorché la menzione della Tua trascendente unicità e bandisca dalla sua anima le tracce di tutte le cattive insinuazioni, o Tu nelle Cui mani sono i regni di tutti i nomi ed attributi!

Lodato sia il Tuo nome, o Tu Che sei la mèta del mio desìo!

Giuro per la Tua gloria! Grande è il mio desiderio di conseguire un tale distacco che se mi apparissero davanti quelle creature che sono nascoste nelle camere della castità, la cui bellezza velasti agli occhi dell’intera creazione, il cui volto santificasti dalla vista di tutti gli esseri, e se esse si rivelassero in tutta la gloria degli splendori della Tua incomparabile bellezza, mi rifiuterei di guardarle e le osserverei soltanto per discernere i misteri della Tua opera, che hanno intricato la mente di coloro che si sono avvicinati a Te e colmato di stupore l’anima di tutti coloro che Ti hanno riconosciuto.

Per il Tuo potere e la Tua possanza, mi librerei a tali altezze che nulla al mondo avrebbe il potere di allontanarmi dalle molteplici testimonianze del Tuo trascendente dominio e nessuna macchinazione terrena mi separerebbe dalle manifestazioni della Tua divina santità.

Glorificato, immensamente glorificato sei Tu, o mio Dio, mio Benamato, mio Padrone, mio Desìo! Non infrangere le speranze che quest’umile ha di pervenire alle rive della Tua gloria e non privare dell’immensità delle Tue ricchezze questa misera creatura e non scacciare dalle porte della Tua grazia, della Tua munificenza e dei Tuoi doni questo supplicante. Abbi dunque misericordia di questa povera e desolata anima che non ha cercato amico fuorché Te, né compagno tranne Te, né consolatore eccetto Te, né amato all’infuori di Te e non ha avuto altro desiderio che Te.

Volgi dunque su di me, mio Dio, gli sguardi della Tua misericordia e perdona le mie trasgressioni e le trasgressioni di coloro che Ti sono cari, che si frappongono fra noi e la rivelazione del Tuo trionfo e della Tua grazia. Cancella inoltre i nostri peccati che hanno separato i nostri volti dagli splendori dell’Astro dei Tuoi favori. Il potere Tu hai di fare quel che Ti piace. Ordini quello che vuoi, non Ti si chiede conto di quel che desideri mercé il potere della Tua sovranità, non puoi essere vanificato in nessuna delle cose che prescrivi mediante il Tuo irrevocabile decreto. Non v’è altro Dio che Te, l’Onnipotente, il Potentissimo, il Sempiterno, il Più Compassionevole.

Riḍván

SÚRIY-I-QALAM

SURA DEL CALAMO

Questa è la Sura del Calamo, inviata dal cielo dell’eternità a coloro che hanno fissato lo sguardo sul Suo Trono.

Nel nome di Dio, il Più Meraviglioso, Il Più Glorioso!

O Calamo dell’Altissimo! Attesta, in te stesso, che in verità egli è Dio e che non v’è altro Dio all’infuori di Me, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé. Attesta, poi, per la tua essenza, che in verità Io sono Dio e che non v’è altro Dio all’infuori di Lui, che tutti sono stati creati per Mio volere e che tutti rispettano il Mio comando. Attesta, inoltre, per il tuo più intimo essere, che questa è la Bellezza di Dio albeggiata sull’orizzonte dell’Invisibile, una Bellezza che è sempre stata e per sempre rimarrà sconosciuta a tutti fuor che Lui. In verità, Egli è l’Onnipossente, il Gloriosissimo, il Prediletto. Mercé uno solo dei Suoi fulgori le Stelle mattutine della maestà e della magnificenza hanno brillato, i cuori degli abitanti del sempiterno reame e le realtà santificate nascoste sotto il velo mistico sono stati chiamati all’esistenza e i segreti di tutto ciò che è stato e che sarà sono stati resi noti.

O Calamo! Che nulla ti sgomenti, perché ti abbiamo concesso l’inviolabile protezione della Nostra possanza e della Nostra forza sovrane e in te abbiamo insufflato uno spirito, un cui soffio, esalato sui corpi di tutta l’esistenza, li farebbe alzare dai loro giacigli, sciogliere la lingua, parlare e testimoniare nel loro intimo essere che non esiste altro Dio all’infuori di Me, il Potente, il Glorioso, l’Eccelso, il Possente, l’Impareggiabile, Colui Che tutto soggioga, Colui Che esiste da Sé.

O Calamo del Comando! Sii fiducioso in te stesso e rivela a tutti gli esseri una misura di ciò che Dio ti ha elargito prima di creare le parole e le lettere e di plasmare tutte le cose, e prima di fondare il regno dei nomi e degli attributi e di rivelare la Sua possente Tavola preservata. Dì: Questo è un Potere insuperato da tutta l’eternità a tutta l’eternità, se solo lo sapeste, o schiere dello Spirito, e questa è una Bellezza senza rivali dall’inizio che non ha inizio, se solo lo percepiste. Dì: Chiunque concepisca la minima idea di confrontarsi con questo Calamo, di presumere di esserne compagno, di avervi un intimo accesso, o di cogliere appieno ciò che ne emana, siate certi che il Maligno sussurra nel suo petto. Così è stato emanato il Comando divino, se solo comprendeste. Dì: In nome di Dio! Nessuno nell’intera creazione è mai stato, né mai sarà in grado di competere con Me. Così ha scritto il Calamo della rivelazione divina, se solo lo capiste. Dì: In verità, una singola lettera del Mio discorso ha prodotto l’universo intero, le realtà di tutte le cose e mondi che nessuno può immaginare tranne Dio, l’Onnipossente, il Più Palese.

O Calamo! Porgi orecchio a ciò che i miscredenti ti hanno imputato.

Dì: o assembramento di malizia! Perite nell’odio, nell’invidia e nella miscredenza! In nome di Colui Che è l’Eterna Verità!

Questo è il Calamo per una mera intimazione della cui volontà le anime delle Schiere superne e le realtà degli abitanti dell’eterno reame e le essenze dei cuori e delle menti degli uomini sono state tutte plasmate. Questo è il Calamo per un cui semplice moto il sole della possanza e della magnificenza e la luna della sublimità e della santità e le stelle della grazia e del favore sono stati chiamati all’esistenza. Questo è il Calamo mediante il quale il sommo Paradiso e tutto ciò che vi dimora, e l’edenico giardino e tutto ciò che gli appartiene sono stati creati, se solo comprendeste. Dì: Mercé un suo semplice tratto sono state manifestate la conoscenza di tutto ciò che è stato e che sarà e la creazione di tutte le cose passate e future. Apri dunque gli occhi sì che attestino questa verità.

O Calamo! Sii pago di ciò che hai finora intimato al mondo della tua sovranità e del tuo potere, perché i cuori degli invidiosi stanno quasi esplodendo. Cela, dunque, la tua Causa e non rivelare più di questo, perché le tue parole squarcerebbero i cieli dell’antica gloria, e spaccherebbero in due anche la terra della santità, e farebbero venir meno gli abitanti del regno della magnificenza.

Sii paziente nel tuo cuore, perché la gente del mondo è incapace di vedere la tua sovranità o di percepire i tuoi molteplici segni, quanto meno di riconoscere Colui Che ti ha creato e plasmato con una sola parola del Suo discorso! Esaltato è il tuo Signore al di sopra di tutto ciò che hai rivelato nel passato o che manifesterai in futuro. Esaltato Egli è al di sopra di tutto ciò che i Suoi servi sinceri e favoriti hanno compreso o mai comprenderanno.

Sii, dunque, pago di ciò che hai finora rivelato. Lo giuro per l’unico vero Dio! Se tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra e in ciò che v’è frammezzo – alberi, frutti, foglie, ramoscelli, rami, fiumi, oceani o montagne – incontrassero una sola parola del tuo discorso, sicuramente proferirebbero ciò che il Roveto ardente, spuntando dal terreno della rivelazione divina, disse a Mosè in quella santa Valle benedetta.

O Calamo! Porgi orecchio al mirabile racconto di ciò che Dio ti ha benevolmente conferito. Distaccati, dunque, da tutto quello che possiedi e annuncia alle genti le liete novelle della comparsa della Parola Più Eccelsa in questa possente Rivelazione, caso mai riconoscano il loro Creatore e rinuncino a tutto fuor che a Lui. Invita dunque le Schiere superne a gioire, dicendo: O esponenti della magnificenza che vi siete rifugiati sotto il tabernacolo della maestà! O abitanti del dominio del potere che dimorate sotto il baldacchino della gloria! O abitanti del regno del visibile e dell’invisibile che vi trovate nei più remoti precinti al di là dell’oceano dell’eternità! O manifestazioni dei nomi divini nell’alto dei cieli! Gioisca il vostro cuore in questa Più Grande Festività in cui Dio Stesso profferisce questo purissimo calice a coloro che sostano davanti a Lui con confacente sottomissione e umiltà. Adornate, dunque, le vostre anime con la serica veste della certezza e i vostri corpi con il manto ricamato del Misericordiosissimo, perché ecco, dall’orizzonte della Mia fronte è albeggiata e ha brillato risplendente una luce, dinanzi alla cui rivelazione tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra si sono inchinati adoranti, se solo lo percepiste.

Dì: Giuro per l’unico vero Dio che non è mai apparso in tutta la creazione un altro come Lui. Chiunque asserisca altro ha contraddetto la testimonianza di Dio ed è annoverato tra gli infedeli nella Sua possente Tavola preservata. Dì: Questa è la Luce mediante la quale gli abitanti del mondo celeste e le loro realtà interiori sono stati concepiti, e le incarnazioni dell’edenico regno e le loro intime essenze sono state suscitate. Questa è la Luce mediante la quale Dio ha creato mondi che non hanno né inizio né fine, mondi dei quali nessuno ha il minimo indizio tranne coloro che il loro Signore ha voluto. Così vi riveliamo i misteri nascosti, caso mai riflettiate sui segni di Dio. Dì: Questa, in verità, è la Luce dinanzi al cui fulgore ogni testa si è umilmente chinata, e davanti alla cui manifestazione i cuori dei favoriti di Dio, e le anime dei Suoi santi, e le realtà più intime dei Suoi veri adoratori, e oltre a loro i Suoi servi onorati si sono prosternati adoranti.

O abitanti del sacro santuario! Giuro su Dio! In verità, Egli è il Santuario di Dio tra voi, e il Suo sacro Precinto fra voi, il sacro Sito dello spirito davanti ai vostri occhi, e lo Stadio della pace e della sicurezza interiori ed esteriori. Badate di non privarvi del Santuario della Sua conoscenza. Accorrete a Lui e non indugiate.

Questo è il Santuario attorno al quale gravitano le Manifestazioni dell’Essere divino e le Personificazioni della Sua Realtà eterna e la cui Corte Dio ha santificato al di là della portata dei reietti e degli empi. Questo, in verità, è quel Santuario la benedizione del cui servizio è ricercata dalle Ancelle del cielo, e da coloro che abitano nelle profondità del Più Grande Oceano, e da coloro che albergano nella dimora della santità e nel reame del ricongiungimento, e ancora la gente, per la maggior parte, non comprende.

O abitanti della terra e del cielo! Abbandonate i vostri giacigli e fate il Più Grande Pellegrinaggio per amore di questa pura Bellezza rifulgente. Se vedesse che non potete farlo, Dio ve ne esenterà e vi comanderà invece di avvicinarvi a Lui con il cuore e con l’anima. E perverranno a questo solo coloro che vedono tutto ciò che è nei cieli e sulla terra come nel giorno in cui nessuno è stato ritenuto degno di menzione.

Essi sono coloro ai quali il loro Signore darà da bere, con le Sue stesse mani, il prelibato vino della santità. In verità, chiunque rivolga il viso verso questo Sito oltremodo benedetto e luminoso, attorno a lui ruoteranno splendidi soli il cui fulgore non conosce né inizio né fine e sull’orizzonte del suo cuore sorgerà quel Sole dei soli dinanzi alla Cui luce le sfere dei nomi mondani sono avvolti nelle tenebre, se solo lo capiste.

O Calamo! Proclama alle schiere dell’eternità, dicendo: O voi che vagate nelle arene dell’immortalità! O voi che sostate sotto il tabernacolo della magnificenza! O voi preziose realtà che siete nascoste agli occhi della creazione! Discendete dai vostri eccelsi ritiri per celebrare, e gioire, e vuotare la coppa della vita eterna che la mano del Gloriosissimo profferisce in questo Giorno. In verità, questo è un Giorno il cui pari l’intera creazione non ha mai visto, un Giorno in cui l’Occhio della magnificenza è stato rallegrato nel Sito della gloria trascendente. O voi portatori del trono di Dio!

Adornate il trono più grande in questo Giorno, perché la Bellezza invisibile è apparsa – Colui alla Cui presenza gli abitatori dell’eccelso Paradiso e gli ospiti del giardino del riposo non hanno finora avuto il potere di giungere. Dì: In nome di Dio! Il Segreto nascosto è apparso in piena gloria e ha consolato con la Sua bellezza gli occhi di tutte le cose visibili e invisibili e oltre a loro gli occhi di coloro che hanno purificato le proprie anime con le sante acque che sgorgano dall’oceano del Nome del loro Signore, il Più Palese.

Dì: Questo è un Giorno in cui Dio ha reso noto il Proprio Essere e lo ha rivelato a tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra, un Giorno, in cui Egli ha imposto il Suo ascendente sovrano sui regni della rivelazione e della creazione. Eccelsa, dunque, è questa santa grazia, oltremodo benedetta ed amata! Questo è, altresì, un Giorno in cui l’Antica Bellezza è apparsa con tale ornamento da far sì che i veli si squarcino, e i misteri si svelino, e i frutti appaiano, e tutte le cose tessano le lodi del loro Signore, l’Illimitato – un Giorno in cui la terra e tutto ciò che vi si trova, e i cieli e tutto ciò che contengono, e le montagne e tutto ciò che nascondono, e gli oceani e tutto ciò che custodiscono nei loro abissi hanno messo a nudo i loro segreti, anche se la gente ne rimane separata come da un velo.

Questo è un Giorno in cui gli idoli della miscredenza e del desiderio mondano sono stati infranti e l’Antica Bellezza è ascesa sul Suo trono possente. Lo Spirito della gloria ha parlato dai recinti dell’eternità, e il Più Santo Spirito dal divino Albero di loto, e lo Spirito del comando dall’Albero oltre al quale non si passa, e lo Spirito della possanza dal dominio eccelso, e lo Spirito Fedele dalla destra del Roveto ardente, dicendo: «Sia santificato il Signore della misericordia, Che è apparso nel mondo dell’esistenza investito di ciò che occhi mortali non avevano mai visto!». Dì: Egli è Colui Che con un movimento del Suo dito fa perire le creature della terra e del cielo, Che con una parola della Sua bocca li riporta in vita e Che con un mero cenno del Suo sguardo fa rivolgere l’intera creazione verso la presenza di Dio, l’Aiuto nel pericolo, l’Onnipossente, il Prediletto.

Dì: O accolta di monaci! Abbandonate le chiese in cui avete glorificato il vostro Signore, poiché Colui Che è asceso in cielo ne è in verità ridisceso e incede attorno al Trono di Dio. Lo giuro per l’unico vero Dio! In questo Giorno le campane suonano nel Mio ricordo, la Tromba suona la Mia lode e il Corno proclama il Mio Nome, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé. Non vi private della grazia di questo giorno. Correte alla sede del Trono, abbandonate ciò che possedete e afferrate la Corda di Dio, Che è sorto e Si è manifestato e ha parlato sì che tutti Lo ascoltassero.

O abitanti dei reami del visibile e dell’invisibile! Cantate, cantate le melodie più gioiose in questa Festività di Dio, che è apparsa con la forza della verità e alla quale generazioni di un tempo e quelle susseguenti non erano mai pervenute, se solo lo sapeste. Questo è il Giorno in cui il Calamo di Dio ha assolto tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra. Così il Suo eterno comando ha brillato dall’oriente del Suo Calamo, sì che voi possiate gioire nelle vostre anime ed essere di coloro i cui cuori si rallegrano.

O Calamo! Annuncia all’Ancella del Paradiso: «In nome di Dio! Questo è il tuo giorno. Fatti avanti come vuoi e adornati, come ti piace, con l’infiorato manto dei nomi e la serica veste dell’immortalità. Emergi poi dalla tua eterna magione come il sole che albeggia dal sembiante di Bahá. Scendi dalle tue vette eccelse ed, ergendoti fra la terra e il cielo, solleva il velo dell’occultamento dal tuo volto luminoso e risplendi sull’orizzonte della creazione come la Damigella dagli occhi neri, caso mai il più grande velo sia strappato dagli occhi di questa gente e vedano la Scena di gloria trascendente, la Bellezza di Dio il Santo dei Santi, il Più Potente, il Prediletto».

«O Antica Bellezza! In verità, i miscredenti si sono smarriti in stupore di vana fantasia e non riescono a volgere lo sguardo verso la Corte più santificata. Con la potenza sovrana della Tua protezione inviolabile, Tu mi hai riparata sotto veli di luce e hai protetto la mia bellezza dallo sguardo dei Tuoi nemici. Tuo è il potere di comandare. Tu ordini quel che Ti piace con la Tua parola “Sia”, ed è».

«O Ancella di Bahá! Esci dalla corte dell’eternità, ma non indugi il tuo purissimo sguardo sui volti degli uomini mortali. Lo giuro per l’unico vero Dio! Nessuno, tranne chi possegga vera intuizione, potrà mai sperare di vederTi in questa visione più sublime.

Lascia il regno dei nomi alla tua destra e il dominio degli attributi alla sinistra e risplendi con il Mio permesso sull’orizzonte della Mia protezione inviolabile, spogliata di tutto ciò che è stato creato nel regno della Rivelazione e svestita di tutto ciò che è apparso nel regno della creazione, sì che tu possa manifestare la bella immagine di Dio in tutte le contrade. Intona, poi, la più dolce delle melodie fra terra e cielo, sì che tutta l’esistenza si distacchi da ogni cosa tranne il volto del tuo Signore, il Santo dei Santi, il Più Benevolo, il Benamato. Irradia sull’orizzonte del Riḍván la beltà del Misericordiosissimo e sciogli sul petto le tue ciocche fragranti, sì che il profumo della veste del tuo benevolo Signore si diffonda in tutto il mondo. Non nascondere la tua luminosa forma agli occhi delle schiere della Rivelazione e non celare agli sguardi della gente il tuo etereo velo di santità. Presentati, poi, davanti al trono con fluenti chiome, braccia ingioiellate, volto imporporato, guance accese e occhi ornati e afferra il calice candido come la neve nel Mio più eccelso Nome. Poi, offri agli abitanti del reame dell’eternità il vino cremisi della Mia gloriosissima Bellezza, caso mai le schiere della Rivelazione santifichino le loro anime in questa augustissima Festività in virtù di questa pura bevanda ed emergano da dietro il velo dell’occultamento per il potere della Mia sovranità onnipossente e onnipotente, che tutto soggioga e che esiste da sé».

«In nome di Dio! Sono l’Ancella del Cielo, dimoro nell’intimo cuore del Paradiso, nascosta dietro il velo del Misericordiosissimo e nascosta agli occhi degli uomini. Da tempo immemorabile sono rimasta avvolta nel velo della santità sotto il Tabernacolo della Magnificenza. Ho sentito un dolcissimo richiamo dalla destra del trono del mio Signore, il Più Eccelso, e ho visto il Paradiso mettersi in moto e tutti i suoi abitanti ridestarsi nella brama di giungere alla presenza di Dio, il Gloriosissimo. Dopo di che, c’è stato un altro richiamo: “In nome di Dio! L’Amato dei mondi è giunto!

Benedetto colui che giunge alla Sua presenza, e vede il Suo volto, e porge orecchio al Suo discorso santissimo, gloriosissimo ed amato. La Voce di Dio ha affascinato le anime dell’Accolta suprema e i cuori degli abitanti del regno sempiterno, e le divoranti estasi dell’amore li hanno fatti vibrare di desiderio e fissare lo sguardo sulla corte della santità, lo stadio della gloria inavvicinabile”.

Se pure parlassi in ogni lingua, non potrei comunque descrivere ciò che ho visto in quello stato. E tuttavia, nonostante questa grazia che ha pervaso tutte le cose, e questo rapimento che ha colto tutti coloro che sono immersi nell’oceano dei nomi, ecco, ho trovato la gente del Bayán velata e incurante e distesa come un morto in sepolcri di oblio. O gente del Bayán! Pensate di percorrere la via dello spirito mentre avete respinto questa Rivelazione?

No, per la mia Bellezza, che Dio ha ordinato essere la manifestazione della Sua Bellezza tra tutte le generazioni precedenti e susseguenti!».

«O santissima Ancella! Abbandona la menzione di questa gente, perché i loro cuori sono immobili come pietre e impervi a tutto, fuor che ai suggerimenti della vana fantasia. Perché rimangono immaturi nella Causa di Dio e succhiano il latte dell’ignoranza dal seno della caparbietà. Lasciali dimorare nella polvere e gorgheggia le Mie melodie nel reame dell’eternità. Informa, poi, gli abitanti del Paradiso di quello che è stato palesato nel regno del creato.

Possano così essere attratti dai tuoi soavi accenti, correre verso questa santificata Bellezza promessa ed essere bene informati di questo Giorno – un Giorno in cui tutte le cose sono state adornate con l’ornamento dei nomi, un Giorno in cui ogni poverello ha trovato la fonte della vera ricchezza e ogni anima svantaggiata e peccatrice ha ottenuto il perdono».

O genti! Cercate in questi giorni la grazia di Dio e la Sua misericordia che tutto abbraccia e attenti a non seguire le orme di ogni anima velata e incurante.

Così finisce l’invito del Calamo per quanto riguarda questo benedetto, fatidico racconto, in questa Tavola.

Riḍván

Egli è il Sempiterno.

Èla Festività di Riḍván, la stagione primaverile in cui la Beltà del Gloriosissimo è stata rivelata fra la terra e il cielo. In questo mirabile Giorno i portali del Paradiso si sono spalancati davanti al volto di tutti i popoli, per ordine di Colui Che è il Lodatissimo e gli scrosci della misericordia divina sono piovuti dalle nuvole del favore celeste sulle Sue innumerevoli personificazioni e manifestazioni nel mondo dell’essere.

Riḍván

Un’altra tua lettera, che faceva menzione dei giorni santificati e benedetti di Riḍván, è stata ricevuta. Sia lode a Dio, ne esalavano i dolci aromi del roseto della vera conoscenza e del significato interiore. Se tutte le genti del mondo decidessero di esaltare i giorni che abbiamo trascorso nel giardino di Najíb Páshá, che è stato chiamato Giardino di Riḍván, se ne scoprirebbero assolutamente incapaci e confesserebbero la propria impotenza.

In verità, l’occhio del creato non ha mai contemplato la luce di quei giorni e lo sguardo dell’umanità non ha mai visto giorni uguali. L’avvicinamento di Colui Che è il Desiderio del mondo, il Suo ingresso nel giardino, la Sua ascesa sul trono della favella e le parole che sgorgarono dalla bocca del Suo volere in quel momento trascenderanno per sempre ogni menzione terrena. Qualunque attributo sia loro ascritto, qualunque lode con cui essi siano magnificati non riusciranno a rendere giustizia alla polvere che è stata nobilitata dai Suoi passi, tanto meno al Suo trono possente, al Suo manifesto insediamento su di esso e al Suo penetrante discorso che tutto abbraccia. In verità, gli splendori di quel Giorno eludono la comprensione e l’intendimento dei popoli del mondo.

Quel giardino ha preso nome dal suo custode, che si chiamava Riḍván. Quelli sono stati i giorni in cui il Misericordiosissimo ha irradiato lo splendore di tutti i Suoi nomi su tutti coloro che sono nel Suo cielo e sulla Sua terra. Alcuni dei Suoi eletti ebbero l’onore di assistere a quei giorni e di vedere ciò che vi si è manifestato. All’arrivo e alla partenza dell’Antica Bellezza, i segni e i pegni di Dio sono stati resi chiari ed evidenti e la luce della Rivelazione è stata fatta risplendere in piena gloria. In verità, la sua Maestà è stata esaltata, la Sua potenza magnificata e la Sua sovranità rivelata.

Questo servo ha supplicato il suo Signore di prescrivere per i Suoi eletti la ricompensa di questo Giorno e di ciò che vi rifulse sull’orizzonte del volere del nostro Signore, l’Onnisciente, il Più Saggio. Sfogliando la tua lettera, mi sono presentato davanti al Suo trono e l’ho interamente letta in Sua presenza. Egli l’ha benevolmente ascoltata e ha detto, benedetto ed esaltato sia il Suo dire: «Nel Mio Nome che ha effuso il suo splendore su tutti coloro che sono in cielo e sulla terra. O ‘Alí! Su di te la Mia gloria e la Mia benevolenza. Tu hai ottenuto in precedenza, e in seguito continuerai a ottenere, la Mia menzione e il Mio favore, e l’Oceano e le sue onde, e la Luce e il suo fulgore, e l’Albero di loto e i suoi frutti, e il Sole e i suoi raggi. Abbiamo fatto scendere su di te, dal cielo della Nostra provvidenza e della Nostra munificenza, versetti la cui importanza i più saggi e i più dotti degli uomini sono incapaci di comprendere. Supplichiamo Dio, esaltato e glorificato Egli sia, di aiutarti sempre a servire la Sua Causa fra i Suoi servi, e di concederti in tutte le condizioni, dalla coppa del Suo favore, le acque vive del Suo riconoscimento, sì che tutti gli uomini si accostino alla Sua corte di santità e al Suo trono di gloria. In verità, Egli è l’Onnipossente, il Più Potente.

«Hai menzionato i giorni di Riḍván e coloro che si sono riuniti nella tua casa e in altre case per ricordare Dio, il Signore del trono in alto e della terra quaggiù, il Re di questo Giorno incomparabile.

Benedetta la casa che è stata ornata dal Mio favore, fra le cui mura è stato glorificato il Mio ricordo e che è stata onorata dalla presenza di quei Miei amati che hanno esaltato la Mia lode, che si sono aggrappati alla corda della Mia provvidenza e che hanno recitato i Miei versetti. In verità, essi sono tra quei servi onorati che Dio ha esaltato nel Qayyúmu’l-Asmá’ e in altri Libri sacri. In verità, Egli è Colui Che ascolta tutti, Che vede tutti e Che è pronto a rispondere.

«In verità, abbiamo sentito il loro ricordo e la loro lode di questo Annuncio del quale l’Accolta suprema ha esclamato: In nome di Dio! Questo è il Grande Annuncio che è stato menzionato nel Corano e nei Libri precedenti rivelati da Dio, il Signore dei mondi.

In verità, Egli loda il Proprio Essere in loro nome e menziona Se Stesso mediante le loro bocche. In verità, Egli è il Più Generoso, il Signore dell’abbondante grazia. Benedetta l’anima incrollabile che ha resistito senza lasciarsi distogliere dalle tempestose burrasche del dubbio che i nemici hanno scatenato. E benedetto il fedele che non è stato scosso dall’assalto delle schiere dell’oppressione e dall’ascendente degli esponenti della negazione, coloro che sono caduti preda delle proprie vane fantasie e hanno ripudiato proprio Colui al Quale dicono di essere fedeli. In verità, costoro sono annoverati tra i perduti nel Mio Libro manifesto.

«O ‘Alí! Va’ dai Miei amati in Mio nome. Trasmetti loro la Mia lode, il Mio ricordo e i Miei saluti, sì che le dolci fragranze della munificenza del tuo Signore li attraggano e li avvicinino a Dio, l’Onnipossente, il Lodatissimo. Ricordiamo, inoltre, le Mie ancelle e le Mie foglie che si sono tenute saldamente al Mio albero e aggrappate all’orlo della Mia veste possente e luminosa. Su di te e su di loro, uomini e donne parimenti, sia la gloria di Dio, il Compassionevole, Colui Che sempre perdona, il Più Misericordioso».

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LAWḤ-I-NÁQÚS

TAVOLA DELLA CAMPANA

Egli è il Gloriosissimo.

Questo è il giardino del Paradiso, donde s’innalzano gli inni di Dio, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé, donde ascendono le incantevoli melodie gorgheggiate dall’Usignolo dell’eternità sui rami del divino Albero di loto, dove dimorano le Ancelle del cielo, che nessuno ha mai sfiorato tranne Dio, il Gloriosissimo, il Più Santo, dove è racchiuso ciò che sospinge i bisognosi fino alle sponde dell’oceano della vera ricchezza e guida le genti alla Parola di Dio. E in verità, questa non è altro che verità palese.

Per il Tuo nome «Lui»! In verità Tu sei «Lui», o Tu Che sei «Lui»!

O Monaco dell’Unità divina! Suona le campane, perché è giunto il Giorno del Signore e la Beltà del Gloriosissimo S’è insediata sul Suo benedetto, fulgido trono. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Húd, Profeta del Decreto divino! Suona la tromba, nel nome di Dio, il Gloriosissimo, il Munificentissimo, perché il Tempio della santità è stato insediato sul seggio della gloria superna.

Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è! O Sembiante dell’immortalità! Pizzica con le dita dello spirito le sacre mirabili corde, perché la Beltà dell’Essenza divina è apparsa, abbigliata in serica veste di luce. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Angelo di luce! Suona uno squillo di tromba all’avvento di questa Rivelazione, perché la lettera Há’ si è congiunta con la lettera dell’antica gloria. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Usignolo del cielo! Gorgheggia sui tralci di questo celestiale giardino nel nome dell’Amato, perché la beltà della Rosa è apparsa da dietro un impenetrabile velo. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Cantore del Paradiso! Trilla sui rami in questi mirabili giorni, perché Dio ha sparso su tutte le cose create i Suoi fulgidi raggi. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Uccello dell’eternità! Librati in queste altezze, perché l’Uccello della fedeltà ha spiccato il volo nell’atmosfera della vicinanza divina. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O abitanti del Paradiso! Cantate e salmodiate nei più soavi accenti, perché la melodia di Dio s’è innalzata nel Tabernacolo d’incomparabile santità. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O cittadini del Regno! Intonate il nome dell’Amato, perché la beltà della Sua Causa ha brillato da dietro i veli, adorna di uno spirito luminoso. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O abitatori del regno dei nomi! Addobbate le più remote lande del cielo, perché il Più Grande Nome è venuto, su nubi di trascendente maestà. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O ospiti del Dominio degli attributi divini nel Reame della Gloria!

Preparatevi ad accedere alla presenza di Dio, perché le dolci brezze della santità hanno spirato dal santuario dell’Essenza divina e, in verità, questo è un cospicuo dono. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O paradiso dell’Unità divina! Gioisci entro te stesso, perché il paradiso di Dio, il Più Eccelso, l’Onnipotente, l’Onnisciente, è apparso.

Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O cielo della magnificenza! Rendi grazie a Dio nel tuo intimo essere, perché il cielo della santità è stato innalzato nel firmamento di un cuore di purezza immacolata. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O sole del dominio mondano! Eclissa il tuo volto, perché i raggi della Stella mattutina dell’eternità hanno brillato su orizzonte di fulgido mattino. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O terra del sapere! Ingoia la tua dottrina, perché la Terra del vero sapere è stata dispiegata mercé Colui Che è l’Essere di Dio, il Gloriosissimo, il Munificentissimo, l’Altissimo. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O lampada di sovranità terrena! Spegni la luce, perché la Lampada di Dio è stata accesa nella nicchia dell’eternità e ha illuminato tutti coloro che sono in cielo e tutti coloro che sono in terra. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O mari del mondo! Fermate lo sciabordio delle vostre onde, perché una mirabilissima Causa ha fatto impennare il Mare cremisi.

Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Pavone dell’Unità divina! Innalza il tuo lamentoso canto nei boschi del mondo celeste, perché la melodia di Dio è risonata per ogni dove. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O Gallo dell’eternità! Innalza il tuo grido nelle foreste dell’empireo cielo, perché il Banditore di Dio ha gridato da ogni alta vetta. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O accolta di ardenti amanti! Gioite nell’anima vostra, perché il giorno della separazione si è concluso, e il Patto si è adempiuto, e l’Amato è apparso abbigliato in maestosa e sublime bellezza.

Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

O assemblea di mistici sapienti! La gioia riempia i vostri cuori, perché il tempo della lontananza è passato, e lo spirito della certezza è apparso, e il sembiante del Giovane celestiale ha brillato, adorno degli ornamenti della santità nel paradiso del Suo nome, l’Onnipossente. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

Glorificato sei Tu, o Signore, mio Dio! T’imploro per il Tuo Giorno per il quale hai creato tutti gli altri giorni e nel quale, in un solo istante, hai calcolato il tempo stabilito di tutto ciò che è stato e di tutto ciò che sarà – Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è! – E per il Tuo Nome di cui hai fatto il sovrano del regno dei nomi e il reggitore di tutti coloro che sono in cielo e di tutti coloro che sono in terra – Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è! – Di permettere graziosamente ai Tuoi servi di fare a meno di tutto fuor che Te, di avvicinarsi a Te e di distaccarsi da ogni cosa fuor che Te. In verità, Tu sei il Dio della forza, della possanza e della misericordia. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

Permetti dunque loro, o mio Dio, di rendere testimonianza alla Tua unità e di attestare la Tua unicità, in tal guisa che non vedano altro che Te e chiudano gli occhi ad ogni altra cosa. In verità, il potere Tu hai di fare quel che Ti piace. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

Accendi, poi, nei loro petti, o mio Amato, il fuoco del Tuo amore, sì che bruci la menzione di ogni altra cosa ed essi attestino in se stessi che dall’eternità Tu hai dimorato nelle inaccessibili vette della Tua eternità, che eri solo senza altri che Te e che continuerai in eterno a essere quello che sei sempre stato. Non v’è altro Dio all’infuori di Te, il Signore della possanza e della munificenza.

Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

Perché se i Tuoi servi che bramano scalare le vette della Tua unità volgessero il cuore verso altro che Te, non potrebbero essere annoverati fra coloro che hanno veramente creduto e in essi non si troverebbero i segni della Tua singolarità. Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

Glorificato sei Tu, o Signore mio Dio! Stando così le cose, T’imploro di far scendere dalle nubi della Tua Misericordia ciò che purifichi il cuore dei Tuoi ardenti amanti e santifichi le anime di coloro che Ti adorano. Sollevali, dunque, con la Tua forza trascendente, e rendili vittoriosi su tutti coloro che dimorano sulla terra. In verità, questo è ciò che hai promesso ai Tuoi amati con la Tua parola di verità: «Or Noi volevamo invece beneficare coloro che eran stati umiliati sulla terra e volevamo farne guide spirituali fra gli uomini, volevamo farne Nostri eredi». Lode a Te, o Tu Che sei «Lui», o Tu oltre al Quale altro «Lui» non v’è!

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LAWḤ-I-GHULÁMU’L-KHULD

TAVOLA DEL GIOVANE IMMORTALE

Questo è un ricordo di ciò che fu rivelato nell’anno sessanta nei giorni di Dio, l’Onnipossente, l’Aiuto nel pericolo, il Gloriosissimo, l’Onnisciente

Ecco, i portali del paradiso si dischiusero e il santo Giovane ne uscì con un serpente ben visibile. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con acque cristalline.

Sul volto un velo intessuto da dita di possanza e di potere.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con nome possente.

Sulla fronte scintillava una leggiadra corona, irraggiante splendore su tutti coloro che sono in cielo e coloro che sono sulla terra.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa possente.

Sulle spalle ricadevano le ciocche dello spirito, simili a nero muschio su candide perle rilucenti. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa trascendente.

Sulla mano destra un anello adorno di una pura gemma benedetta.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con spirito possente.

Vi era inciso, antico scritto segreto: «In nome di Dio! Nobilissimo Angelo è Costui». E i cuori degli abitanti dell’eterno reame gridarono: «Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con antica luce».

Sulla guancia destra un segno la cui vista fece vacillare la fede di ogni uomo che comprende. E coloro che dimorano dietro il velo dell’invisibile esclamarono: «Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con un possente segreto».

Questo è il Punto dal quale si è dipanato il sapere delle generazioni precedenti e susseguenti. E i cittadini del regno cantarono: «Gioite!

Questo è il Giovane immortale, venuto con sapere possente».

In verità, Questi è il Cavaliere dello Spirito Che incede attorno alla fonte della vita eterna. E coloro che sono celati nei recessi del sommo cielo gridarono: «Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con un possente svelamento».

Discese dal tabernacolo della bellezza e Si erse adorno di impareggiabile e trascendente beltà, come il sole allo zenit del cielo.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con la più gioiosa novella!

Ritto in mezzo al firmamento, brillò come sole in meridiano splendore, illuminando il sito della bellezza divina con il Suo Nome possente. Al che il Chiamante gridò: «Gioite! Questa è la Beltà dell’Invisibile, venuta con spirito possente».

E le Ancelle del Cielo gridarono dalle loro celesti sale: «Sia santificato il Signore, il più eccellente di tutti i creatori!». E l’usignolo cantò dolcemente: «Gioite! Questo è il Giovane immortale, del Quale gli occhi dei favoriti del Cielo non hanno mai visto l’eguale».

Ed ecco, i portali del Paradiso furono nuovamente dischiusi dalla chiave del Suo Grande Nome. «Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con possente nome».

E l’Ancella della bellezza rifulse come albeggiante sole su orizzonte di fulgido mattino. Gioite! Questa è la Damigella divina, venuta con straordinaria bellezza.

Si fece avanti con tale ornamento da colmare di struggente brama la mente di coloro che sono vicini a Dio. Gioite! Questa è l’Ancella del Cielo, venuta con seducente fascino.

Discese dalle aule dell’eternità, cantando in accenti che incantarono le anime dei sinceri. Gioite! Questa è la Bellezza immortale, venuta con un possente segreto.

Sospesa nell’aria, lasciò scivolare un’unica ciocca di capelli da sotto il luminoso velo – Gioite! Questa è l’Ancella del Cielo, venuta con spirito meraviglioso – Spargendo sull’intero creato la fragranza di quella ciocca. Al che i volti dei santi si sbiancarono e i cuori degli ardenti amanti si coprirono di sangue d’angoscia. Gioite! Questa è l’Ancella del Cielo, venuta con la più soave fragranza.

In nome di Dio! Chiunque chiuda gli occhi alla sua bellezza è caduto preda di grave inganno e palese errore. Gioite! Questa è la Bellezza immortale, venuta con fulgida luce.

Si voltò e attorno a lei incedettero gli abitanti di questo mondo e del mondo a venire. Gioite! Questa è l’Ancella del Cielo, venuta con una possente dispensazione.

Avanzò, adorna di raro ornamento glorioso, finché non si trovò faccia a faccia con il Giovane. Gioite! Questa è la Bellezza immortale, venuta con incantevole grazia.

Estrasse dal velo la mano, dorata come raggio di sole che cada su superficie di specchio immacolato. Gioite! Questa è la Bellezza immortale, venuta con fulgido ornamento.

Le impareggiabili dita di rubino afferrarono l’orlo del velo che celava il volto del Giovane – Gioite! Questa è la Bellezza immortale, venuta con sguardo possente – E lo sollevò, il che fece tremare le colonne del Trono superno.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa possente.

Allora gli spiriti di tutte le cose create si dipartirono dai loro corpi. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa possente.

Colto che ebbero un fuggevole sguardo del Suo antico sembiante luminoso, gli abitanti del Paradiso si lacerarono le vesti.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con fulgida luce.

In quell’istante da dietro un velo di nubi si udì la Voce dell’Eterno in dolce incantevole invito. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con possente malia.

E dalla fonte dell’imperscrutabile decreto di Dio la Lingua dell’Invisibile proclamò: «In nome di Dio! Gli occhi delle generazioni passate non hanno visto di questo Giovane l’eguale».

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa possente.

E dalle sale dell’eccelso dominio le ancelle della santità gridarono.

Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con sovranità palese.

In nome di Dio! Questi è quel Giovane la Cui bellezza è il desiderio ardente dell’Accolta celeste. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa possente.

Allora il Giovane drizzò il capo verso l’accolta degli angeli del cielo – Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con spirito possente – E proferì una sola parola, al che gli abitanti del cielo risorsero tutti a nuova vita. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con possente squillo di tromba.

Indi Egli rivolse un mirabile sguardo verso gli abitatori della terra. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con sguardo possente.

E con una sola occhiata li radunò tutti quanti. Gioite! Questo è il Giovane immortale, venuto con una causa possente.

Con un altro sguardo fece cenno a pochi eletti, poi Si ritirò nella Sua magione nell’eterno Paradiso. E in verità, questa è una causa possente!

L’Araldo dell’Eternità proclama dal suo trono avvolto fra le nubi: O voi che sostate in attesa nella valle della pazienza e della fedeltà! O voi che bramate librarvi nell’atmosfera della vicinanza e del ricongiungimento! Il Giovane celeste, finora nascosto nelle inviolabili tesorerie di Dio, è apparso, come il Sole della Realtà e lo Spirito eterno, dall’Oriente dell’immutabile splendore, ornato con l’ornamento dell’Onnipossente e con la beltà del Lodatissimo.

Egli ha salvato tutti coloro che sono in cielo e sulla terra dai pericoli della morte e dell’estinzione, li ha vestiti con l’abito della vera esistenza immortale e ha conferito loro una nuova vita.

La Parola nascosta, dalla quale le anime di tutti i Messaggeri di Dio e di tutti i Suoi Eletti sono sempre dipese, dal mondo invisibile si è manifestata nel piano della visibilità. Non appena questa Parola nascosta ha brillato dal Reame dell’intimo essere e dell’assoluta unicità per illuminare i popoli della terra una brezza di misericordia ne spirò, purificando tutte le cose dal lezzo del peccato e vestendo le innumerevoli forme dell’esistenza e la realtà dell’uomo con l’abito del perdono. Così grande fu la grazia meravigliosa che pervase tutte le cose che, proferite le lettere «S», «I» e «I», le gemme che si trovavano nascoste nei depositi di questo mondo contingente furono tratte all’esistenza e rese manifeste.

Così il visibile e l’invisibile furono riuniti in una sola veste e ciò che è nascosto e ciò che è palese furono coperti da un unico mantello.

Così la nullità assoluta pervenne al reame dell’eternità e la pura evanescenza fu ammessa alla corte della vita eterna.

Perciò, o voi amanti della beltà del Gloriosissimo, o voi che cercate ardentemente la corte della presenza dell’Onnipossente, questo è il giorno della vicinanza e del ricongiungimento, non è tempo di contese e di parole oziose. Se siete amanti sinceri, guardate la beltà del Prediletto brillare chiara e risplendente come un vero mattino. V’incombe di essere liberi da ogni attaccamento, a voi stessi e agli altri. Anzi, dovete rinunciare all’esistenza e alla non esistenza, alla luce e alle tenebre, alla gloria e all’umiliazione.

Distaccate i vostri cuori da tutte le cose transitorie, da tutte le vane fantasie e le vuote immagini, sì che possiate, puri e senza macchia, entrare nel reame dello spirito e ottenere con cuori radiosi gli splendori della santità eterna.

O amici! Il vino della vita eterna scorre. O amanti! Il volto dell’Amato è svelato e palese. O compagni! Il fuoco del Sinai dell’amore arde luminoso e risplendente. Deponete il fardello dell’amore per questo mondo e di ogni attaccamento ad esso e, come edenici uccelli luminosi, libratevi nell’atmosfera del Paradiso celeste e spiccate il volo verso il nido eterno. Poiché, senza questo, la vita non ha alcun valore e, privo dell’Amato, il cuore non conta nulla.

Sì, come falene gli amanti del Gloriosissimo offrono la vita in ogni istante attorno all’ardente fiamma dell’Amico, non occupandosi d’altro che Lui. Tuttavia non tutti gli uccelli possono aspirare a tali altezze. In verità, Dio guida chi vuole sulla Sua via possente ed eccelsa.

Così concediamo agli abitanti del mistico regno ciò che li avvicini alla destra della vita eterna e consenta loro di pervenire a quello stadio che è stato innalzato nel cielo della santità.

Declaration of the Báb

Egli è il Sempiterno, il Più Eccelso, Il Più Grande.

Ecco, la Lingua della Gloria ha parlato a gran voce e la Parola di Dio ha gridato, proclamando: «Il Regno è di Dio, il Creatore dei cieli e il Signore di tutti i nomi!». Ma la gente, per la maggior parte, è incurante. La creazione intera risuona delle melodie del Misericordiosissimo, i reami della santità esalano la fragranza della Sua veste e il Più Grande Nome ha effuso lo splendore della Sua gloria su tutti coloro che dimorano sulla terra, ma ancora la gente è avvolta da un fitto velo.

O Penna della Gloria! Intona gli inni della magnificenza, perché abbiamo aspirato profumo di ricongiungimento all’avvicinarsi di quel Giorno in cui il regno dei nomi è stato adornato con l’ornamento del Nostro Nome, l’Eccelso, il Sommo. Non appena questo Giorno è stato menzionato davanti al Trono, le Ancelle del cielo hanno cantato una melodia meravigliosa, l’Usignolo ha innalzato il suo canto celeste e il Misericordiosissimo ha dato voce a ciò che ha rapito le anime dei Messaggeri di Dio, dei Suoi eletti e di coloro cui è dato avvicinarsi a Lui.

Questa è la vigilia del Giorno dal cui orizzonte l’antico Mattino è albeggiato con gli splendori della luce che irraggia da quell’orizzonte fulgente. Dite: Questo è il Giorno in cui Dio ha stretto il Patto riguardante Colui Che è la voce della Verità inviando Colui Che impartì al genere umano la lieta novella di questo grande Annuncio. Questo è il Giorno in cui il Più Grande Segno è apparso e ha proclamato questo Nome possente, affascinando così tutte le cose create con le vivificanti brezze dei versetti di Dio. Felice chi ha riconosciuto il suo Signore ed è annoverato fra coloro che sono pervenuti alla Sua presenza.

Dite: In verità, Egli è la Bilancia più perfetta eretta fra le nazioni, mediante la Quale le misure di tutte le cose sono rese manifeste da Colui Che è l’Onnisciente, il Più Sapiente. Egli ha inebriato ogni cuore che comprende con il vino del Suo discorso e ha squarciato i veli con il potere del Mio Nome che sovrasta i mondi.

In verità, Egli ha ordinato che il Bayán fosse una foglia di questo Giardino e l’ha ornato con la menzione di questa incomparabile Rimembranza. Ha ammonito tutti gli uomini di non tenersi lontani dall’Oriente dell’antica gloria e di non aggrapparsi, nel momento della Sua manifestazione, ai racconti e alle tradizioni che circolano fra loro. Così è stato decretato in conformità con ciò che Egli ha rivelato. Lo attesta Colui Che dice la verità. Non v’è altro Dio all’infuori di Me, l’Onnipossente, il Più Generoso.

Coloro che si sono allontanati da questa successiva Manifestazione non sono riusciti a riconoscere quella precedente. Così è stato ordinato dall’Autore di tutte le cause in questo possente ornamento.

Dite: In verità, Egli vi ha annunciato questa Radice. Pertanto, coloro che sono ostacolati a causa di un semplice ramo sono in verità annoverati tra i morti. Ahimè, gli uomini si aggrappano al ramo e si sono allontanati da Dio, il Re, il Glorioso, il Lodatissimo.

Egli ha condizionato alla Mia accettazione tutto ciò che ha rivelato e ha subordinato a questa Causa manifesta e irresistibile ogni questione. Se non fosse per Me, non avrebbe proferito una sola parola e non Si sarebbe manifestato davanti a tutti coloro che sono in cielo e sulla terra. Quante volte Si è rammaricato per il Mio esilio, la Mia prigionia e le Mie tribolazioni! Ciò che è stato fatto scendere nel Bayán lo testimonia, se solo lo percepiste. In verità, colui che, grazie alla possanza di Dio, si è distaccato da tutto fuor che Lui è potente e colui che si è allontanato da Lui dopo che è apparso con sovranità manifesta è impotente.

O popoli della terra! Fate menzione di Dio in questo Giorno in cui lo Spirito ha parlato e le realtà di coloro che sono stati creati dalla Parola di Dio, il Possente, l’Eccelso, sono ascese a Lui. In questo giorno incombe che tutti gioiscano con somma gioia, indossino la veste più bella, celebrino le lodi del loro Signore e rendano grazie a Lui per questo supremo favore. Benedetti coloro che hanno compreso il proponimento di Dio e mal incolga gli incurati.

Dopo aver rivelato questa Tavola in questa notte, desideriamo inviartela in segno della Nostra grazia, affinché tu sia fra coloro che sono grati. Dopo averla ricevuta, recitala in presenza degli amati di Dio, sì che diano ascolto a ciò che la Lingua della Magnificenza ha pronunciato e siano fra coloro che agiscono in conformità con i Suoi consigli. Così ti abbiamo prescelto e adornato con la veste con la quale abbiamo adornato i puri di cuore. Sia lode a Dio, il Signore dei mondi!

Ascension of Bahá’u’lláh

SÚRIY-I-GHUṢN

TAVOLA DEL RAMO

Egli è Colui Che per sempre dimora nel Reame della Gloria.

La Causa di Dio è discesa sulle nuvole della favella, mentre coloro che hanno dato compagni a Dio sono afflitti da un doloroso tormento. Le schiere della Rivelazione divina sono discese dal cielo della Sua Tavola in nome di Dio, l’Onnipossente, il Più Potente, portando vessilli di ispirazione celeste, e i fedeli gioiscono per la Sua vittoria e il Suo dominio, mentre i negatori sono pieni di sgomento.

O genti! Rifuggite dalla misericordia di Dio, dopo che essa ha pervaso tutto ciò che è nei cieli e sulla terra? Non barattate la misericordia con cui Dio vi ha favoriti e non ve ne tenete lontani, perché in verità coloro che si allontanano sono in grave perdita. La misericordia di Dio è come i versetti che sono inviati da un unico cielo: I veri credenti ne libano il vino della vita eterna, mentre gli empi bevono un’ustionante bevanda. E ogni qual volta sentono ripetere i versetti di Dio, il fuoco dell’odio si accende nei loro petti.

Così barattano la munificenza che Dio ha conferito loro e sono annoverati fra gli incuranti.

O genti! Sforzatevi di trovare riparo sotto l’ombra della Parola di Dio. Indi, libate il vino scelto dei significati e delle spiegazioni interiori, perché essa è depositaria delle acque viventi del Gloriosissimo ed è apparsa dall’orizzonte della Volontà del Misericordiosissimo con splendore incomparabile. Dite: Da questo Più Grande Oceano è scaturito il Mare Preesistente. Benedetto chi vi è pervenuto e ha trovato riposo sulle sue sponde.

Dal Sadratu’l-Muntahá è germogliato questo Essere sacro e glorioso, questo Ramo di Santità; beato colui che ha cercato il Suo rifugio e dimora alla Sua ombra. In verità il Braccio della Legge di Dio è sorto da questa Radice che Dio ha saldamente piantata nel Suolo della Sua Volontà, e il Cui Ramo s’è innalzato tanto da abbracciare tutto il creato. Sia dunque Egli magnificato per quest’Opera sublime, benedetta, possente, eccelsa! O genti, avvicinatevi a Lui e gustate i frutti della saggezza e del sapere che sono proceduti da Colui Che è l’Onnipossente, l’Onnisciente.

Chiunque abbia mancato di assaggiarli è privo della munificenza di Dio, anche se dispone di tutto ciò che la terra può produrre, se solo lo percepiste!

Una Parola fu proferita quale pegno della Nostra grazia, dalla Tavola Più Grande – una Parola che Dio ha adornata con l’ornamento del Suo Essere, facendola sovrana sulla terra e su tutto quanto essa contiene e segno della Sua grandezza e del Suo potere tra i popoli, sì che tutti glorifichino il loro Signore, l’Onnipossente, l’Onnipotente, l’Onnisciente ed esaltino la lode del loro Creatore e la santità dell’Anima di Dio che domina tutte le cose create. In verità, questa non è altro che una Parola fatta scendere da Colui Che è l’Onnisciente, l’Antico dei Giorni.

Rendete grazie a Dio, o genti, per la Sua venuta, poiché, in verità, Egli è il più grande Favore a voi concesso, la più perfetta munificenza a voi elargita e per Suo mezzo ogni osso putrescente è vivificato. Chiunque si volga a Lui, si volge a Dio, chiunque si allontana da Lui, si allontana dalla Mia Bellezza, ripudia la Mia Prova e Mi ha trasgredito. Egli è Fiduciario di Dio fra voi, Colui Che Dio vi ha affidato, la Sua manifestazione fra voi, il Suo sembiante fra i Suoi servi favoriti.

Così mi è stato ingiunto di consegnarvi il messaggio di Dio, il vostro Creatore, e ho fatto quello che mi era stato ingiunto. Lo attestano Iddio, e i Suoi angeli, e i Suoi Messaggeri, e i Suoi servi santificati. Aspirate, dunque, i dolci aromi del Paradiso dalle sue rose e non siate fra coloro che se ne sono privati. Affrettatevi a conquistare la vostra parte della grazia che Dio vi ha elargito e non lasciatevene separare come con un velo.

Noi Lo abbiamo inviato in terra nella forma di tempio umano.

Benedetto e santificato sia il Signore Che creò quel ch’Egli vuole per mezzo del Suo inviolabile e infallibile decreto. Coloro che si privano dell’ombra del Ramo sono smarriti nel deserto dell’errore, si consumano alla fiamma di desideri mondani e sono di quelli che sicuramente periranno.

O genti! Affrettatevi a entrare sotto l’ombra di Dio, sì che vi protegga dal rovente calore di questo Giorno in cui nessuno troverà riparo o rifugio fuor che nell’ombra del Suo Nome, il Longanime, il Più Compassionevole. O genti, indossate la veste della certezza, sì che vi protegga dai dardi delle oziose fantasie e delle vane immagini e siate annoverati fra i fedeli in questi giorni – giorni in cui nessuno può ottenere la certezza o conseguire la costanza nella Causa di Dio se non rinunciando a ciò che è in voga fra gli uomini e rivolgendosi verso questa santificata e fulgida Bellezza.

O genti! Adotterete per soccorrervi una falsa divinità, invece di Dio? Seguirete il Più Grande Idolo piuttosto che il vostro Signore, l’Onnipossente, il Più Potente? O genti, dimenticate la loro menzione e afferrate la coppa della vita nel nome del vostro Signore, il Misericordiosissimo. Per la giustizia di Dio! Una sola goccia di questa coppa vivifica l’intera umanità, se solo lo sapeste.

Dì: In questo Giorno nessuno sfuggirà al decreto di Dio. Nessuno troverà rifugio fuor che in Lui. In verità, questa è la verità e tutto il resto non è che un madornale errore. Dio ha imposto a tutti l’obbligo di insegnare la Sua Causa nella misura delle proprie capacità.

Questo è il decreto che il Dito della possanza e del potere ha registrato nelle Tavole della superna gloria. Chiunque vivifichi una sola anima in questa Rivelazione è come se avesse vivificato tutta l’umanità: nel Giorno della Resurrezione, Iddio lo riporterà nuovamente in vita nel paradiso della Sua unicità, adorno con la veste del Suo Essere, il Protettore sovrano, l’Onnipossente, il Munificentissimo.

Questa è la natura dell’assistenza che potete rendere al vostro Signore e nient’altro è degno di menzione in questo Giorno alla presenza di Dio, il vostro Signore e il Signore dei vostri antichi padri.

Quanto a te, o servo, porgi orecchio a ciò che ti abbiamo intimato in questa Tavola e cerca sempre la grazia del tuo Signore.

Diffondi questa Tavola tra coloro che hanno creduto in Dio e nei Suoi segni, sì che ne osservino le ingiunzioni e siano annoverati fra i giusti.

Dì: O genti! Non spargete disordine sulla terra e non disputate con il prossimo, perché questo non sarebbe degno di coloro che occupano lo stadio di coloro che sono fedeli all’unico vero Dio, sotto l’ombra del loro Signore. Ogni qual volta incontriate un’anima assetata, datele da bere la coppa della vita eterna e ogni qual volta troviate un orecchio attento, recitategli i versetti di Dio, il Forte, il Possente, il Compassionevole. Sciogliete la lingua con parole gentili e, se trovate persone protese verso il Santuario di Dio, invitatele alla verità. Altrimenti lasciatele a se stesse e in quella condizione che è la realtà dell’infimo fuoco. Attenti a non spargere le perle del significato interiore davanti ai ciechi e a coloro che hanno cuore arido, poiché essi non possono vedere la luce e non sono capaci di distinguere un misero ciottolo da una perla preziosa e scintillante. Se per mille anni reciterai a una pietra versetti di mirabile gloria, potrà mai esserne colpita o comprenderne il significato?

No, in nome del tuo Signore, il Misericordioso, il Più Compassionevole! Se reciterai a un sordo tutti i versetti di Dio, ne sentirà una singola lettera? No, per la Sua antica e gloriosa Bellezza!

Così Ti abbiamo elargito le gemme della saggezza e della favella di Dio, affinché tu fissi lo sguardo sul tuo Signore e ti sbarazzi di ogni attaccamento al mondo. Possa il Suo spirito posarsi su di te e su coloro che dimorano nella magione della santità e che sono dotati di vera costanza nella Causa del loro Signore.

Ascension of Bahá’u’lláh

LAWḤ-I-RASÚL

TAVOLA A RASÚL

In verità, Io sono Colui Che sosta sconsolato sotto il baldacchino di questo mondo.

O Rasúl! Dovessi tu chiedere del Sole del cielo del significato interiore, sappi che è stato eclissato da nuvole d’invidia. E dovessi tu informarti sulla Luna del reame della santità eterna, sappi che è stata oscurata da sudari di odio. E dovessi tu cercare la Stella del firmamento della realtà invisibile, sappi che è calata dietro un orizzonte di malizia. Guarda, un solitario Ḥusayn assalito da centinaia di migliaia di nemici mortali! Guarda, un solingo Abramo accerchiato da una miriade di re tiranni! Guarda, un’Anima immacolata che vaste moltitudini vogliono catturare!

Guarda, una singola Gola che innumerevoli pugnali cercano di trafiggere!

Nella vita terrena non ho trovato riposo nemmeno per una notte e non Mi è stata data tregua nemmeno per un giorno. Una volta la Mia testa mozzata è stata inviata come un trofeo da terra a terra.

Un’altra volta sono stato appeso nell’aria. Una volta ho avuto per compagno del cuore uno che Mi ha inflitto un colpo mortale.

Un’altra ho avuto per amico intimo uno che ha profanato i Miei resti. Ogni mattina, alzandoMi dal letto, Mi attendeva una nuova afflizione. E ogni sera, quando Mi rifugiavo nella solitudine della Mia stanza, vi trovavo una dolorosa prova. Nel succedersi delle Mie sventure non c’è stata tregua e nell’assalto dei Miei dolori non c’è stata sosta.

Malgrado tutto, sono rimasto davanti ai Miei nemici palese come il sole e sono apparso davanti agli abitanti dell’edenico reame luminoso come la luna. Neppure per un istante ho cercato di salvarMi la vita e neppure per un attimo ho inseguito agi e comodità.

Ho offerto la Mia anima sulla via del Mio Amato e donato la vita per amor Suo. La Mia fortezza è stata il Mio affidamento a Dio e il Mio scudo il Mio attaccamento a quell’Amico impareggiabile.

La Mia armatura è stata la Mia inesauribile fiducia in Lui e il Mio esercito la Mia fervida speranza nella Sua grazia.

Nel tempo la Mia rivelazione ha suscitato l’invidia dei Miei nemici e provocato il rancore dei malevoli. O Mio Rasúl! Se guarderai con occhio acuto e penetrante, vedrai tutte le cose – sì, in verità, anche gli abitanti del superno Reame – partecipi della Mia angoscia e del Mio dolore. O Rasúl! Un’opprimente oscurità di satanica invidia ha celato lo splendido Mattino dello spirito e oscuri veli di malizia hanno ottenebrato i fulgidi raggi della Stella mattutina della santità eterna.

In quest’ora presente l’antico Re ha deciso di allontanarSi da questo popolo ribelle. Ma nessuno sa se, anche dopo la Sua partenza, a questa Essenza di misericordia di Dio sarà risparmiato il morso di queste serpi velenose, come è stato testimoniato chiaramente dopo il Suo primo esilio.

O Rasúl! Puoi tu percepire i frangenti in cui versa quest’Anima vilipesa ed esiliata Che Si trova duramente provata da due popoli contendenti e Che non ha né la pietà dei nemici né la compassione degli amici? Giuro per la Mia Bellezza che le afflizioni che soffro per mano dei Miei nemici sono centomila volte più facili da sopportare! Rendi grazie a Dio ché non conosci bene la condizione di Colui Che è il Re eterno e ciò che Gli è stato fatto soffrire. In verità, questi sono giorni dei quali l’occhio della creazione non ha mai visto l’eguale.

Sforzati, dunque, di abbandonare la via dell’illusione e dell’imitazione e di farti ammettere nel reame della visione interiore e nel regno delle scoperte spirituali. Poiché in questi giorni tutti sono frastornati dall’ebbrezza dell’ignoranza, tranne coloro che il tuo Signore ha voluto risparmiare. Alcuni pensano che un diafano miraggio sia un oceano fluttuante e ritengono che il buio impenetrabile sia un radioso mattino. Altri, avendo abbandonato il fiume della vita eterna, si accontentano di una goccia evanescente.

Questo è lo stato e la condizione della gente: «Così abbiamo creato le anime in condizioni differenti». Quanto a te, O Rasúl, se vorrai librarti nell’atmosfera del Mio amore, incombe che tu assurga al di sopra dei regni della terra e del cielo e di tutto ciò che essi contengono, affinché tu possa pervenire al paradiso del compiacimento del Gloriosissimo. Benedetti coloro che vi sono entrati!

Ascension of Bahá’u’lláh

LAWḤ-I-MARYAM

TAVOLA A MARYAM

Egli Si duole dei Miei dolori.

O Maryam! I torti che ho subito hanno cancellato dalla Tavola del creato quelli subiti dal Mio primo Nome. Le nubi del decreto divino hanno in ogni momento riversato su questa Bellezza manifesta scrosci di tribolazione. Il Mio bando dalla patria non è stato per altro che per il bene dell’Amato. Il Mio esilio non è stato su altra via fuor che quella del Suo compiacimento. In mezzo alle prove che il cielo ha inviato ho brillato luminoso come una fiaccola e dinanzi alle afflizioni ordinate da Dio sono rimasto incrollabile come una montagna. Nel manifestare le effusioni della Sua grazia sono stato generosa nube e nell’affrontare i nemici del Re incomparabile sono stato ardente fiamma.

I chiari segni del Mio potere hanno suscitato l’invidia dei Miei nemici e le convincenti prove della Mia saggezza hanno pungolato l’odio dei malevoli: non una sola notte ho riposato in pace; non un mattino Mi sono svegliato nella tranquillità. Giuro per la Bellezza di Dio che Ḥusayn ha versato lacrime di angoscia per i torti che ho sofferto e Abramo Si è gettato tra le fiamme per le afflizioni che ho sopportato. Se guarderai con discernimento, vedrai l’Occhio della Magnificenza versare calde lacrime sotto il tabernacolo della santità e l’Essenza della Maestà gemere nei reami della sublimità. Lo attesta la Lingua della verità e della gloria.

O Maryam! Dalla Terra di Ṭá, dopo innumerevoli afflizioni, per ordine del Tiranno di Persia raggiungemmo l’Iraq dove, dopo i ceppi dei nemici, fummo afflitti dalla perfidia degli amici. Sa Dio cosa Mi accadde poi! Infine, abbandonata la Mia casa e tutto ciò che vi si trovava, rinunciando alla Mia vita e a tutto ciò che la riguardava, Mi ritirai da solo e senza compagni. Errai nel deserto della rassegnazione, viaggiando in tal guisa che nel Mio esilio ogni occhio pianse amaramente per Me e tutte le cose create versarono lagrime di sangue per la Mia angoscia. Miei compagni erano gli uccelli dell’aria e Mie alleate le bestie dei campi. Così, come il lampo dello spirito, scavalcai questo mondo fugace. Per due anni o poco meno ho evitato tutto fuorché Dio e ho chiuso gli occhi a tutto eccetto Lui, caso mai si spegnesse il fuoco dell’odio e si riducesse il calore della gelosia.

O Maryam! Divulgare i segreti celesti sarebbe inappropriato e rivelare i misteri divini sarebbe indecoroso. Per «segreti» non si intende altro che i tesori custoditi nel Mio proprio Essere. Per la giustizia di Dio! Ho sopportato quello che nessun uomo, del passato o del futuro, ha portato o mai sopporterà.

Durante questo periodo di ritiro nessuno, tra i Miei fratelli o qualsiasi altra anima, cercò di informarsi sulla questione, tantomeno di coglierne il significato, anche se la sua importanza sorpassa la creazione della terra e del cielo. E tuttavia, giuro su Dio, ogni respiro tratto nel corso del Mio viaggio è stato meglio del servizio di entrambi i mondi e il Mio rifugio è stato la testimonianza più possente e la prova più perfetta e conclusiva. Sì, occorre vera visione, se si vuole vedere la Scena di gloria trascendente, poiché al cieco non è dato di mirare il proprio volto, tanto meno il Sembiante dell’eterna santità. Come può una mera ombra comprendere Colui Che la produce? Come può una manciata di argilla cogliere la sottile realtà del cuore?

Finalmente il decreto divino spinse certe anime spirituali a ricordare questo Giovane cananeo. Forniti di varie istanze, cercarono dappertutto e chiesero informazioni a tutti, finché non trovarono in una grotta su una montagna una traccia di Questi Che non aveva lasciato tracce. In verità, Egli guida tutte le cose sulla Retta Via. Giuro sulla Stella diurna della verità eterna che l’arrivo di queste anime stupì e sorprese quest’Anima povera ed esiliata talché la Mia penna non ha il potere di descriverlo. Forse una penna appuntita emergerà dal reame dell’eternità, squarcerà i veli e rivelerà questi segreti con perfetta verità e sincerità assoluta. O forse una lingua eloquente parlerà ed estrarrà le perle dello spirito dalla conchiglia del silenzio. E questo non sarebbe invero difficile per Dio da realizzare. In breve, la mano di Colui Che è l’Illimitato ha infranto il sigillo dei misteri – ma nessuno può percepirlo fuor che coloro che sono dotati di vera comprensione, anzi coloro che si sono distaccati da tutte le cose.

Fu così che l’Astro del mondo tornò in Iraq, dove trovammo non più che un manipolo di anime, deboli e scoraggiate, anzi completamente perdute e morte. La Causa di Dio aveva cessato di essere sulla bocca della gente, né vi era alcun cuore ricettivo al Suo messaggio. Questo umile Servo Si mosse dunque per proteggere e promuovere la Causa di Dio con tale vigore, che parve presentarsi una nuova resurrezione. La gloria della Causa divenne palese in ogni centro abitato e il suo buon nome fu esaltato in ogni città, a tal segno che tutti i governanti la trattarono con tolleranza e benevolenza.

O Maryam! La determinazione dimostrata da questo Servo nel resistere all’assalto dei nemici provenienti da ogni setta e affine acuì il loro rancore a tal segno che difficilmente si potrebbe descriverlo o immaginarlo. Così è stato e ordinato dal Signore della possanza e del potere.

O Maryam! La Penna dell’Antico dei Giorni proclama: Fra i più importanti doveri prescritti vi è quello di purificare il proprio cuore da ogni cosa fuor che Dio. Santifica dunque il tuo cuore da ogni cosa fuor che l’Amico, affinché tu possa essere resa degna di entrare nella corte della comunione.

O Maryam! Liberati dalle catene della cieca imitazione, affinché tu possa ottenere di essere ammessa nel beato reame del distacco.

Distacca il tuo cuore dal mondo e da tutto ciò che è in esso, affinché tu possa pervenire al governo sovrano della fede e possa non essere esclusa dal Santuario del Misericordiosissimo. Con il potere della rinuncia, squarcia il velo della vana fantasia ed entra nei santificati recessi della certezza.

O Maryam! Se un albero è coperto da una miriade di foglie e frutti, una folata di vento autunnale basta per farli sparire tutti.

Non distogliere, dunque, lo sguardo dalla radice dell’Albero della Divinità e dal ramo dell’Albero di loto della gloria celeste. Considera l’oceano, come si estende sereno, con quale maestà riposa nel suo letto. Ma i venti della volontà dell’eterno Amato fanno sì che innumerevoli increspature e infinite onde compaiono sulla sua superficie, ogni onda distinta e diversa dalle altre. Tutti i popoli del mondo si occupano oggi del flusso e del riflusso di queste onde e dimenticano la stupenda possanza di quel Mare dei mari, ogni movimento del quale svela i segni di Colui Che è l’Illimitato.

O Maryam, entra in comunione con lo Spirito del Misericordiosissimo e, schivando la compagnia e la consonanza con il Maligno, cerca asilo nell’inviolabile protezione del Signore della munificenza, caso mai la mano della Sua amorevole gentilezza ti allontani dal percorso delle occupazioni egoistiche e diriga i tuoi passi verso il reame della gloria trascendente. Abbandona queste ombre fuggitive, O Maryam, e rivolgiti verso la Stella mattutina di splendore imperituro. Ogni ombra deve l’esistenza e il moto alla presenza del sole. Se esso sospendesse la sua grazia per un solo istante, tutte le cose affonderebbero sotto il velo dell’inesistenza. Triste e deplorevole davvero che uno si occupi delle cose transitorie di questo mondo e si privi dell’Oriente della santità eterna!

O Maryam! Apprezza il valore di questi giorni, perché fra non molto non vedrai più il Giovane celeste in questo reame contingente, ma percepirai i segni della pena in tutte le cose create. Presto vi morderete le dita per il rimorso, perché non troverete questo Giovane, anche se cercherete in tutti gli angoli della terra e del cielo. Così il decreto è stato fatto scendere dal reame della gloria trascendente. Sì, fra non molto vedrai l’esistenza intera torcersi le mani nel cordoglio per questo Giovane. E anche se cercherà nella totalità di ogni terra e di ogni cielo, non riuscirà a pervenire alla Sua presenza.

In breve, le cose sono arrivate a tal segno che questo Servo ha deciso di ritirarSi da solo da questi miserabili. A parte le donne della Famiglia che devono necessariamente rimanere con Me, non ammetterò alla Nostra compagnia nessun altro, nemmeno le attendenti della Mia consorte. Vediamo dunque ciò che Dio ha stabilito.

Io parto, mentre Mie compagne sono le lacrime che verso e Miei soci i sospiri che emetto. Mia consolazione è la Mia penna e la delizia della Mia anima è la Mia bellezza. I Miei eserciti sono il Mio affidamento a Dio e le Mie legioni la Mia fiducia in Lui. Così ti abbiamo impartito una parte dei misteri di questo tema, affinché tu possa essere fra coloro che comprendono.

O Maryam! Tutte le acque e i fiumi del mondo sono sgorgati dagli occhi di questo Giovane, che, come le nuvole, hanno versato lacrime per i torti che Egli ha subito. In breve, abbiamo offerto la vita e l’anima sulla via dell’Amato e siamo grati e paghi, qualunque cosa Ci accada. Una volta la Mia testa fu issata su una lancia e un’altra cadde nelle mani di un nemico mortale. Una volta fui gettato nel fuoco e un’altra fui sospeso nell’aria. In verità, questo è stato il trattamento che gli empi Ci hanno riservato.

O Maryam, abbiamo chiamato questa Tavola «lamentazione eccellentissima» e «primaverile scroscio di lacrime». Te l’abbiamo spedita affinché tu possa piangere, quando il tuo cuore si sente a suo agio, e condividere le agonie e le afflizioni della Bellezza Antica.

Ascension of Bahá’u’lláh

KITÁB-I-‘AHD

IL LIBRO DEL PATTO

Sebbene il Glorioso Reame non possegga alcuna delle vanità del mondo, tuttavia nei forzieri della fiducia e della rassegnazione abbiamo legato ai Nostri eredi un eccellente e preziosissimo retaggio. Non abbiamo lasciato tesori terreni, e nulla abbiamo aggiunto agli affanni che essi comportano. In nome di Dio! Nelle ricchezze mondane si nasconde il timore e si cela il pericolo.

Riflettete e rammentate ciò che il Misericordiosissimo ha rivelato nel Corano: «Guai ad ogni diffamatore maligno! Che ammucchia ricchezze e le prepara pel dopo». Effimeri sono i beni del mondo; tutto quel che perisce e muta non è, né mai è stato, degno d’attenzione, fuorché in misura stabilita.

Questo Vilipeso ha sopportato sventure e tribolazioni, ha rivelato i Santi Versetti ed esposto prove con il solo intento di soffocare la fiamma dell’odio e dell’inimicizia, sì che l’orizzonte dei cuori umani fosse rischiarato dalla luce della concordia e conseguisse pace e tranquillità reali. Dall’alba della Tavola divina rifulge luminoso l’astro di questa parola, e incombe a tutti di fissare gli occhi su di essa: Vi esortiamo, o popoli del mondo, a osservare ciò che innalzerà il vostro stadio. Aggrappatevi al timor di Dio e attenetevi strettamente a ciò che è giusto. In verità vi dico, la lingua serve a menzionare ciò che è buono, non contaminatela con discorsi sconvenienti. Dio ha perdonato quel che è passato. D’ora in poi dovrete tutti dire ciò che è decente e decoroso e astenervi da insulti e da calunnie e da qualunque cosa ingeneri tristezza. Eccelso è lo stadio dell’uomo! Or non è molto dagli scrigni del Nostro Calamo Glorioso sono traboccate queste nobili parole: Grande e benedetto è questo Giorno – il Giorno in cui tutto ciò che è latente nell’uomo è stato e sarà palesato.

Altissimo è lo stadio dell’uomo, s’egli s’aggrappa alla rettitudine e alla verità e rimane saldo e incrollabile nella Causa. Agli occhi del Misericordiosissimo il vero uomo si rassomiglia al firmamento: suo sole e sua luna sono la vista e l’udito; sue stelle, il carattere luminoso e risplendente. Egli occupa lo stadio più sublime e la sua influenza educa il mondo dell’essere.

Ogni anima ricettiva che in questo Giorno ha respirato la fragranza della Sua veste e che, con cuore puro, ha drizzato il volto verso il gloriosissimo Orizzonte, nel Libro Cremisi è annoverata fra le genti di Bahá. Afferrate in Mio Nome il calice del Mio tenero amore e bevetene a sazietà nel Mio glorioso e mirabile ricordo.

O voi che dimorate sulla terra! La religione di Dio è per l’amore e l’unità; non fatene una causa d’inimicizia e di discordia.

Agli occhi degli uomini illuminati e di coloro che contemplano la Visione Più Sublime, tutto ciò che è strumento efficace per la difesa e la promozione della felicità e del benessere dei figli degli uomini è già stato rivelato dalla Penna della Gloria. Ma gli stolti della terra, cresciuti nelle passioni e nei turpi desideri, non hanno dato ascolto alla consumata saggezza di Colui Che in verità è l’Onnisciente, mentre le loro parole e le loro opere sono ispirate a oziose fantasie e vane illusioni.

O amati e fiduciari di Dio! I re sono le manifestazioni del potere e le albe della potenza e della ricchezza di Dio. Pregate per loro.

Egli li ha investiti della sovranità della terra e ha prescelto i cuori umani come Suo dominio.

Conflitti e contese sono categoricamente proibiti nel Suo Libro.

Così comanda Dio in questa Somma Rivelazione, e tale decreto Egli preserva dall’annullamento e ammanta con lo splendore della Sua conferma. In verità, Egli è l’Onnisciente, il Sapientissimo.

Incombe a tutti di aiutare quelle albe di potere e quelle fonti di comando che sono adorne dell’ornamento dell’equità e della giustizia.

Benedetti i governanti e i dotti tra le genti di Bahá. Essi sono i Miei fiduciari tra i Miei servi e le manifestazioni dei Miei comandamenti tra le Mie genti. Su loro si posino la Mia gloria, le Mie benedizioni e la Mia grazia che hanno pervaso il mondo dell’essere. A questo proposito i detti rivelati nel Kitáb-i-Aqdas sono tali che dall’orizzonte delle loro parole risplende chiara e luminosa la luce della divina grazia.

O Miei Rami! Una forza possente, un potere perfetto è celato nel mondo dell’essere: fissate gli occhi su di esso e sulla sua influenza unificatrice e non sulle differenze che ne derivano.

Questa è la Volontà del divino Testatore: Incombe a tutti gli Aghṣán, gli Afnán e i Miei congiunti di rivolgere il viso verso il Più Possente Ramo. Riflettete su quello che abbiamo rivelato nel Nostro Libro Più Santo: «Quando l’oceano della Mia Presenza sarà refluito e il Libro della Mia Rivelazione terminato, volgete il viso verso Colui Che Dio ha designato, Colui Che è germogliato da questo Antico Ceppo». L’oggetto di questo sacro versetto non è altri che il Più Possente Ramo

[‘Abdu’l-Bahá] . Così Ci siamo degnati di rivelarvi la Nostra Possente Volontà e, in verità, Io sono il Misericordioso, l’Onnipossente. In verità Dio ha disposto che lo stadio del Ramo Maggiore

[Muḥammad-‘Alí] sia inferiore a quello del Ramo Massimo

[‘Abdu’l-Bahá] . In verità Egli è l’Ordinatore, l’Onnisciente. Abbiamo trascelto «il Maggiore» dopo «il Massimo», secondo il decreto di Colui Che è l’Onnisciente, Colui Che è di tutto accorto.

Si ingiunge a tutti di mostrare amore verso gli Aghṣán, ma Dio non ha concesso loro alcun diritto sulle altrui proprietà.

O Miei Aghṣán, Miei Afnán e Miei congiunti! Vi esortiamo a temere Iddio, a compiere azioni lodevoli e a fare ciò che è decente e decoroso e che serve ad esaltare il vostro stadio. In verità vi dico, il timor di Dio è il più grande condottiero che può rendere vittoriosa la Causa di Dio, e gli eserciti che meglio si confanno a tale condottiero sono sempre stati e sono un buon carattere e azioni pure e sante.

Dì: O servi! Non permettete che gli strumenti dell’ordine siano fatti causa di confusione e il mezzo dell’unione divenga occasione di discordia. Osiamo sperare che le genti di Bahá siano guidate dalle benedette parole: «Dì: tutte le cose appartengono a Dio».

Questo eccelso detto è come acqua che spegne il fuoco dell’odio e dell’inimicizia serpeggiante nei cuori e nei petti degli uomini. In virtù di questa sola frase, popoli e tribù contendenti otterranno la luce della vera unità. Per certo Egli dice il vero e apre il cammino.

Egli è l’Onnipotente, il Magnifico, il Benevolo.

Incombe a tutti di mostrare cortesia e riguardo verso gli Aghṣán, acciocché la Causa di Dio ne sia glorificata e la Sua Parola, esaltata. Questa ingiunzione è stata più volte menzionata e vergata nei Sacri Testi. Fortunato colui che può ottenere ciò che l’Ordinatore, l’Antico dei Giorni ha prescritto per lui. Vi si comanda altresì di rispettare i membri della Sacra Famiglia, gli Afnán e i congiunti. E ancora vi esortiamo a servire tutte le nazioni e a lottare per il miglioramento del mondo.

Dal cielo della parola di Colui Che è il Desio del mondo è stato inviato ciò che conduce alla rigenerazione del mondo e alla salvezza dei popoli e delle tribù della terra. Porgete ascolto ai consigli del Calamo Glorioso. Meglio è questo per voi di tutto ciò che è sulla terra. Ne fa fede il Mio glorioso, meraviglioso Libro.

Ascension of Bahá’u’lláh

TAVOLA DELLA VISITAZIONE

La lode sorta dal Tuo augustissimo Essere e la gloria che irradiò dalla Tua fulgente Beltà si posino su Te, o Tu Che sei la Manifestazione della Magnificenza, il Re dell’Eternità e il Signore di tutti coloro che sono in cielo e in terra! Attesto che per Te la sovranità di Dio e il Suo dominio, la maestà di Dio e la Sua magnificenza sono state rivelate, che gli Astri dell’antico splendore hanno diffuso la loro radiosità nel cielo del Tuo decreto irrevocabile e la Beltà dell’Invisibile ha brillato all’orizzonte della creazione. Attesto, inoltre, che con un sol tratto della Tua Penna è stata sancita la Tua ingiunzione «Sii Tu», e il Segreto celato di Dio è stato palesato, e tutte le cose create sono state chiamate all’esistenza, e tutte le Rivelazioni sono state inviate.

Attesto, altresì, che, per la Tua beltà, la beltà dell’Adorato è stata svelata, che, per mezzo del Tuo volto, il volto del Desiato ha brillato e che, con una sola parola, Tu decidesti fra tutte le cose create concedendo a coloro che Ti sono devoti di ascendere all’apice della gloria e facendo cadere gl’infedeli nel più infimo abisso.

Attesto che colui che ha conosciuto Te ha conosciuto Iddio, e colui che è giunto alla Tua presenza è giunto alla presenza di Dio.

Immensa è perciò la benedizione di chi ha creduto in Te e nei Tuoi segni, si è umiliato innanzi alla Tua sovranità ed è stato onorato dall’incontrarTi, ha raggiunto il bene del Tuo volere, si è volto intorno a Te ed è restato innanzi al Tuo trono. Male incolga a colui che ha peccato contro di Te, che Ti ha rinnegato e ha ripudiato i Tuoi segni, si è ribellato alla Tua sovranità e si è sollevato contro di Te, s’è enfiato di orgoglio al Tuo cospetto e si è opposto alle Tue testimonianze, si è sottratto alla Tua sovranità e al Tuo dominio ed è stato annoverato fra gl’infedeli i cui nomi sono stati vergati dalle dita del Tuo comando sulle Tue sante Tavole.

Alita su me, dunque, o mio Dio e Benamato, dalla mano destra della Tua misericordia e della Tua amorosa benevolenza, i santi respiri dei Tuoi favori, affinché possano distaccarmi da me stesso e dal mondo e condurmi alle corti della Tua vicinanza e della Tua presenza. Tu hai il potere di fare ciò che Ti aggrada. Tu sei stato, in verità, supremo su tutte le cose.

Il ricordo di Dio e la Sua lode, la gloria di Dio e il Suo splendore riposino su Te, o Tu Che sei la Sua Beltà! Attesto che l’occhio della creazione non si è mai posato su uno più vilipeso di Te. Tutti i giorni della Tua vita fosti immerso in un oceano di tribolazioni.

Una volta fosti in ceppi e in catene, un’altra Ti minacciò la spada dei Tuoi nemici. Eppure, nonostante tutto ciò, ingiungesti a tutti gli uomini d’osservare ciò che Ti era stato prescritto da Colui Che è l’Onnisciente, il Saggio.

Possa il mio spirito essere sacrificato per le ingiustizie che hai sofferto e l’anima mia riscattare le avversità che hai sopportato.

Imploro Dio, per Te e per coloro i cui volti sono stati illuminati dagli splendori della luce del Tuo sembiante e che per amor Tuo hanno osservato tutto ciò che era stato comandato, di rimuovere i veli che si sono frapposti fra Te e le Tue creature e di concedermi il bene di questo mondo e di quello avvenire. Tu sei, in verità, l’Onnipotente, l’Eccelso, il Gloriosissimo, Colui Che Sempre Perdona, il Compassionevole.

Benedici, o Signore mio Dio, il Divino Albero di Loto e le sue foglie e i suoi virgulti, i suoi rami, i suoi fusti e i suoi germogli fin quando dureranno i Tuoi più eccellenti titoli e i Tuoi più augusti attributi. Proteggilo, dunque, dalle insidie dell’aggressore e dalle schiere della tirannide. Tu sei, in verità, il Possente, l’Onnipotente.

Benedici anche, o Signore mio Dio, i Tuoi servi e le Tue ancelle che sono venuti a Te. Tu, in verità, sei il Munifico, la Cui misericordia è infinita. Non v’è altro Dio che Te, Colui Che sempre perdona, il Generosissimo.

Martyrdom of the Báb

O Mio servo, tendi l’orecchio a ciò che ti è stato inviato dal Trono del tuo Signore, l’Inaccessibile, il Più Grande.

Non v’è altro Dio che Lui. Egli ha chiamato all’esistenza le Sue creature perché conoscano Colui Che è il Compassionevole, il Misericordioso. Egli ha inviato nelle città di tutte le nazioni i Suoi Messaggeri ai Quali ha dato incarico di annunziare agli uomini le novelle del Paradiso del Suo beneplacito e di avvicinarli al Riparo della sicurezza duratura, il Seggio dell’eterna santità e della gloria trascendente.

Alcuni, guidati dalla Luce di Dio, hanno ottenuto accesso alla Corte della Sua presenza, hanno libato le acque della vita eterna dalla mano della rassegnazione e sono stati annoverati fra coloro che Lo hanno veramente riconosciuto e hanno creduto in Lui. Altri si sono ribellati contro di Lui e hanno respinto i segni di Dio, il Più Possente, l’Onnipotente, il Più Saggio.

Ere son passate fino a giungere a consumazione in questo Giorno, il Signore dei giorni, il Giorno in cui l’Astro del Bayán si è manifestato sull’orizzonte della misericordia, il Giorno in cui la Beltà del Gloriosissimo ha brillato nell’eccelsa persona di ‘Alí-Muḥammad, il Báb. Non appena Egli Si rivelò, tutti si sollevarono contro di Lui. Alcuni Lo accusarono di avere pronunciato calunnie contro Dio, l’Onnipotente, l’Antico dei Giorni. Altri Lo considerarono un folle, asserzione che Io Stesso ho udito dalla bocca di uno dei teologi. Altri ancora contestarono il Suo vanto di essere il Portavoce di Dio e Lo accusarono di aver usurpato e usato come sue le parole dell’Onnipotente alterandone il significato e mescolandole alle proprie.

L’Occhio della Grandezza piange amaramente per le cose che le loro bocche hanno detto, mentre essi continuano a gioire sui loro seggi.

«O genti», Egli dice, «Dio Mi è testimone! Sono venuto a voi con una Rivelazione del Signore, Dio vostro, il Signore dei vostri antichi padri. O genti, non guardate a ciò che possedete, ma a ciò che Dio vi ha inviato. Questo, certamente, sarà meglio per voi della creazione intera, se solo lo capiste. O genti, osservate meglio e considerate la testimonianza di Dio e la Sua prova in vostro possesso e confrontatele con la Rivelazione che vi è stata inviata in questo Giorno, perché la verità, l’infallibile verità, vi si manifesti senza dubbi. O genti, non seguite le orme del Maligno; seguite la Fede del Misericordiosissimo e siate fra coloro che veramente credono.

Quale beneficio ne trarrebbe l’uomo, se non riconoscesse la Rivelazione di Dio? Assolutamente nessuno. Lo attesta il Mio Essere, l’Onnipotente, l’Onnisciente, il Più Saggio».

Più Egli li esortò, più feroce divenne la loro ostilità, finché, alla fine, Lo misero a morte con ignobile crudeltà. La maledizione di Dio ricada sugli oppressori.

Alcuni Gli credettero, pochi dei Nostri servi sono grati. Costoro Egli ammonì in tutte le Sue Tavole – anzi in ogni passo dei Suoi meravigliosi Scritti – di non darsi, nel Giorno della Rivelazione promessa, a nessun’altra cosa, in cielo o in terra. «O genti!», Egli disse, «Mi sono rivelato per la Sua Manifestazione e ho fatto scendere su di voi il Mio Libro, il Bayán, per il solo scopo di dimostrare la verità della Sua Causa. Temete Iddio e non lottate con Lui come il popolo del Corano ha lottato contro di Me. In qualunque momento sentiate parlare di Lui, accorrete a Lui e attenetevi a qualunque cosa Egli vi riveli. Nulla fuorché Lui potrà giovarvi, no, neanche se produceste dalla prima all’ultima le testimonianze di tutti coloro che vi hanno preceduti».

E quando, dopo qualche anno, il cielo del decreto divino si squarciò e la Beltà del Báb apparve fra le nubi dei nomi di Dio adorna di una nuova veste, questa stessa gente insorse malignamente contro di Lui, Lui la Cui luce avvolge tutte le cose create.

Violarono il Suo Patto, respinsero la Sua verità, lottarono contro di Lui, cavillarono con i Suoi segni, considerarono falsità la Sua testimonianza e si unirono alla compagnia degli infedeli. Infine decisero di toglierGli la vita. Ecco lo stato di coloro che sono irrimediabilmente nell’errore!

E quando si resero conto di non poter raggiungere il loro scopo, si misero a complottare contro di Lui. Guardate come ogni momento escogitino nuovi espedienti per nuocerGli, per colpire e disonorare la Causa di Dio. Dì: Guai a voi! Nel nome di Dio! Le vostre macchinazioni vi coprono d’infamia. Il vostro Signore, Dio di misericordia, può ben fare a meno delle Sue creature. Nulla può accrescere o diminuire ciò che Egli possiede. Se credete, crederete a vostro vantaggio e se non credete, sarete voi a soffrire. Giammai mano d’infedele potrà profanare l’orlo della Sua Veste!

O Mio servo che credi in Dio! Per la giustizia dell’Onnipotente!

Se ti narrassi la storia delle cose che Mi sono accadute, le anime e le menti degli uomini non potrebbero sopportarne il peso.

Dio Mi è testimone! Sii accorto e non seguire le orme di questa gente. Medita diligentemente sulla Causa del tuo Signore. Sforzati di conoscerLo per mezzo del Suo Essere e non per mezzo d’altri.

Poiché nessuno, eccetto Lui, potrà mai giovarti. Ne fanno fede tutte le cose create, se potessi capirlo!

Esci da dietro il velo col permesso del tuo Signore, il Gloriosissimo, il Più Potente e, al cospetto di coloro che sono nei cieli e di coloro che sono sulla terra, afferra il Calice dell’Immortalità nel nome del tuo Signore, l’Inaccessibile, l’Altissimo, e bevine a sazietà, e non esser fra coloro che indugiano. Giuro nel nome di Dio!

Non appena toccherai la Coppa con le labbra, le Schiere superne ti acclameranno dicendo: «Bevi in perfetta delizia, o uomo che hai creduto veramente in Dio!», e gli abitanti delle Città dell’Immortalità grideranno: «Gioia a te, che hai vuotato la Coppa del Suo amore!», e la Lingua della Grandezza ti saluterà dicendo: «Grande è la benedizione che ti attende, o Mio servo, poiché hai conseguito ciò che nessuno ha raggiunto, tranne coloro che si sono allontananti da tutto ciò che è nei cieli e tutto ciò che è sulla terra e che sono i simboli del vero distacco».

Martyrdom of the Báb

UN BRANO DALLA SÚRIY-I-NUṢḤ

SURA DEL CONSIGLIO

Annuncia ai Miei servi l’avvento di Colui Che venne a loro con la forza della verità, portando il nome di ‘Alí, Che albeggiò sull’orizzonte della santità con gli splendori di una gloria preziosa, dalla Cui destra sgorgarono i rivi cristallini dello spirito, svelando le meraviglie di un sapere nascosto.

«O genti!», dichiarò, «Le nubi della saggezza sono state innalzate e Dio ha rivelato la Sua Causa. Questo è ciò che vi è stato promesso in tutte le Scritture. Temete Dio e correte verso di Me. O genti, sono un rampollo del vostro Profeta. Vi ho portato versetti che sbalordiscono le menti di coloro che percepiscono e questo non è che un pegno della prova e della testimonianza di Dio. Non respingeteli per l’impulso delle vostre vane fantasie e siate oneste nel giudizio. In verità, essi procedono dalla religione di Dio che vi è stata mandata in forza della verità, se solo lo credeste!

«Giuro su Dio, O genti! Desidero solo liberare le vostre religioni da tutto ciò che in questo giorno è diventato causa di contesa.

O genti! Questi versetti sono le brezze dello spirito che aleggiano su di voi e trasformano la vostra condizione mortale in vita eterna, se solo fissaste lo sguardo su di loro. O genti! L’albero della conoscenza ha fruttificato su questo eterno Albero di loto. Il Punto Primo è stato aperto e la Parola di Dio, l’Aiuto nel pericolo, Colui Che esiste da Sé, si è adempiuta. O genti! La bellezza del Suo sembiante è stata rivelata, i veli sono stati sollevati, l’Usignolo ha gorgheggiato la sua melodia, il Monte della santità è stato fatto risplendente e tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra sono stati illuminati, se solo vedeste con l’occhio dello spirito!».

Ma la gente rispose, dicendo: «Ti consideriamo un proferitore di menzogna e non vediamo nei Tuoi atti ciò che ci era stato promesso nei libri dei nostri avi. Non Ti seguiremo mai, neppure se Tu dovessi presentarci tutti i segni del mondo».

«O accolta di uomini!», Egli dichiarò. «Temete Dio e considerate ciò che Egli ha disposto essere la Sua prova immutabile e la Sua perenne testimonianza per tutti coloro che dimorano nei cieli e sulla terra, se solo lo sapeste. O genti! La verità di tutto ciò che stavate aspettando e di tutto ciò che avete udito dai vostri avi e dai vostri teologi è dimostrata solo mediante questi versetti. E, in verità, questi sono i versetti della santità che sono stati profferti a tutti coloro che sono nei cieli e sulla terra, come voi stessi potete vedere.

«Se non credete in questi versetti, come potrete essere certi della verità della vostra religione in questo giorno o dimostrarla agli occhi degli altri? Si sta rapidamente avvicinando il giorno in cui il mondo e tutto ciò che esso contiene periranno e voi vi troverete nella santa corte della Sua presenza. O genti, badate di non lasciarvi influenzare dagli elaborati pronunciamenti dei vostri teologi o di non fraintendere la verità della questione. Date ascolto ai Miei consigli e non ripudiate le esortazioni di Dio».

Più Egli esaltò il ricordo di Dio, più essi si accanirono nell’oppressione, finché tutti i teologi pronunciarono la condanna contro di Lui, salvo quelli che avevano dimestichezza con i precetti di Dio, il Gloriosissimo, il Prediletto. Le cose giunsero a tal segno che si unirono per metterLo a morte. Lo sospesero nell’aria e gli eserciti della miscredenza scagliarono contro di Lui proiettili di malizia e di odio, trafiggendo il corpo di Colui del Quale lo Spirito Santo è un umile servo, la polvere dei Cui piedi è oggetto di adorazione dell’Accolta suprema e ai Cui sandali gli abitatori del Paradiso chiedono la benedizione. Al che gli abitanti del reame invisibile piansero dolenti sotto il padiglione dell’eternità, le colonne del Trono tremarono, le intime realtà di tutte le cose furono sconvolte e l’Albero divino ricevette una piena misura del Suo sangue scintillante che fu versato sulla terra.

Fra non molto Dio rivelerà il mistero di questo Albero, lo farà fiorire in forza della verità e gli farà intonare: «In verità, Io sono Dio, non v’è altro Dio all’infuori di Lui. Tutti sono Miei servi che abbiamo creato per eseguire i Miei ordini e, in verità, tutti loro si atterranno al Mio comando».

In verità, questo è ciò che in passato ci siamo ripromessi di fare: mostrare favore a coloro che sono stati umiliati sulla terra e umiliare coloro che si sono inorgogliti. Non abbiamo mai mandato un Apostolo, un Profeta o un Vicegerente che queste anime malvagie non abbiano contrastato, come voi vedete ora questi operatori di iniquità sollevare obiezioni in questo giorno.

E la gente non ha mai respinto la verità se non dopo che i suoi teologi l’hanno respinta, e si sono gonfiati di orgoglio davanti a Dio, e hanno cercato di contestare i Suoi versetti. Così il rifiuto dei capi dette origine al rifiuto di coloro che li seguirono nei loro desideri egoistici. Nessuno di questi teologi mostrò mai fedeltà verso la nuova Rivelazione, tranne coloro che poterono guardare con l’occhio della santità, i cui cuori Dio aveva messo alla prova e che si erano rivelati fedeli al Suo riconoscimento, ai quali Egli dette da bere dal calice della santità sigillato con il muschio dello spirito, e che furono inebriati dal vino della certezza che avevano bevuto da quel calice. In verità, questi sono coloro che gli angeli del Paradiso glorificheranno nel giardino dell’eternità e che gioiranno in ogni istante di un gaudio e una letizia nate da Dio.

Nessun Profeta abbiamo mai suscitato Che non sia stato ripudiato dai teologi, mentre essi si vantavano della loro dottrina, come fanno in questo giorno. Dite: O accolta di teologi! Adorate il Vitello e abbandonate Colui Che vi ha creati e vi ha insegnato quello che voi non sapevate?

O genti della terra! Riflettete sullo stato di questi operatori di iniquità, su ciò che perpetrarono in passato e su ciò che perseguono in questo giorno. Dite: Se Colui Che è venuto a voi con chiari versetti non è il Vero da Dio, come voi proclamate in questo giorno da seggi d’onore mondano, con quali prove potrete dimostrare la verità di Muḥammad, Che abbiamo inviato in passato? Siate onesti nel vostro giudizio, o accolta di malevoli!

Martyrdom of the Báb

UN BRANO DALLA SÚRIY-I-MULÚK

SURA DEI RE

O Ministro dello Scià nella Città, immagini che Io tenga in pugno la sorte definitiva della Causa di Dio? Credi che la Mia prigionia, o l’onta che Mi è stata inflitta, o persino la Mia morte e il Mio completo annientamento possano deviarne il corso? Ben misero è ciò che hai immaginato in cuor tuo! In verità, sei di coloro che seguono le vane chimere architettate dal cuore.

Non v’è altro Dio che Lui. Egli ha il potere di manifestare la Sua Causa, di esaltare la Sua testimonianza e di affermare qualunque cosa sia Suo Volere, di elevarla a una posizione così eminente che né le tue mani né le mani di coloro che si sono allontanati da Lui potranno mai toccarla o nuocerle.

Credi di avere il potere di ostacolare la Sua Volontà, di impedirGli di eseguire il Suo giudizio o di esercitare la Sua sovranità?

Pretendi che vi sia qualcosa nei cieli o in terra che possa resistere alla Sua Fede? No, per Colui Che è la Verità Eterna! Nulla nell’intera creazione può opporsi al Suo Disegno. Liberati dunque dalla mera bizzarria che insegui, poiché una mera bizzarria non potrà mai prendere il posto della verità. Sii di coloro che si sono pentiti sinceramente e sono ritornati a Dio, il Dio Che ti ha creato, nutrito e fatto ministro fra coloro che professano la tua fede.

Sappi, inoltre, che è Lui Che, per Suo comando, ha creato tutto ciò che è nei cieli e sulla terra. Come può, dunque, ciò che è stato creato per Suo comando prevalere su di Lui? Dio è grande, superiore a ciò che immaginate di Lui, o genti malvagie! Se questa è la Causa di Dio, nessuno potrà prevalere su di essa e se non è di Dio, i vostri teologi e coloro che ne seguono i desideri corrotti e coloro che Gli si sono ribellati basteranno a sopraffarla.

Non hai sentito ciò che un credente della famiglia di Faraone disse anticamente e che Dio ha narrato al Suo Apostolo, Che Egli aveva prescelto fra tutti gli esseri umani per affidarGli il Suo Messaggio e per far di Lui la sorgente della Sua misericordia per tutti coloro che dimorano sulla terra? Egli disse – e certamente la Sua parola era verace: «Ucciderete voi un uomo sol perché dice: “Il mio Signore è Dio”? Mentre v’ha già portato prove chiare della sua missione?

Se è un bugiardo, su di lui ricadrà la sua menzogna, se è sincero vi colpirà parte di quello che ha minacciato». Questo è ciò che Dio ha rivelato al Suo Benamato nel Suo Libro infallibile.

Eppure, non avete dato ascolto al Suo comando, avete ignorato la Sua legge, respinto il consiglio contenuto nel Suo Libro e siete stati di coloro che si sono allontanati da Lui. Quante persone ogni anno e ogni mese sono state uccise per causa vostra! Quante ingiustizie avete perpetrato – ingiustizie che l’occhio della creazione non ha mai veduto, né cronista registrato! Per la vostra crudeltà, quanti lattanti sono rimasti orfani e quanti padri hanno perduto i figli, o artefici di ingiustizia! Quante volte una sorella si è consumata e addolorata per il fratello e una moglie ha pianto per il marito, suo unico sostegno!

La vostra iniquità divenne sempre più grande, finché non uccideste Colui Che non aveva mai distolto gli occhi dal volto di Dio, l’Eccelso, l’Altissimo. Lo aveste almeno ucciso con i sistemi usati dagli uomini per uccidere un altro uomo! E invece Lo assassinaste in circostanze che nessuno aveva mai visto. Per Lui i cieli hanno versato lacrime amare e per la Sua afflizione hanno pianto le anime di coloro che son vicini a Dio. Non era un Rampollo dell’antica Casa del vostro Profeta? E la Sua fama di diretto discendente dell’Apostolo non era stata divulgata fra voi? Perché dunque Gli avete inflitto ciò che nessuno, per quanto lontano possiate risalire nel tempo, ha mai inflitto ad altri? In nome di Dio! L’occhio della creazione non ha mai veduto esseri come voi. Uccidete Colui Che è il Rampollo della Casa del vostro Profeta e gioite e festeggiate assisi sui vostri seggi d’onore! Imprecate contro coloro che vi hanno preceduti e che hanno perpetrato quello che avete perpetrato voi e non vi rendete conto delle vostre enormità.

Siate equi nel giudicare! Coloro che esecrate, su cui invocate il male, hanno forse agito in modo differente dal vostro? Non hanno essi ucciso il discendente del loro Profeta come voi avete ucciso il discendente del vostro? Non è forse il vostro comportamento simile al loro? Con quale diritto pretendete, dunque, di essere differenti da loro, o seminatori di discordia fra gli uomini?

E dopo che Gli aveste tolto la vita, un Suo seguace si levò per vendicare la Sua morte. Era uno sconosciuto e il piano che aveva concepito sfuggì a tutti. Alla fine fece ciò che era stato preordinato. Non dovete, perciò, biasimare altri che voi stessi per ciò che avete commesso, se giudicate equamente. Chi mai nel mondo intero ha fatto ciò che avete fatto voi? Nessuno, nel nome del Signore di tutti i mondi!

Martyrdom of the Báb

UN BRANO DALLA LAWḤ-I-SALMÁN I

TAVOLA A SALMÁN I

O Salmán! Dì: O genti! Camminate sulla via dell’unico vero Dio e meditate sui modi e sulle parole di Colui Che è la Manifestazione del Suo antico Essere, caso mai perveniate alla Sorgente delle acque viventi del Gloriosissimo. Se i credenti e i non credenti si trovassero nello stesso stadio, se i mondi di Dio fossero limitati a questo piano effimero, le Mie precedenti Manifestazioni non Si sarebbero mai consegnate nelle mani dei nemici e non avrebbero mai offerto la vita in sacrificio. Giuro sull’albeggiante luce di questa Causa che se la gente afferrasse la minima traccia del fervore e della brama che hanno colto quella sovrana Bellezza quando il Suo Tempio celeste fu sospeso nell’aria, tutti, nell’intensità del proprio desiderio, offrirebbero l’anima sulla via di questa Manifestazione di gloria superna. Infatti, lo zucchero è la porzione del pappagallo, mentre lo sterco è il cibo dello scarabeo.

Il corvo non ha alcuna parte nel gorgheggio dell’usignolo e il pipistrello rifugge i raggi del sole.

Martyrdom of the Báb

UN BRANO DALLA SÚRIY-I-DHIKR

SURA DELLA RIMEMBRANZA

Questa è la Sura della rimembranza, inviata in pegno di grazia, casomai le genti del Bayán rinuncino a ciò che possiedono, si rivolgano verso la destra della giustizia, si scuotano dal torpore dei desideri caparbi e cerchino, mediante il potere della verità, una via verso il loro Signore, il Più Eccelso, il Gloriosissimo.

Nel nome di Dio, il Più Santo, il Più Eccelso, il Sommo!

Questa è una missiva dal Punto Primo a coloro che hanno creduto in Dio, l’Uno, l’Impareggiabile, l’Onnipossente, l’Onnisciente, nella quale Egli Si rivolge a coloro tra la gente del Bayán che hanno vacillato in questa Causa, caso mai comprendano le mirabili parole di Dio e abbandonino il giaciglio dell’incuria in questo fulgido e splendido mattino.

Dite: In verità, vi ingiungiamo nel Nostro Libro di non anteporre voi stessi a coloro dai cui ranghi apparirà Colui Che è l’Amato di ogni cuore che comprende e l’Oggetto dell’adorazione degli abitanti della terra e del cielo. Inoltre, vi comandammo, se doveste pervenire alla presenza di Dio, di presentarvi a Lui e di pronunciare a Mio nome queste parole possenti ed eccelse: «Su Te, O Gloria di Dio e sui Tuoi parenti, sia la rimembranza di Dio e la lode di tutte le cose in ogni momento prima e dopo Ḥín». Abbiamo onorato le genti del Bayán con queste parole, affinché scalassero le vette della santità e fossero annoverate fra i beati. Ma esse hanno dimenticato la Nostra ingiunzione a tal segno che nemmeno uno di loro è apparso alla Sua presenza come avevamo ordinato nelle nostre Tavole. Anzi, hanno scagliato contro di Lui, da ogni parte, dardi di malizia. E per questo Io e gli abitanti del Regno della magnificenza e oltre a loro lo Spirito Fedele abbiamo pianto addolorati.

Dite: O genti! Siate umili dinanzi alla Mia Bellezza. Colui Che è apparso con il potere della verità è in verità la Gloria dei mondi, se solo lo percepiste. In verità, Egli è la Gloria di Dio. Su di Lui siano, in ogni momento, la rimembranza di Dio e la Sua lode, e la lode dell’Accolta suprema, e degli abitanti dell’eterno reame, e di tutte le cose. Attenti a non lasciarvi velare da alcunché di ciò che è stato creato in cielo o sulla terra. Affrettatevi verso il paradiso del Suo beneplacito e non siate fra coloro che dormono.

Dite: In verità la Sua bellezza è la Mia bellezza, e il Suo Essere è il Mio Essere, e tutto ciò che abbiamo rivelato nel Bayán è in nome della Sua meravigliosa e irresistibile Causa. Temete Dio e non disputate con Colui il Cui avvento abbiamo proclamato e la Cui Rivelazione vi abbiamo annunciato. Ho stretto un patto con voi per la Sua missione prima di aver stretto un patto con voi riguardo Me stesso, lo testimoniano tutte le cose, anche se voi lo negaste. Per la giustizia di Dio! Per una sola delle Sue melodie le realtà di tutte le cose sono rinate, e per un’altra i cuori dei Suoi favoriti sono andati in estasi. Badate che nulla vi privi di Colui la Cui presenza è identica alla Mia. Egli Si è sacrificato sulla Mia via come Io Mi sono sacrificato sulla Sua per amore della Sua gloriosa e incomparabile bellezza.

Dite: Se non fosse per Lui la parola «amore» non sarebbe mai stata scritta, e le lettere del nome dell’Amato non sarebbero mai state congiunte, e la creazione stessa non sarebbe stata portata all’esistenza, se solo lo capiste! Se non fosse per Lui non Mi sarei mai consegnato nelle mani degli empi, né avrei acconsentito di essere sospeso nell’aria. In nome di Dio! Nel Mio amore e nella Mia brama per Lui, ho patito ciò che nessun altro Profeta o Messaggero ha patito e ho accettato di sopportare tutto questo Io Stesso, affinché non Gli fosse fatto sopportare alcunché che rattristasse il Suo gentilissimo e tenerissimo, purissimo e santissimo cuore. Vi abbiamo ammonito nel Bayán di non essere causa di dolore per nessuno, affinché nessun dolore Lo affliggesse. Altrimenti, perché vi avrei esortati e Mi sarei preso cura di voi, o accolta titubante? Nel Bayán non ho inteso altri che Lui, non ho innalzato altra lode fuor che la Sua e non ho pronunciato altro nome fuor che il Suo, benedettissimo ed eccelso, santissimo e meraviglioso.

Giuro sulla Mia vita! Se ho fatto menzione della «signoria», ho inteso solo la Sua signoria su tutte le cose. Se la parola «divinità» è mai uscita dalla Mia penna, non ho inteso nulla, se non la Sua divinità in relazione al mondo, e se ne è uscita un’allusione al «Desiato», non ho avuto in mente nessun altro che Lui. Altrettanto per quanto riguarda la parola «Amato», perché Egli è il Mio Amato e l’Amato di ogni cuore che comprende. Se ho parlato di «prostrazione», ho inteso solo prostrazione davanti al Suo eccelso, glorioso e sublime Sembiante. Se ho elogiato un’anima, il Mio scopo è stato solo celebrare la Sua lode. E se ho ingiunto alle persone di agire, il Mio unico intento è stato che agissero in conformità con il Suo compiacimento il giorno della Sua Manifestazione. Lo attesta tutto ciò è stato fatto scendere su di Me dal regno del Mio Signore, l’Onnisciente, il Più Saggio. Ho subordinato tutte le cose alla Sua approvazione e al Suo piacere.

In verità, Egli è il Signore dei mondi e l’Oggetto del desio di ogni anima che cerca. In verità, se apriste gli occhi, vedreste le Manifestazioni di «Egli fa qualunque cosa voglia» adoranti sotto la Sua ombra. Eppure Gli avete fatto ciò che la gente del Corano non ha osato fare a Me, né gli ebrei a Cristo. Ahimè, ahimè! Il Mio cuore è consumato dall’angoscia e la Mia anima geme per ciò che è accaduto al Mio Amato per mano degli infedeli. Guai a voi per la vostra infedeltà, o accolta di oppressori! In verità per Lui creammo la fedeltà e la cortesia, caso mai non commetteste, nel tempo della Sua apparizione, alcunché che facesse gemere la Mia realtà interiore e le realtà di tutte le cose. Ma avete trasgredito ciò che è stato stabilito nel Libro di Dio, il Re, il Più Eccelso, il Più Grande. Avete squarciato il velo della moderazione e dismesso la veste della decenza e avete commesso ciò che la Penna della creazione è imbarazzata a raccontare davanti agli abitanti della terra e del cielo.

Ahimè, ahimè, per quello che avete inflitto a questo Vilipeso, quest’Anima esiliata e derelitta! E non so che cosa Gli infliggerete in futuro. Anzi, per Me Stesso, l’Onnisciente! In verità lo so, perché presso di Me si trova la conoscenza di tutte le cose in una Tavola che Dio ha protetto dallo sguardo di coloro che Gli hanno dato un compagno. Lo abbiamo informato in precedenza delle cose che Gli sono accadute o che Gli accadranno, anche se Egli conosce bene tutto ciò che i cuori degli uomini nascondono. Perché nulla può sfuggire alla Sua conoscenza e nulla di tutto ciò che è stato creato da una semplice parola della Sua bocca potrà mai sfuggire alla Sua comprensione. Non v’è altro Dio all’infuori di Lui, l’Impareggiabile, il Creatore, il Vivificatore, il Distruttore.

Dite: O genti! Se fosse Suo desiderio far sì che tutti gli abitanti della terra e del cielo diventino una perenne testimonianza della Sua verità, ciò sarebbe sicuramente in Suo potere. E in verità, questo sarebbe facile e possibile per Lui. Egli è Colui Che ha creato il paradiso del Bayán in Suo nome. Da Lui sono procedute tutte le cose e a Lui tutte ritorneranno, se solo lo sapeste. Eppure, lo giuro per Colui nella Cui mano è il regno della creazione, Gli negate il diritto di ascriverSi sia pure uno dei nomi divini, anche se Egli è Colui per il Cui possente ed eccelso volere tutti i nomi e il loro regno e sono stati creati!

Ahimè, ahimè, per la vostra negligenza, o genti del Bayán!

Ahimè, ahimè, per la vostra cecità, o accolte di infedeli! Perché, spinte da presunzione e vanagloria, avete attribuito lo stadio del successore a uno dei Suoi nemici e avete così conteso con Dio, l’Autore di tutte le religioni del passato e del futuro. Così vi siete nuovamente volte verso gli argomenti del popolo del Corano, sebbene vi abbiamo vietato di pronunciare una sola parola in Sua presenza senza il Suo permesso. Dio conosce e attesta la verità delle Mie parole. Guardate, pertanto, la vostra condizione e la misura della vostra comprensione. Guai a voi, e ai vostri pensieri, e al vostro giudizio, o voi che siete in grave perdita! Non sapete che abbiamo abrogato quello che la gente possedeva e spiegato un nuovo ordine in sua vece? Sia, dunque, benedetto Iddio, il Re sovrano, l’Esplicatore, l’Onnipossente, il Più Generoso.

Dite: O genti, cessate di calunniarMi. Non ho mai proferito parola che non fosse in lode di questa Rivelazione. Non ho tratto respiro che non fosse per amore del Suo Autore. E non ho mai girato il viso verso altri che il Suo Sembiante splendente e luminoso. Del Bayán e di tutto ciò che vi è stato rivelato ho fatto una foglia nel giardino celeste che appartiene a Lui, il Protettore, il Grazioso, l’Onnipossente. Badate di non appropriarvene e di non affidarlo a chi, inseguendo l’egoismo e il desiderio, cerca di versare ancora una volta il Mio sangue e contende con Dio. In verità, abbiamo dispiegato il Bayán da una singola parola e lo abbiamo riportato ad essa, ingiungendole di apparire dinanzi al Trono di Colui Che è l’Onnisciente, il Più Saggio, sì che vedesse la Propria precedente creazione e ne traesse diletto. Siate, dunque, equi nel vostro giudizio: è prerogativa dell’Autore di quella parola porvi mano, o di qualsiasi altra anima? Che cosa vi ha rese così cieche, o accolte di velati?

In verità, abbiamo ingiunto alle genti del Bayán di indossare abiti di seta e di essere immacolate nella persona e nelle vesti, sì che il Suo sguardo non cada su alcunché che possa dispiacerGli.

Allo stesso modo, ogni disposizione che è stata esposta nel Nostro perspicuo Libro è solo per Lui, se solo giudicaste equamente. Abbiamo creato i cieli e la terra e tutto ciò che vi è frammezzo per i Suoi amati, tanto più per amore della Sua splendida, gloriosissima e fulgida bellezza. E tuttavia avete preso possesso di ciò che abbiamo destinato per Lui e ve ne siete impadroniti per rinnegare il Mio Amato. Che cosa vi ha rese tanto incuranti, o genti del rancore?

E che cosa vi soddisferà in questo giorno, o sediziosi mestatori?

Vi siete opposti a Lui e a tutto ciò che Egli ha manifestato, anche se vi abbiamo ammonito nelle Nostre Tavole che chiunque ricordi il Suo grandissimo e meraviglioso Nome deve alzarsi dal proprio posto e ripetere diciannove volte: «Sia glorificato Iddio, il Signore dei regni della terra e del cielo!» e poi altre diciannove volte: «Sia glorificato Iddio, il Signore di ogni gloria e di ogni dominio!», e così via, come vi abbiamo rivelato in una Tavola assai possente. Ma voi non avete creduto in Lui e nei Suoi versetti.

Anzi, non contenti di questo, avete ignorato i diritti di Dio che spettano a Lui e non avete prestato attenzione al comandamento di Dio che riguarda il Suo Essere, il Più Eccelso, l’Onnisciente. Avete ricusato tutte le Sue azioni, una dopo l’altra, e vi siete compiaciuti di deriderLo. Tra di voi vi è colui che dice: «Egli beve tè!», mentre un altro si lamenta: «Mangia cibo!». Un altro ancora critica il Suo abbigliamento, anche se ogni filo di quel tessuto attesta che non v’è altro Dio all’infuori di Lui e che Egli è l’Oggetto dell’adorazione di tutti coloro che sono vicini a Dio. Rendo testimonianza che a volte all’Antica Bellezza mancava perfino un cambio d’abiti. Così testimonia la Lingua della verità e del sapere.

Molte notti non era in grado di procurare sostentamento ai Suoi congiunti, ma ha nascosto le Sue distrette per salvaguardare l’onore della possente e inattaccabile Causa di Dio e questo nonostante tutte le cose siano state create per Lui e la chiave delle tesorerie della terra e del cielo sia nel Suo pugno.

Guai a voi per la vostra spudoratezza, o genti del Bayán! Dio Mi è testimone! Resto interdetto davanti alle vostre azioni e vi sconfesso, o accolta di malvagi! Ahimè per le sofferenze che Egli ha sopportato dalle vostre mani. Ahimè per quello che Lo ha colpito e che continua ad affliggerLo in ogni istante. O genti! Giudicate con equità e riflettete un attimo: se rimanete accecati da questi veli, a che scopo Mi sono rivelato e quale frutto ha prodotto la Mia Rivelazione, o accolta di ipocriti? Dio Mi ha chiamato perché squarciassi i veli e purificassi i vostri cuori in previsione di questa Rivelazione.

Ma voi avete commesso ciò che ha fatto sgorgare le Mie lacrime e quelle dei santi. I volti delle generazioni passate impallidiscono per le vostre azioni, poiché siete più velate di loro e più incuranti dei seguaci della Torà, del Vangelo o di qualsiasi altro Libro.

Vorrei non essere mai nato e non esserMi mai rivelato a voi, o infidi! Giuro su Colui Che Mi ha mandato con la forza della verità!

Ho valutato il sapere di tutte le cose e conosco tutto ciò che è preservato tra i tesori inviolabili di Dio e nascosto agli occhi degli uomini, ma non ho incontrato un popolo più ribelle e più malvagio di voi. Perché con tutto ciò che abbiamo esposto nelle Nostre Tavole e tutti gli ammonimenti che vi abbiamo rivolto in ogni loro pagina, non possiamo pensare che una sola anima sulla terra osi protestare contro Dio, nelle Cui mani sono i regni della terra e del cielo. Siamo perplessi per la vostra creazione e non sappiamo da quale parola siete stati plasmati, o voi la cui natura e le cui azioni sconcertano i cuori dell’Accolta suprema e di coloro che sono devoti a Dio e che possono avvicinarsi a Lui!

O servo! Così ti narriamo in questa Tavola ciò che la Colomba del Bayán gorgheggia in questo momento davanti al Trono del tuo Signore, l’Onnipossente, il Lodatissimo. Leggi, dunque, ciò che vi è rivelato, ma custodisci le sue perle del significato interiore dalle mani dei traditori e dei ladri fra le schiere del Maligno. Se troverai un’anima perspicace, mettigli davanti agli occhi questa Tavola, sì che anch’egli la veda e sia fra coloro che arrivano. Forse coloro che sono dotati di comprensione fra i Nostri servi giusti verranno a sapere ciò che ha colpito la Bellezza celestiale per mano di queste anime dissolute che hanno preferito adorare il Vitello, invece del Signore Iddio, che si sono prosternati davanti ad esso mattina e sera e ne hanno esultato.

Non dolerti a causa delle Nostre avversità, ma sii paziente come lo siamo stati Noi. In verità, Egli è il migliore dei soccorritori.

Ricorda il tuo Signore durante il giorno e durante la notte ed esalta la Sua lode fra i Suoi servi. Forse il fuoco del Suo amore si accenderà nel cuore dei giusti e tutti sorgeranno a propria volta a esaltare Dio, il loro Signore, il Signore del visibile e dell’invisibile e il Signore dei vostri antichi padri.

Martyrdom of the Báb

UN BRANO DALLA SÚRIY-I-AḤZÁN

SURA DEI DOLORI

Vorrei che tu ora sostassi dinanzi al Trono e sentissi le melodie dell’eternità levarsi dal Tempio di Bahá! In nome dell’unico vero Dio, se solo le Sue creature si pulissero le orecchie e udissero un unico brano di queste melodie, cadrebbero tutte folgorate sulla polvere alla presenza del tuo Signore, il Gloriosissimo, il Munificentissimo. Ma poiché hanno conteso con Dio, Egli ha negato loro le meraviglie della Sua grazia e li ha annoverati al Suo cospetto come grumi di argilla rifiutati. In nome di Dio! Se esaminerai le loro parole, ne sentirai cose che non si sentirono dagli ebrei quando inviammo loro lo Spirito con un Libro perspicuo, né dalle accolte del Vangelo quando facemmo albeggiare sull’orizzonte della Mecca la Stella mattutina dell’eternità con splendori che illuminarono il mondo, né dal popolo del Corano quando i cieli del sapere divino sono stati squarciati e Dio Si è manifestato, con il potere della verità e nell’ombra del Suo Nome Misericordiosissimo, nella bellezza di ‘Alí. Alla menzione di questo Nome benedetto, santificato, eccelso e incomparabilmente meraviglioso, un Nome in verità molto meraviglioso, sorgono in Me due condizioni. Vedo il Mio cuore ardere del fuoco del dolore per ciò che ha colpito la Beltà del Misericordiosissimo per mano del popolo del Corano. È come se tutte le membra del Mio corpo siano consumate da una divorante fiamma che, se incontrollata, incendierebbe il mondo intero. Dio stesso Me ne rende testimonianza. Allo stesso modo, vedo le lacrime che Mi sgorgano dagli occhi, e dalle membra, e persino dai capelli del Mio capo, per le calamità che Gli sono state inflitte dai malvagi, che hanno ucciso Dio, e non Lo hanno riconosciuto, e che, ostentando lealtà verso uno solo dei Suoi Nomi, Lo hanno sospeso nell’aria e Gli hanno crivellato il petto con proiettili di odio.

Vorrei che l’universo non fosse mai stato chiamato all’esistenza!

Vorrei che il mondo non fosse mai stato portato alla vita!

Vorrei che nessun Profeta fosse mai stato suscitato, nessun Messaggero inviato e nessuna Causa insediata tra gli uomini! Vorrei che il Nome di Dio non fosse mai stato manifestato fra la terra e il cielo e che nessun Libro, Tavola o Scrittura fosse mai stato rivelato!

Vorrei che l’Antica Bellezza non fosse mai stata inviata ad abitare in mezzo a questi operatori di iniquità o a soffrire per mano di coloro che apertamente negarono Dio e che commisero contro di Lui ciò che nessuno sulla terra aveva mai osato perpetrare! In nome dell’unico vero Dio! O ‘Alí, se tu esaminassi i Mie arti e le Mie membra, il Mio cuore e le Mie viscere, scopriresti le tracce di quei proiettili che hanno colpito quel Tempio di Dio. Ahimè, ahimè!

Al Rivelatore dei versetti è stato così impedito di rivelarli, e a questo Oceano d’impennarsi, e a questo Albero di produrre frutti, e a questa Nuvola di versare pioggia, e a questo Sole di irradiare luce, e a questo Cielo di levarsi alto. Ma così è stato irrevocabilmente decretato in questo Giorno.

Vorrei non essere mai esistito, e che mia madre non Mi avesse mai partorito! Vorrei non aver mai sentito ciò che Gli toccò per mano di coloro che adoravano i Nomi di Dio e tuttavia uccisero Colui Che ne è l’Autore, il Creatore, l’Artefice e il Rivelatore! Guai a loro, ché hanno seguito gli impulsi dell’egoismo e della passione e hanno commesso ciò che ha fatto languire nelle loro camere celesti le Damigelle del cielo e per cui lo Spirito si è coperto il volto nella polvere a causa di ciò che questi lupi hanno inflitto al Signore dei Signori.

Tutte le cose piangono per le lacrime che ho versato per Lui. Tutte le cose gemono per i sospiri che ho emesso a causa della Nostra separazione.

Tale è invero il mio dolore che le melodie dell’eternità non possono sgorgare dalle Mie labbra e la brezza dello spirito non può spirare dal Mio cuore. E se non avessi cercato di proteggerMi, il Mio corpo sarebbe stato squarciato e la Mia vita estinta.

Guarda, anche la Mia precedente Manifestazione piange e Si rivolge a te, dicendo: «O ‘Alí! Per la giustizia dell’unico vero Dio!

Se tu esaminassi il Mio cuore, i Miei arti e le Mie membra e osservassi il Mio essere interiore ed esteriore, troveresti le tracce delle frecce del rancore che hanno colpito la Mia successiva Manifestazione Che appare in Mio Nome, il Gloriosissimo! Così Io Mi lamento e l’Accolta suprema geme per il Mio pianto. Così Io piango e gli abitatori del Tabernacolo dei nomi piangono per i Miei gridi. Così io sospiro nell’angoscia e gli abitanti delle città dell’eternità versano lacrime per i Miei sospiri per questo Vilipeso Che Si trova fra la gente del Bayán. In nome di Dio, essi Gli hanno inflitto ciò che i seguaci del Corano non hanno mai inflitto a Me. Ahimè, per ciò che Lo ha colpito per loro mano! Al che gli abitanti della terra e del cielo sono caduti sconvolti sulla polvere per ciò che aveva afflitto quella Bellezza Che era assisa sul trono della vicinanza divina. Guai a loro e a ciò che le loro mani hanno perpetrato ogni mattina e ogni sera!».

Guarda, l’Antica Bellezza grida: «O Penna dell’Altissimo! DistogliTi da questo tema che ha rattristato tutto ciò che indossa la veste dell’esistenza e fa menzione d’altro per misericordia verso l’Accolta suprema. In nome dell’unico vero Dio! Il Suo Trono è stato pressoché sopraffatto, nonostante la sua magnificenza e sublimità».

Sentita questa richiesta, abbiamo cessato di narrare questi dolori e siamo ritornati al Nostro tema precedente, affinché tu ne sia completamente informato. O ‘Alí, non lasciarti turbare da ciò che ti abbiamo raccontato delle calamità che sono state inflitte alla Nostra precedente Manifestazione e a Quella successiva. Cingiti i lombi per aiutare la Causa di Dio e percorri questa via con costanza e inflessibile determinazione.

Birth of the Báb

Nel nome di Colui Che è nato in questo giorno, Colui Che Dio ha fatto Araldo del Suo Nome, l’Onnipotente, Colui Che tutto ama!

Q uesta è una Tavola che abbiamo indirizzato a quella notte nella quale i cieli e la terra sono stati illuminati da una Luce che effuse il suo splendore sull’intera creazione.

Te benedetta, o notte! Perché per tuo tramite è nato il Giorno di Dio, un Giorno che abbiamo ordinato fosse lampada di salvezza per gli abitanti delle città dei nomi, calice di vittoria per i campioni nelle arene dell’eternità e oriente di gioia ed esultanza per tutto il creato.

Infinitamente esaltato è Dio, il Creatore dei cieli. Egli ha fatto sì che questo Giorno proferisse quel Nome dal quale i veli dell’oziosa fantasia sono stati squarciati, le foschie delle vane immagini sono state disperse e il Suo nome «Colui Che esiste da Sé» è sorto sull’orizzonte della certezza. Per Te il vino prescelto della vita eterna è stato dissuggellato, le porte della conoscenza e della favella sono state aperte davanti ai popoli della terra e le brezze del Misericordiosissimo hanno spirato su ogni regione. Ogni gloria a quell’ora in cui è apparso il Tesoro di Dio, l’Onnipotente, l’Onnisciente, il Sapientissimo!

O schiere della terra e del cielo! Questa è la prima notte, della quale Dio ha fatto un segno della seconda notte in cui nacque Co lui Che nessuna lode può degnamente esaltare e nessun attributo descrivere. Benedetto colui che riflette su entrambe. In verità, egli scoprirà che la loro realtà esteriore corrisponde alla loro intima essenza e diverrà edotto dei misteri divini racchiusi in questa Rivelazione, una Rivelazione grazie alla quale le fondamenta della miscredenza sono state scosse, gli idoli della superstizione sono stati infranti e il vessillo che proclama: «Non v’è altro Dio che Lui, il Forte, l’Eccelso, l’Incomparabile, il Protettore, il Possente, l’Inaccessibile» è stato issato.

In questa notte la fragranza della vicinanza è stata diffusa, i portali del ricongiungimento alla fine dei giorni sono stati spalancati e tutte le cose create sono state spinte a esclamare: «Il Regno è di Dio, il Signore di tutti i nomi, Che è venuto con una sovranità che abbraccia tutto il mondo!». In questa notte le Schiere superne hanno celebrato la lode del loro Signore, l’Eccelso, il Più Glorioso, e le realtà dei nomi divini hanno magnificato Colui Che è il Re dell’inizio e della fine in questa Rivelazione, una Rivelazione per la cui potenza le montagne sono accorse verso Colui Che è il Sufficiente a tutto, l’Altissimo, e i cuori si sono rivolti verso il sembiante del Prediletto, e le foglie sono state scosse dalle brezze dell’anelito, e gli alberi hanno levato la voce in gioiosa risposta all’appello di Colui Che è l’Illimitato, e tutta la terra ha tremato di desiderio nella brama di conseguire il ricongiungimento con il Re Eterno, e tutte le cose sono state rinnovate da quella Parola nascosta che è apparsa in questo possente Nome.

O notte del Munificentissimo! In te vediamo invero il Libro Madre. È veramente un Libro o un figlio concepito? No, per Me Stesso! Queste parole appartengono al regno dei nomi, mentre Dio ha santificato questo Libro al di sopra di tutti i nomi. Per suo tramite il Segreto nascosto e il Mistero custodito sono stati rivelati.

No, per la Mia vita! Tutto ciò che è stato menzionato appartiene al regno degli attributi, mentre il Libro Madre si erge al di sopra di questo. Per suo tramite le manifestazioni di «Non v’è altro Dio che Dio» sono apparse su tutti loro. Anzi, mentre queste cose sono state proclamate a tutti i popoli, a giudizio del tuo Signore solo il Suo orecchio è capace di sentirle. Benedetti coloro che sono certi!

Al che, attonita, la Penna dell’Altissimo ha gridato. «O Tu Che sei esaltato al di sopra di tutti i nomi! Ti imploro per la Tua possanza che racchiude i cieli e la terra di esimermi dal menzionarTi, perché anch’io sono stato chiamato all’esistenza in virtù del Tuo potere creativo. Come potrei dunque descrivere ciò che nessuna cosa creata ha il potere di descrivere? Eppure, giuro sulla Tua gloria, se proclamassi ciò che mi hai ispirato, l’intera creazione verrebbe a mancare per la gioia e l’estasi e tanto più sarebbe sopraffatta davanti ai flutti dell’oceano della Tua favella in questo Sito lucentissimo, eccelso e trascendente! Esimi, o Signore, questa esitante Penna dal magnificare uno stadio così augusto e trattami con misericordia, o mio Possessore e mio Re. Ignora dunque le mie trasgressioni alla Tua presenza. In verità Tu sei il Signore della munificenza, l’Onnipotente, Colui Che sempre perdona, il Generosissimo».

Birth of the Báb

Egli è l’Eterno, l’Uno, il Singolo, Colui Che tutto possiede, il Più Eccelso

O gni lode a Te, o mio Dio, ché hai adornato il mondo con la fulgida aurora susseguente la notte in cui nacque Colui Che precorse la Manifestazione della Tua trascendente sovranità, Alba della Tua divina Essenza e Rivelazione della Tua suprema Signorìa. Ti supplico, Creatore dei cieli e Artefice dei Nomi, di aiutare benigno coloro che han cercato asilo all’ombra della Tua doviziosa misericordia e levato la voce tra i popoli del mondo in glorificazione del Tuo Nome.

O mio Dio! Tu vedi che il Signore di tutta l’umanità, rinchiuso nella Sua Più Grande Prigione, invoca il Tuo Nome, mira il Tuo volto, proclama ciò che ha estasiato i cittadini dei Tuoi regni della rivelazione e del creato. O mio Dio! Vedo il Mio Essere prigioniero nelle mani dei Tuoi servi, e pur la luce della Tua sovranità e le rivelazioni della Tua invincibile potenza rifulgono luminose dal Suo volto, dando a ognuno certezza che Tu sei Dio e che non v’è altro Dio all’infuori di Te. La forza del forte non può vanificarTi, né il potere dei potenti prevalere su di Te. In virtù della Tua sovranità che tutto abbraccia, Tu fai ciò che vuoi e in forza del Tuo decreto che pervade l’intera creazione, disponi come T’aggrada.

T’imploro per la Gloria della Tua Manifestazione e per la forza della Tua possanza, della Tua sovranità e della Tua eccellenza di accordare la vittoria a coloro che si sono levati per servirTi, che hanno aiutato la Tua Causa e si sono fatti umili innanzi allo splendore della luce del Tuo volto. O mio Dio, falli trionfare sui Tuoi nemici e rendili incrollabili nel Tuo servizio, affinché per loro mezzo siano dimostrate in tutti i Tuoi reami le prove del Tuo dominio e manifestati nelle Tue terre i pegni della Tua indomabile potenza. In verità il potere Tu hai di fare quello che vuoi; non v’è altro Dio che Te, l’Aiuto nel pericolo, l’Esistente da Sé.

Questa gloriosa Tavola abbiamo Noi rivelato il giorno dell’Anniversario della Nascita perché tu la reciti in ispirito di umiltà e di preghiera e renda grazie al tuo Signore l’Onnisciente, Colui Che di tutto ha contezza. Fa’ ogni sforzo per rendere servigio a Dio, affinché da te appaia ciò che immortali la tua memoria nel Suo glorioso ed eccelso paradiso.

Dì: Glorificato sii Tu, o mio Dio! T’imploro per l’Oriente dei Tuoi segni, il Rivelatore dei Tuoi chiari pegni, di concedere ch’io mi tenga sempre saldo alla corda della Tua amorevole provvidenza e mi aggrappi tenacemente al manto della Tua generosità. Annoverami dunque fra coloro ai quali i casi e le vicende del mondo non hanno impedito di servirTi e di esserTi fedeli, che l’assalto dei popoli non ha avuto il potere di trattenere dal magnificare il Tuo Nome e dal celebrare la Tua lode. O mio Signore, degnaTi di aiutarmi a eseguire tutto ciò che ami e desideri. Dammi altresì agio di fare ciò che esalti il Tuo Nome e faccia divampare il fuoco del Tuo amore.

In verità, Tu sei il Munifico Perdonatore

Birth of Bahá’u’lláh

LAWḤ-I-MAWLÚD

TAVOLA DELLA NATIVITÀ

O schiere del visibile e dell’invisibile! Gioiscano con gran letizia i vostri cuori e le vostre anime, perché è giunta la notte del raccolto delle ere e della fruizione dei cicli passati, la notte in cui tutti i giorni e le notti furono chiamati all’esistenza e il tempo preordinato per questa Rivelazione si è compiuto per volere di Colui Che è il Signore della possanza e del potere. Grande gioia all’Accolta suprema per l’apparizione di uno Spirito così glorioso, così meraviglioso!

Questa è la notte in cui le porte del Paradiso si sono spalancate e i cancelli dell’Inferno si sono serrati, la notte in cui il paradiso del Misericordiosissimo è stato svelato nell’intimo cuore della creazione, le brezze di Dio hanno soffiato dai recessi del perdono e l’Ultima Ora è stata inaugurata in forza della verità, se solo lo sapeste. Grande gioia a questa notte per la quale tutti i giorni sono stati soffusi di luce, anche se nessuno può comprenderlo tranne coloro che sono dotati di certezza e discernimento!

Questa è la notte attorno alla quale hanno gravitato le Notti del potere, in cui gli angeli e lo Spirito sono scesi portando coppe riempite dai rivoli del Paradiso, la notte in cui il Cielo è stato adornato dall’ornamento di Dio, l’Onnipossente, il Più Grazioso, il Più Munifico, in cui ogni cosa creata è stata portata alla vita e tutti i popoli della terra sono stati circondati dalla Sua grazia. Grande gioia alle schiere dello Spirito per questa munificenza manifesta e risplendente!

Questa è la notte in cui le membra di Jibt sono state fatte tremare, e il Più Grande Idolo è caduto nella polvere, e le fondamenta dell’iniquità sono state distrutte, e Manát si è lamentato nel suo essere più profondo e il dorso di ‘Uzza è stato spezzato e la sua faccia annerita, perché il Mattino della Rivelazione divina è albeggiato e vi è apparso ciò che ha consolato gli occhi della gloria e della maestà e oltre a loro gli occhi di tutti i Profeti e i Messaggeri di Dio. Ogni gloria, dunque, a quest’Alba che è sorta sull’Oriente della fulgida gloria!

Dite: Questa è l’Alba in cui ai malvagi è stato precluso di avvicinarsi al reame della possanza e della magnificenza e i cuori di coloro che hanno conteso con Dio, l’Onnipossente, il Gloriosissimo, l’Illimitato, sono stati lacerati. Questa è l’Alba in cui le facce degli empi sono state ottenebrate, mentre i volti dei giusti hanno irradiato la luce di questa Bellezza, una Bellezza il Cui avvento tutte le cose visibili e invisibili, e oltre a loro la compagnia dell’Accolta suprema, hanno ansiosamente atteso. Tutti salutano l’apparizione di questo Spirito, grazie al Cui potere i morti sono stati vivificati nelle loro tombe e ogni osso putrescente è stato portato alla vita!

Dite: O sorgente di iniquità! Compiangi la tua deplorevole sorte.

O scaturigine di oppressione! Va nella tua dimora nel fuoco più profondo, perché la bellezza del Misericordiosissimo ha brillato sull’orizzonte dell’esistenza con un tale splendore da illuminare con lo splendore della sua luce tutto ciò che dimora nei Suoi reami e ha chiamato all’esistenza lo Spirito di Dio, l’Onnipossente, il Gloriosissimo, il Munificentissimo. Mercé la Sua rivelazione la mano del Suo Volere si è protesa dalla manica della magnificenza e ha squarciato i veli del mondo con la forza della Sua suprema, impareggiabile, trascinante ed eccelsa sovranità. Ogni gloria, dunque, a quest’Alba in cui l’Antica Bellezza Si è insediata sul trono del Suo Nome, l’Onnipossente, il Più Grande!

Questa è l’Alba in cui nacque Colui Che non genera e non è generato. Benedetto chi s’immerge nell’oceano del significato interiore che si muove in questo discorso e scopre le perle di sapere e di saggezza che si nascondono nelle parole di Dio, il Re, l’Eccelso, il Possente, il Potente. Ogni gloria a chi comprende la verità ed è annoverato fra coloro che sono dotati di discernimento!

Dite: Questa è l’Alba in cui le coorti dell’accolta del Paradiso e gli eserciti degli angeli della santità che sono discesi dal cielo, tra i quali c’era Colui Che sulle brezze della Bellezza di Dio, il Più Glorioso, sono stati sollevati fino ai ranghi delle Schiere supreme.

Trasportata da queste stesse brezze, un’altra compagnia di angeli è discesa: ciascuno di essi portava un calice di vita eterna e lo porgeva a coloro che gravitano adoranti attorno al Sito in cui l’Essere Antico Si è insediato sul trono del Suo Nome gloriosissimo e munificentissimo.

Ogni gioia a coloro che sono giunti alla Sua presenza, che hanno mirato la Sua bellezza, che hanno dato ascolto alle Sue melodie e sono stati vivificati dalla Parola che è uscita dalle Sue labbra sacre ed eccelse, gloriose e risplendenti!

Dite: Questa è l’Alba in cui il Più Grande Albero è stato piantato e ha prodotto frutti eccelsi e impareggiabili. Per la giustizia di Dio!

In ogni frutto di questo Albero si trovano i semi di una miriade di melodie. Pertanto, o accolta dello Spirito, vi faremo conoscere, secondo le vostre capacità, alcune delle loro canzoni celestiali, sì che attraggano i vostri cuori e vi avvicinino a Dio, il Signore della forza, del potere e della possanza. Ogni gloria a quest’Alba, per la quale gli Astri divini hanno brillato sull’orizzonte della santità con il permesso di Dio, l’Onnipossente, l’Inaccessibile, l’Altissimo! Dite: Questa è l’Alba in cui l’Essenza nascosta e il Tesoro invisibile sono stati palesati, l’Alba in cui l’Antica Bellezza ha afferrato la coppa dell’immortalità con mani di gloria, ne ha bevuto e l’ha offerta a tutti i popoli della terra, nobili e umili. Ogni gloria, dunque, a chi si è avvicinato a questa Coppa, l’ha presa e ne ha bevuto per amore del suo Signore, l’Onnipotente, l’Altissimo!

Un frutto di quell’Albero ha proclamato ciò che il Roveto ardente aveva in antico proclamato in quel santificato Sito bianco come la neve, parole alle quali Mosè ha dato ascolto e che Gli hanno fatto dimenticare tutte le cose create e volgere i passi verso i recessi della santità e della magnificenza. Ogni gloria, dunque, all’estasi nata da Dio, l’Onnipossente, il Più eccelso, il Più Grande!

Un altro suo frutto ha proferito ciò che ha estasiato Gesù e Lo ha innalzato nel cielo dello splendore manifesto. Ogni gloria, dunque, a questo Spirito alla Cui presenza si trova lo Spirito Fedele, insieme con una compagnia degli angeli eletti di Dio!

Un altro suo frutto ha rivelato ciò che ha conquistato il cuore di Muḥammad, l’Apostolo di Dio, il Quale, trasportato dai dolci accenti della Voce superna, è asceso al divino Albero di loto e ha sentito la Voce di Dio procedere dal Tabernacolo della maestà e proclamare il mistero del Mio Nome santificato, eccelso e possente.

Ogni gloria, dunque, a questo Albero che è stato suscitato in forza della verità, sì che tutti i popoli del mondo cerchino riparo sotto la sua ombra!

O Penna dell’Altissimo! Non scrivere più, perché, in nome di Dio, se tu proferissi tutti i dolci accenti dei frutti di questo Albero celeste, ti troveresti abbandonata sulla terra, poiché tutti fuggirebbero dalla tua presenza e abbandonerebbero la tua corte di santità.

E, in verità, questa è la verità indiscussa. Ogni gloria, dunque, ai misteri che nessuno può sopportare tranne Dio, il sovrano Reggitore, l’Onnipossente, il Più Grazioso! Non vedi, o Penna, quale clamore gli ipocriti hanno suscitato in tutta la terra e quale tumulto hanno scatenato i malvagi e gli empi?

E questo nonostante tu abbia rivelato un solo barlume infinitesimo dei misteri del tuo Signore, il Più Eccelso, il Più Glorioso. Pertanto, frenati e nascondi agli occhi degli uomini ciò che Dio ti ha conferito, in segno della Sua grazia. E se fosse tuo desiderio dare a tutte le cose create da bere l’acqua cristallina che è vera vita e di cui Dio ti ha fatta Scaturigine, allora lascia che il tuo inchiostro scorra solo in proporzione alle loro capacità. Così ti comanda Colui Che ti ha chiamata all’esistenza in forza del Suo comando. Fa’, dunque, come ti è stato comandato e non essere fra i titubanti.

Ogni gloria a questo ponderoso decreto che ha frenato il potere di tutte le cose create e impedito alla Penna dell’Altissimo di divulgare ai popoli del mondo ciò da cui essi erano stati velati! In verità, la Sua possanza è all’altezza di tutte le cose.

Birth of Bahá’u’lláh

Egli è il Più Santo, il Più Eccelso, il Più Grande.

La Festività della Nascita è giunta e Colui Che è la Bellezza di Dio, l’Onnipotente, Colui Che tutto soggioga, Che tutto ama, è asceso al trono. Benedetto colui che in questo Giorno è pervenuto alla Sua presenza e verso il quale lo sguardo di Dio, l’Aiuto nel pericolo, Colui che esiste da Sé, si è rivolto. Dì: Abbiamo celebrato questa Festività nella Più Grande Prigione in un momento in cui i re della terra sono insorti contro di Noi. Ma l’ascendente dell’oppressore non potrà mai frustrarCi, né le schiere del mondo sgomentarCi. Ne fa testimonianza il Misericordiosissimo in questo augustissimo stadio.

Dì: potrebbe la quintessenza della certezza lasciarsi sgomentare dal clamore dei popoli del mondo? No, in nome della Sua bellezza, che effonde il suo splendore su tutto ciò che è stato e che sarà! In verità, questa è la maestà del Signore che ha abbracciato l’intera creazione e questo è il Suo trascendente potere che ha pervaso tutti coloro che vedono e tutto ciò che è visibile. Afferratevi alla corda della Sua possanza sovrana e fate menzione del vostro Signore, l’Illimitato, in quest’alba la cui luce ha rivelato ogni segreto nascosto. Così ha parlato la lingua dell’Antico dei Giorni in questo Giorno in cui il vino prescelto è stato dissuggellato. Attenti che le vane immaginazioni di coloro che non hanno creduto in Dio non vi turbino o che le loro oziose fantasie non vi distolgano da questo esteso sentiero. O genti di Bahá! Libratevi sulle ali del distacco nell’atmosfera dell’amore del vostro Signore, il Misericordiosissimo. Sorgete poi a renderLo vittorioso, come si ordina nella Tavola preservata. Attenti a non contendere con alcuno dei Miei servi. Elargite loro i dolci aromi di Dio e della Sua santa favella, perché grazie al loro potere tutti gli uomini potranno rivolgersi verso di Lui. Coloro che non hanno contezza di Dio in questo Giorno sono in verità smarriti nell’ebbrezza dei loro desideri e non se ne accorgono. Benedetto colui che, in sottomissione e umiltà, ha rivolto il viso verso l’Oriente dei versetti del suo Signore.

T’incombe di sorgere e di informare la gente di ciò che è stato inviato nel Libro del loro Signore, l’Onnipotente, l’Illimitato. Dì: Temete Dio e non prestate attenzione alle vane immaginazioni di coloro che percorrono le vie del dubbio e dell’iniquità. Rivolgetevi con cuori radiosi verso il trono del vostro Signore, il Possessore di tutti i nomi. In verità, Egli vi assisterà con il potere della verità.

Non v’è altro Dio che Lui, l’Onnipotente, il Munificentissimo.

Correreste verso un misero stagno, mentre il Più Grande Oceano si dispiega sotto i vostri occhi? Volgetevi completamente verso di esso e non seguite le orme di ogni infedele mistificatore. Così l’Uccello dell’Eternità gorgheggia sui rami del Nostro divino Albero di loto. In nome di Dio! Una delle sue melodie basta da sola a estasiare le Schiere superne, e oltre a loro gli abitanti delle città dei nomi, e oltre a loro coloro che mattina e sera gravitano attorno al Suo Trono.

Così gli scrosci della favella sono piovuti dal cielo del volere del vostro Signore, il Misericordiosissimo. Avvicinatevi ad essi, o genti, e rinunciate a coloro che vanamente contestano i versetti che Dio ha rivelato e che non hanno creduto nel loro Signore quando venne investito di prove e testimonianze.

Birth of Bahá’u’lláh

Egli è Dio.

O accolta di ardenti amanti! Per la giustizia di Dio, questa è una notte della quale il mondo della creazione non ha mai visto l’eguale. E in verità, questo è per grazia di Dio, il Gloriosissimo, il Munificentissimo.

Questa è la notte in cui lo Spirito ha intonato una tale melodia da turbare le intime realtà di tutti gli uomini, proclamando: «Rallegratevi, o Accolta suprema, nei vostri recessi in Paradiso!».

Al che la Voce di Dio ha parlato dal Tabernacolo della santità e della munificenza: «In verità, questa è la notte in cui Colui Che è la realtà del Misericordiosissimo è nato, la notte in cui ogni eterno comando è stato esposto dalla Penna del Gloriosissimo. Gioite, dunque, con grande gioia, o schiere del Bayán!».

Questa è la notte in cui la Colomba mistica ha lanciato il suo appello fra i rami e le fronde del cielo, dicendo: «Gioite, o abitanti del Paradiso!».

Dite: Questa è la notte in cui i veli della gloria sono stati aperti davanti agli occhi del popolo della certezza e l’Uccello del Paradiso ha gorgheggiato la sua melodia nell’intimo cuore del celeste reame. Gioite, dunque, o incarnazioni della santità nella Città eterna!

Questa è la notte in cui Dio ha irradiato lo splendore di tutti i Suoi nomi più eccellenti e Si è assiso sul trono di ogni cuore puro e radioso. Gioite, dunque, o schiere del Bayán!

Questa è la notte in cui gli oceani del perdono si sono alzati e le brezze della provvidenza hanno spirato. Gioite, dunque, o compagni del Misericordiosissimo!

Questa è la notte in cui i peccati di tutti coloro che abitano sulla terra sono stati perdonati. Questa in verità, è una lieta novella per tutti coloro che sono stati creati nel regno contingente!

Dite: Questa è la notte in cui le misure assegnate di munificenza e di grazia sono state vergate sulle pergamene della possanza e della sicurezza, sì che ogni traccia di tristezza ne sia bandita per sempre da tutte le cose. Gioite, dunque, o voi che siete entrati nel reame dell’essere!

In questo momento l’Araldo dello Spirito parla dall’intimo dell’eternità, il sito della sublimità e dell’esaltazione – e questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Gloriosissimo, il Munificentissimo – Dicendo: In nome di Dio! Il vino muschiato è stato dissuggellato dalla possente mano di Colui Che è la sorgente della sovranità e del potere. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

E coppe di vino color cremisi sono offerte in giro dalla mano del divino Giuseppe e alzate verso la beltà del Gloriosissimo. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

Affrettatevi, dunque, o accolta di uomini, e bevete la vostra parte da questo rivo di vita eterna! E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

Dite: o assemblea di veri amanti! La bellezza del Desiato ha brillato in nuda gloria. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

O accolta di Suoi amati! Il sembiante del Prediletto è albeggiato sull’orizzonte della santità. Alzatevi e affrettatevi verso di esso con tutto il cuore, o genti del Bayán! E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

La prova è stata completata e la testimonianza dimostrata, poiché la Resurrezione è avvenuta con l’apparizione di Dio nella Manifestazione del Suo Essere, il Sempiterno. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Gloriosissimo, il Munificentissimo.

Le ere sono passate, e i cicli sono stati messi in moto, e ogni astro ha brillato di gioia, perché Dio ha irradiato su ogni albero adorno di rami verdeggianti gli splendori della Sua gloria. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

Alzatevi, o eletti di Dio, perché gli spiriti sono stati radunati, le brezze divine hanno spirato, le fantasie fuggevoli sono state dissipate e le voci dell’eternità hanno risonato da ogni albero fiorente.

E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

In nome di Dio! I veli sono stati bruciati, le nuvole sono state squarciate, i segni sono stati rivelati e le allusioni sono state svelate da Colui la Cui possanza è all’altezza di tutte le cose. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

Lasciate che i vostri cuori si riempiano di gioia, ma nascondete questo segreto gelosamente custodito, questo segreto molto nascosto, sì che lo straniero non venga a sapere ciò che avete bevuto del vino che conferisce rapimento e delizia. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

O accolta del Bayán! Dio Mi è testimone che il Suo favore è completo, la Sua misericordia perfetta e il Suo sembiante irradia gioia e fulgore. E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

O Miei compagni, bevete la vostra parte di questo flusso scintillante e luminoso e gioite, o amici Miei! E questo, in verità, deriva dalla grazia di Dio, il Più Eccelso, il Più Munifico.

Birth of Bahá’u’lláh

Egli è il Più Santo, il Più Grande.

Questo è il mese in cui nacque Colui Che porta il Più Grande Nome, la Cui apparizione ha fatto tremare le membra dell’umanità e la polvere dei Cui passi le Schiere superne e gli abitanti delle città dei nomi hanno cercato per esserne benedetti.

Al che essi resero lode a Dio e gridarono con gioia ed esultanza.

In nome di Dio! Questo è il mese dal quale tutti gli altri mesi hanno ricevuto luce, il mese in cui Colui Che è il Segreto nascosto e il Tesoro ben custodito è stato manifestato e ha levato alta la Sua voce fra tutta l’umanità. Tutto il dominio appartiene a questo Neonato per il Quale il volto del creato si è inghirlandato di sorrisi, e gli alberi hanno oscillato, e gli oceani si sono sollevati, e le montagne hanno spiccato il volo, e il Paradiso ha levato la voce, e la Roccia ha gridato, e tutte le cose hanno esclamato: «O schiere del creato! Affrettatevi verso l’oriente del sembiante del vostro Signore, il Misericorde, il Compassionevole!».

Questo è il mese in cui il Paradiso stesso si è adornato degli splendori del sembiante del suo Signore, il Misericordiosissimo, e l’Usignolo celeste ha gorgheggiato la sua melodia sul divino Albero di Loto, e i cuori dei favoriti sono stati colmati di estasi. Ma, ahimè, la gente per lo più non se ne cura. Benedetto colui che Lo ha riconosciuto e che ha appreso ciò che è stato promesso nei Libri di Dio, l’Onnipotente, il Lodatissimo, e guai a colui che ha girato le spalle a Colui sul Quale le Schiere superne hanno fissato lo sguardo, Colui Che ha confuso ogni ribelle miscredente.

Quando avrai ricevuto questa Tavola, intonala nella più dolce delle melodie e dì: Sia lode a Te, o mio Misericordiosissimo Signore, per avermi ricordato in questa Tavola dalla quale la fragranza della veste della Tua conoscenza si diffonde e gli oceani della Tua grazia si sollevano. Faccio testimonianza che Tu hai il potere di fare quel che Ti piace. Non v’è altro Dio che Te, l’Onnipotente, l’Onnisciente, il Più Saggio.

Bahá'u'lláh

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